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REMO: il Manifesto per monitorare i fondi europei per l’ambiente

Al via le adesioni a REMO (REte di MOnitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente). Il testo del Manifesto che chiama a raccolta le realtà della società civile italiana per impegnarsi a favore della partecipazione e della trasparenza nella partita cruciale del buon utilizzo delle risorse comunitarie.

Un manifesto programmatico e una chiamata all’azione rivolta alle organizzazioni e alle realtà della società civile italiana per fare rete, condividere saperi e competenze, promuovere sui territori iniziative di monitoraggio civico e avanzare proposte e rivendicazioni per migliorare la partecipazione pubblica e la trasparenza istituzionale sulla programmazione e l’utilizzo dei fondi comunitari per l’ambiente, la sostenibilità e la transizione ecologica: è questo l’obiettivo di REMO, REte di MOnitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente, nata nell’ambito delle iniziative promosse dall’omonimo progetto realizzato da Lunaria e Monithon.

Il Manifesto di REMO
Di fronte ai drammatici effetti del cambiamento climatico, la decarbonizzazione dell’economia e la transizione verso modelli di produzione, consumo e scambio ecologicamente e socialmente sostenibili rappresentano traguardi ineludibili da raggiungere con urgenza. Con il Green Deal lanciato a dicembre 2020 dalla Commissione Europea presieduta da Ursula von der Leyen, l’Europa si è formalmente impegnata a diventare entro il 2050 il primo continente neutrale dal punto di vista climatico, cambiando il modo in cui “trattiamo la natura, produciamo, consumiamo, viviamo, lavoriamo, mangiamo, ci riscaldiamo, ci spostiamo”.

Ai fondi residui della Politica di Coesione comunitaria 2014-2020, già dai prossimi mesi si stanno per sommare in Italia le risorse della nuova programmazione 2021-2027 relative all’Obiettivo di Policy 2 “Un’Europa più verde”, insieme a quelle del Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027, del programma supplementare REACT EU, del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) con la sua Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica”. Si tratta di decine di miliardi di euro nei prossimi sette anni destinati a finanziare interventi cruciali sul piano ambientale: dalla mobilità sostenibile alla prevenzione e mitigazione del dissesto idrogeologico e dei cambiamenti climatici, dalla tutela della biodiversità alla valorizzazione del patrimonio naturalistico e paesaggistico, dalla transizione energetica al miglioramento della qualità del servizio idrico integrato e della gestione del ciclo dei rifiuti, alla promozione dell’economia circolare.

A fronte della disponibilità di questa mole di risorse comunitarie, è di fondamentale importanza realizzare un’azione di monitoraggio da parte delle cittadine e dei cittadini quanto più sistematica e incisiva possibile sulla loro destinazione e il loro utilizzo: dalla fase di programmazione a quella di verifica “sul campo” dell’andamento e dell’implementazione dei progetti, delle opere e degli interventi finanziati, fino alla valutazione del loro impatto sui beneficiari nei territori e alla restituzione dei risultati attraverso un dialogo strutturato, inclusivo e paritario con le istituzioni pubbliche e i decisori interessati.

Le realtà della società civile italiana possono offrire un contributo decisivo nella promozione del monitoraggio civico ambientale, a partire dal loro patrimonio di idee, pratiche e conoscenze, dal loro capillare insediamento nel paese e la loro capacità di presidiare i territori intercettandone i bisogni e traducendoli in percorsi di aggregazione e mobilitazione volti al miglioramento del benessere e della qualità della vita delle persone.

Il monitoraggio civico sulle scelte, le risorse e gli interventi in tema di sostenibilità ambientale e transizione ecologica può essere una leva innovativa e determinante sia per migliorare e accrescere la trasparenza e l’accountability istituzionale, sia per stimolare la partecipazione pubblica e diffondere informazione, consapevolezza e competenze sui tanti problemi e nodi irrisolti che affliggono i nostri territori, dal dissesto idrogeologico all’inquinamento delle acque, dell’aria e del suolo, dalla mobilità alla gestione del ciclo dei rifiuti e alle sfide dell’economia circolare.

Come organizzazioni e reti della società civile italiana firmatarie di questo manifesto – da sempre impegnate a favore dell’ambiente, della sostenibilità, della trasparenza e della partecipazione – ci sentiamo chiamate direttamente in causa nella sfida del monitoraggio civico. Per questo, consapevoli che la pratica dell’obiettivo, l’impegno collettivo e la condivisione di intenti e intelligenze siano le chiavi di volta per affrontarla al meglio, diamo vita a REMO – REte di MOnitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente.

Alla vigilia dell’avvio della nuova Politica di Coesione europea 2021-2027 e degli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nel nostro Paese, auspichiamo che il monitoraggio civico trovi adeguato spazio e riconoscimento a tutti i livelli di governance, da quello comunitario a quello locale.

In particolare, con REMO chiediamo di:

  • Richiamare esplicitamente il monitoraggio civico come buona pratica da sostenere e valorizzare nei testi, nelle disposizioni e nei regolamenti che disciplinano l’utilizzo dei fondi comunitari per l’ambiente, la sostenibilità e la transizione ecologica.
  • Assicurare che la cittadinanza organizzata partecipi attivamente alle scelte di programmazione delle risorse e dei fondi ambientali, e che tali scelte siano compiute sulla base dei risultati dei monitoraggi civici di interventi già conclusi, del coinvolgimento delle comunità locali e degli esperti, della sistematica valutazione della loro efficacia dal punto di vista dei beneficiari finali.
  • Garantire un presidio efficace sulla realizzazione delle opere grazie alla disponibilità di informazioni tempestive e aggiornate, pubblicate secondo il paradigma dell’open data, corredate da metadati per la loro corretta interpretazione e accessibili tramite Application Programming Interfaces (APIs), così come avviene già oggi nel caso del portale governativo OpenCoesione.
  • Promuovere e istituzionalizzare processi di deliberazione pubblica centrati su un dialogo informato, paritario e strutturato tra le comunità territoriali e nazionali, le amministrazioni pubbliche a tutti i livelli di governo (dal livello europeo a quello locale) e i soggetti pubblici e privati responsabili dell’attuazione dei progetti e degli interventi ambientali oggetto di monitoraggio.
  • Avviare a livello nazionale una serie di sperimentazioni di monitoraggio civico ambientale individuando alcuni progetti pilota – a partire, ad esempio, da Città Metropolitane, città medie, aree interne e borghi – da diffondere e replicare, dopo un’opportuna valutazione sul loro esito, in altre realtà territoriali italiane.

 Con REMO ci impegniamo a:

  • Scambiare, condividere e migliorare – anche alla luce delle esperienze e delle proposte delle associazioni e dei movimenti ambientalisti – i metodi e gli strumenti del monitoraggio civico a partire, ad esempio, da quelli sviluppati nel progetto “Una rete nazionale di monitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile” e da quelli maturati nelle esperienze in corso sugli Integrity Pacts o sulla ricostruzione trasparente partecipata dopo il sisma del 2016 nel Centro Italia.
  • Mettere le nostre competenze e la nostra esperienza a disposizione di tutti coloro i quali – associazioni, gruppi civici, reti e movimenti sociali, amministratori pubblici, accademici e studenti, giornalisti ed esperti – intendano organizzare e realizzare iniziative di monitoraggio civico ambientale sui propri territori.
  • Facilitare il dialogo e promuovere la co-progettazione e la valutazione condivisa tra le realtà territoriali promotrici di iniziative di monitoraggio civico dei progetti ambientali e le istituzioni europee, nazionali, regionali e locali responsabili della programmazione, allocazione e gestione delle risorse comunitarie, al fine di migliorare l’efficacia dell’utilizzo dei fondi europei sui territori.
  • Favorire il dibattito sui risultati delle esperienze di monitoraggio civico ambientale, tenendo informate e coinvolgendo l’opinione pubblica, la società civile, i media, le comunità degli esperti, le università e le istituzioni pubbliche.
  • Contribuire attivamente alle iniziative di monitoraggio civico del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza promosse dalle organizzazioni e dalle reti della società civile italiana, fornendo il nostro contributo specifico sui temi ambientali e condividendo i nostri strumenti e le nostre competenze.

Per aderire a REMO che vede tra i primi firmatari, oltre ai promotori, ActionAid Italia, Alleanza Mobilità Dolce, Cittadinanzattiva, Fridays for Future Italia, Kyoto Club, Sbilanciamoci!,  è sufficiente inviare una email all’indirizzo retemonitoraggiocivico@gmail.com, specificando il nome della propria organizzazione, gruppo, rete di appartenenza, e indicando le motivazioni alla base della propria adesione.

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