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REACH: dieci anni di sostanze chimiche più sicure

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La Commissione Ue ha adottato il 5 marzo 2018 la Comunicazione “Relazione generale della Commissione sull’applicazione del regolamento REACH e sulla revisione di alcuni elementi. Conclusioni e azioni” che costituisce la seconda valutazione (la precedente era stata effettuata nel 2013) sul funzionamento del REACH, il Regolamento concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche, accompagnata da un Documento di lavoro dei servizi della Commissione.

Le sostanze chimiche accompagnano ogni aspetto della nostra vita: al lavoro, ma anche nei beni di consumo come i capi di abbigliamento, i giocattoli, i mobili e gli elettrodomestici. Pur essendo essenziali nella vita quotidiana, alcune di queste sostanze possono comportare rischi per la salute umana e per l’ambiente.

Proprio grazie al REACH, si legge nella Comunicazione, le imprese e le autorità dell’UE garantiscono l’impiego in sicurezza delle sostanze chimiche e la progressiva eliminazione delle sostanze pericolose.

REACH è la normativa in materia di sostanze chimiche più avanzata e completa al mondo e molte altre giurisdizioni hanno seguito l’esempio dell’UE in questo senso – ha dichiarato Elżbieta Bieńkowska, Commissaria responsabile per il mercato interno e l’industria – Grazie a questa normativa l’industria dell’UE rende le sostanze chimiche più sicure per i cittadini e per l’ambiente. Dobbiamo sfruttare questo successo e fare in modo che i produttori dell’UE non si trovino svantaggiati rispetto alla concorrenza dei produttori di paesi terzi, in particolare garantendo che i prodotti importati rispettino la normativa dell’UE in materia di sostanze chimiche”.

La procedura di registrazione ha avuto inizio nel 2009, e il primo termine per la registrazione era fissato al 2010. La fase di pre-registrazione (indispensabile per poter registrare le sostanze esistenti entro i termini scaglionati) ha avuto luogo nel 2008. La data del 31 maggio 2018 è fissata come termine ultimo entro cui le imprese possono registrare le sostanze chimiche che produconoimportanoimmettono sul mercato dell’UE in quantità superiori a una tonnellata l’anno.

Da quando è stata istituita, nel 2007, l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) ricopre un ruolo fondamentale nell’attuazione di tutte le procedure REACH. L’ECHA ospita la più grande banca dati sulle sostanze chimiche al mondo e consente il facile accesso online ai dati relativi alla sicurezza chimica. L’ECHA partecipa inoltre all’attuazione di altre normative dell’UE riguardanti le sostanze chimiche ed è destinata a diventare un riferimento per la gestione sostenibile delle sostanze chimiche.

A circa dieci anni dalla sua entrata in vigore – si legge nella Comunicazione – REACH è pienamente operativo e i risultati ottenuti puntano verso il raggiungimento dei suoi obiettivi. Sebbene i progressi compiuti in questa direzione procedano a rilento rispetto alle attese iniziali, la situazione è migliorata costantemente con l’acquisizione di nuova esperienza”.

Tra i risultati concreti che il REACH continua a produrre per gli europei, la Commissione ha sottolineato quanto segue.

Prodotti più sicuri per i consumatori, i lavoratori e l’ambiente. Grazie al REACH, l’UE ha fatto dei passi avanti nella restrizione e nel divieto d’uso di determinate sostanze chimiche che possono essere nocive per la salute umana e per l’ambiente e ne ha avviato la sostituzione con alternative più sicure. Alcuni esempi:
– divieto di sostanze chimiche nocive: sono state emesse 18 restrizioni per diversi gruppi di sostanze come il cromo, il nickel e il piombo nei prodotti di consumo, il bisfenolo A, un interferente endocrino, negli scontrini di cassa e i composti di nonilfenolo, tossici per l’ambiente acquatico, nei prodotti tessili;
– sostituzione delle sostanze più pericolose (“sostanze estremamente preoccupanti”) con alternative più sicure: finora sono state individuate 181 sostanze chimiche che possono avere gravi ripercussioni sulla salute umana e sull’ambiente e 43 sono state inserite nell’ “elenco delle sostanze soggette ad autorizzazione REACH”; ciò significa che le imprese devono ottenere un’autorizzazione per l’uso di queste sostanze, le quali a loro volta vengono gradualmente eliminate man mano che diventano disponibili alternative adeguate.

Contro la sperimentazione animale: il REACH promuove metodi alternativi alla sperimentazione animale per la valutazione dei rischi legati alle sostanze chimiche, riducendo così la necessità di esperimenti di questo tipo. Tra il 2012 e il 2016 la Commissione ha stanziato circa 40 milioni di euro all’anno per sostenere la ricerca di metodi alternativi.

Una raccolta dati completa per la sicurezza delle sostanze chimiche sul mercato unico dell’UE: a oggi la procedura di registrazione REACH ha permesso di raccogliere informazioni su oltre 17.000 sostanze tramite 65.000 fascicoli di registrazione delle principali sostanze chimiche prodotte e utilizzate nell’UE, migliorando così la comunicazione e la trasparenza nella catena di approvvigionamento e permettendo all’Europa di affrontare meglio i rischi legati alle sostanze chimiche e di approfondire l’armonizzazione del mercato interno dei prodotti chimici.

Per tutelare ancora meglio i consumatori, i lavoratori e l’ambiente, la Commissione europea propone oggi diverse misure concrete per migliorare l’attuazione della normativa REACH. Queste misure sono volte a:
– migliorare la qualità dei fascicoli di registrazione presentati dalle imprese;
– semplificare il processo generale di autorizzazione;
– garantire condizioni di parità tra le imprese dell’UE e quelle di Paesi terzi.

La Commissione intende continuare a sostenere le PMI nel loro sforzo di conformarsi alla normativa e di rafforzare l‘applicazione di quest’ultima da parte delle autorità nazionali.

La Commissione auspica, inoltre, di aumentare la coerenza del regolamento REACH con la normativa in materia di tutela dei lavoratori e sui rifiuti.

Gran parte degli europei si preoccupa dell’esposizione a sostanze chimiche pericolose – ha commentato a sua volta il Commissario UE per l’Ambiente Karmenu Vella – Grazie al REACH, l’UE risponde in maniera valida a queste preoccupazioni, diffondendo informazioni sulle sostanze chimiche e proibendo le sostanze nocive sul mercato dell’UE. Il REACH è già fonte di ispirazione per la normativa in materia di sostanze chimiche in altri paesi; un ulteriore perfezionamento ci permetterà di tutelare ancora meglio la salute dei cittadini e l’ambiente”.

La Commissione discuterà ora i risultati e le azioni di follow-up di questo secondo riesame del REACH con il Parlamento europeo, gli Stati membri e le parti interessate nel quadro di una Conferenza pubblica prevista per il mese di giugno 2018.

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