Efficienza energetica Energia

Efficientamento energetico edifici pubblici secondo la revisione di Cottarelli

Efficientamento energetico edifici pubblici secondo la revisione di Cottarelli

Messo online sul sito del Governo ad un anno di distanza dalla sua redazione, il Rapporto dell’ex Commissario Cottarelli, al cui ruolo è stato appena nominato il Deputato Yoram Gutgeld, contiene un interessante capitolo dedicato al ruolo esemplare che la Direttiva UE sull’efficienza energetica assegna agli edifici della Pubblica Amministrazione, in cui si sottolinea l’importanza, per raggiungere gli obiettivi di riduzione della spesa, di ESCo, Agenzia del Demanio e Fondo rotativo per diagnosi energetiche.

Dopo un anno di attesa il Governo ha messo a disposizione sul suo sito internet le slide Rapporto sulla Spending review dell’ex Commissario Carlo Cottarelli, ora ritornato al Fondo Monetario Internazionale (FMI), che ha coordinato lo studio per la revisione della spesa pubblica, elaborato da 19 gruppi di lavoro, che in oltre 70 pagine indicava i settori in cui intervenire e i tagli dei costi da apportare per risparmiare 7 miliardi nel 2014, 18 nel 2015 e 34 nel 2016.

Il Piano prevedeva anche un capitolo dedicato alla “Razionalizzazione utilizzo immobili” che tra gli obiettivi di riduzione del costo di uso degli immobili indicava:
– il rafforzamento della responsabilità dirigenziale nell’uso efficiente degli spazi;
– l’adeguamento ai parametri UE di efficientamento energetico.

Per il primo obiettivo a livello periferico per ciascun immobile si dovrebbe istituire i Building managers, formati attraverso la riqualificazione di personale già in servizio, con la funzione di monitoraggio e controllo delle spese connesse ai costi di gestione immobiliare (comprese le utenze) e conseguente individuazione e proposta di soluzioni alternative o azioni correttive, e collegati attraverso un blog, per lo scambio di informazioni fra gli operatori delle diverse Amministrazioni, così da poter condividere soluzioni ed estendere le best practices.

Per il secondo obiettivo l’efficientamento energetico degli edifici pubblici “può rappresentare una grossa opportunità per consentire nel contempo: risparmi di spesa, rispetto dell’ambiente, raggiungimento degli obbiettivi comunitari in tale tema e quindi evitare le possibili sanzioni – si legge nella relativa scheda – Attualmente infatti gli immobili pubblici presentano notevoli carenze in termini di efficienza energetica riconducibili essenzialmente a: vetustà del patrimonio immobiliare, obsolescenza degli impianti, scarsa sensibilità e scarse conoscenze delle Pubbliche Amministrazioni sul tema dell’uso efficiente dell’energia”.
L’esigenza dell’efficientamento energetico del patrimonio pubblico è stata prescritta dalla Direttiva 2012/27/UE che, per il raggiungimento dell’obiettivo comunitario di ridurre del 20% il consumo di energia primaria dell’Unione entro il 2020, prevede il ruolo esemplare degli edifici degli enti pubblici e dispone l’obbligo per ciascuno Stato membro di ristrutturare ogni anno, a partire dal 1° gennaio 2014, il 3% della superficie coperta utile totale degli edifici riscaldati e/o raffrescati di proprietà del proprio governo centrale e da esso occupati.
Proprio sulla inappropriata trasposizione nella legge domestica di tale Direttiva nei giorni scorsi è stato reso noto che la Commissione UE ha indirizzato all’Italia una lettera di “messa in mora”.

Quello che occorre è un approccio “globale” al tema dell’efficienza energetica, sottolinea il Rapporto, in grado di rendere sostenibili gli interventi e di superare alcune criticità che fino ad ora hanno ostacolato la nascita di questo mercato.

Sul fronte degli strumenti attuali per l’efficientamento energetico degli immobili pubblici, anche al fine di ottemperare all’obiettivo comunitario in materia, particolare attenzione merita quello delle E.S.Co. che, individuate con procedure ad evidenza pubblica, effettuano gli interventi di efficientamento, assumendosi il rischio dell’iniziativa e ogni onere organizzativo e di investimento, per garantire all’Amministrazione il risparmio energetico.
La remunerazione della ESCO proverrà direttamente dalla bolletta energetica che dovrebbe quindi attingere dal fondo unico per le spese di facility, fino al completo ammortamento dei lavori.

A tal fine si propone di:
– attivare strumenti contabili:
a) creare utilizzo del capitolo unico costituito per le spese di facility al fine di finanziare gli interventi delle ESCO;
– attivare strumenti operativi:
a) definire di concerto con il Ministero per lo Sviluppo Economico e gli EE.TT., modalità, per gli interventi di efficientamento energetico, per accedere ai Fondi strutturali europei;
b) estendere l’iniziativa già avviata dal Ministero della Difesa, di efficientamento energetico degli immobili anche mediante l’autoproduzione di energia “verde” (fotovoltaico/eolico), attraverso lo strumento della concessione di lavori pubblici;
c) accentrare sull’Agenzia del Demanio le decisioni di spesa;
– costituire una Cabina di Coordinamento a livello nazionale in grado di:
a) sistematizzare i processi e coinvolgere nel processo gli investitori qualificati (ad esempio fondi pubblici e privati, autorità di gestione nazionali e/o regionali, enti di ricerca);
b) attrarre finanziamenti pubblici e privati tramite fondi immobiliari, strumenti di ingegneria finanziaria, ESCO, cartolarizzazione crediti futuri ecc;
c) supportare, le amministrazioni centrali e periferiche nell’attuazione degli interventi di efficientamento fornendo specifica efficienza tecnica;
– creare un fondo rotativo per la diagnosi energetica che avrà natura revolving per almeno il 75% nel senso che la disponibilità iniziale si ricostituisce ogni qual volta la PA aggiudica la gara di partenariato pubblico-privato;
– indicare di massima i tempi per raggiungere l’obiettivo e la tempistica attuativa, una volta emanate le norme la proposta potrebbe essere immediatamente operativa, con benefici registrati su un arco temporale non inferiore ai 5 anni;
– eseguire, qualora necessaria, una analisi tecnica specifica (territoriale/settoriale, economica) sulla specifica operazione;
– avviare, se necessario, un gruppo di lavoro e/o concertazione con soggetti pubblici/privati, parti sociali, per approfondire costi ed opportunità dell’iniziativa è auspicabile avviare un gruppo di lavoro con CONSIP, ENEA e Ministero dello Sviluppo Economico e GSE.

Gli importi dei risparmi dovranno essere identificati sia nei loro effetti immediati che nei loro effetti di medio e di lungo periodo.

All’Agenzia del Demanio verrebbe attribuito il ruolo centrale di coordinamento degli interventi di efficientamento enegetico, previa modifica del Decreto Legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito con Legge 15 luglio 2011 n. 111 recante “Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria” e successive modifiche ed integrazioni, con l’introduzione di un apposito articolo 12 bis.

Nei prossimi mesi vedremo se le indicazioni fornite da Cottarelli saranno prese in considerazione dal nuovo commissario Yoram Gutgeld, nominato il 28 marzo 2015 dal Presidente del Consiglio dei Ministri, del quale è peraltro il principale consigliere economico, visto che i tagli dovranno essere formalizzati nella Legge di Stabilità per il 2016, anche al fine di non far scattare le cosiddette “clausole di salvaguardia” per eccesso di spese previste, che comportano aumenti di tasse e di IVA.

Articoli simili

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da questo sito web.