L’annuale Rapporto Eco Media dell’Osservatorio Sviluppo Sostenibile Ambiente nei Media, presentato nel corso del Forum “Ambiente e sviluppo sostenibile, tra informazione, economia e politica” (17 dicembre 2020), ha certificato che la pandemia ha soppiantato la crisi climatica nelle priorità dei media, senza peraltro segnalare le correlazioni individuate tra le due emergenze. Nel corso del Forum il Premio “SDG Pioneer Italy 2020” del Global Compact è stato assegnato a Giulia Giuffrè, Direttrice Marketing di Irritec, l’azienda siciliana leader negli impianti di irrigazione a goccia per il settore agricolo.
Nel corso del 7° Forum nazionale “Ambiente e sviluppo sostenibile tra informazione, economia e politica”, in webinar come tutti gli eventi di quest’anno, è stato presentato il 17 dicembre il Rapporto “Eco Media 2020”, l’annuale “bollettino” che monitora l’attenzione rivolta dai principali media italiani alle tematiche ambientali, redatto da OSA (Osservatorio Sviluppo Sostenibile Ambiente nei Media), il tink tank promosso da Pentapolis, ed Eco in Città, insieme al supporto scientifico dell’Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino, che svolge attività di studio, analisi, monitoraggio e ricerca dell’informazione ambientale, soprattutto tra i grandi media italiani. Intende incentivare una filiera produttiva green di settore, cercando così di arrivare ad un prodotto finale “a impatto zero”.
Il Rapporto si avvale dell’adesione del Presidente della Repubblica; della collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti; del patrocinio di Ministero dell’Ambiente, ENEA e ISPRA; della partecipazione di Cittadinanzattiva, CSR Manager Network, Federazione Italiana Media Ambientali, Fondazione Cambiamenti Climatici, Fondazione Global Compact Network Italia, Fondazione UniVerde e Greenaccord, e del sostegno di Novamont e Terna; del contributo di Adriatica Oli.
“Il Rapporto Eco Media – ha spiegato il Direttore Massimiliano Pontillo, Presidente di Pentapolis – vuole stimolare soprattutto coloro che governano il settore dei media, ossia i grandi editori, affinchè le tematiche ambientali e di sostenibilità non continuino ad essere relegate alle emergenze e ai disastri naturali ma abbiano uno spazio costante e siano più connessi con le questioni economiche. Si produrrebbe così un circolo emulativo virtuoso a tutti i livelli e un’attenzione maggiore del decisore pubblico”.
Sono state 10 le keywords selezionate, 9 delle quali hanno un’affinità con la sfera dell’ambiente, mentre una è “Covid-19/Coronavirus”, dettata dalla necessità di prendere in considerazione anche la pandemia che con il suo arrivo in Italia ha rivoluzionato il flusso delle notizie sui mezzi di informazione.
L’analisi ha coperto un periodo di 4 mesi, dal 25 maggio al 24 settembre 2020, all’interno del quale state individuate 18 giornate, a partire da lunedì 25 maggio. Da lì, a seguire, si sono analizzati gli altri giorni (uno a settimana) per il periodo successivo. Martedì per la seconda settimana, mercoledì per la terza e così via. Per l’analisi dei telegiornali, si è proceduto invece annotando le parole chiave individuate e analizzando in quale settore (politica, economia, salute, cultura-spettacolo-sport) si trovassero.
La pandemia da Coronavirus ha monopolizzato l’attenzione delle emittenti tv e delle testate giornalistiche web, arrivando a percentuali pari all’85% dello spazio disponibile. In quasi tutte, la frequenza delle notizie su Covid-19 ha seguito la crescita e il calo del contagio. Il risultato è una riduzione delle tematiche tradizionalmente trattate dai media e tra queste anche di quella ambientale.
La scorsa estate era stata inviata da parte di studiosi, associazioni e semplici cittadini una Lettera ai vertici della RAI e alla Commissione parlamentare di vigilanza per i servizi radiotelevisivi per chiedere di garantire un’informazione puntuale e accurata sul precipitare di una situazione che, in relazione alla crisi climatica, è ormai emergenza globale, come è stato fatto per il Covid-19.
Per la sezione TV la frequenza delle keywords relative all’ambiente in rapporto a quella “Covid-19/Coronavirus” è nettamente inferiore, 106 a rispetto a 718. Nell’arco di tempo indagato dalla ricerca, la parola “Covid-19/Coronavirus” è comparsa in tutte rilevazioni, con valori assoluti molto alti e un picco il 25 maggio in cui la keyword è stata registrata 58 volte; questo nonostante l’Italia non fosse in un periodo di massima allerta sulla questione sanitaria perché il primo lockdown era terminato da tre settimane e la seconda ondata non era ancora scoppiata. Eppure, il tema della pandemia è stato molto presente, anche a discapito di quello ambientale. Il Tg1 ha mandato almeno un servizio a sera relativo all’ambiente, dimostrandosi più sensibile all’ecologia, al verde e alla crisi climatica.
Per la Sezione web, nonostante sia impossibile ottenere una visione d’insieme precisa sulla copertura online dei siti analizzati, su un totale complessivo di 6.165 notizie, l’ambiente è stato trattato per il 18%, il Covid per l’82%. Il Corriere della Sera, con una percentuale pari al 29% degli articoli, ha presentato almeno una parola chiave relativa all’ambiente attestandosi così sopra alla media rilevata.
Altri giornali e telegiornali si sono dimostrati sensibili all’ambiente solo quando lo hanno affrontato all’interno di un determinato quadrante, come Il Sole24Ore con l’economia e il Tg3 con la politica.
Le testate locali hanno dimostrato maggiore attenzione. Il Tg di Tele 2000, emittente urbinate, ha registrato il 29% delle parole chiave relative all’ambiente. Il Resto del Carlino, sezione di Pesaro, ha dato più spazio a quelle che non riguardano il contesto sanitario (quasi un quinto del totale degli articoli).
Nonostante vari studi di università ed enti prestigiosi abbiano messo in relazione il Coronavirus e l’ambiente, non ne è stato dato un grande spazio sui media. Tra le altre, è uscita una ricerca che correla l’inquinamento a un aumento della mortalità per via del Covid-19 e un’altra che collega il lockdown delle attività produttive e del traffico ad una diminuzione delle morti per inalazione di gas tossici. Su questo binomio ci si aspettava più servizi televisivi, ma l’unico a essere stato rilevato è quello relativo allo smaltimento delle mascherine all’interno degli ospedali, mandato in onda da Sky Tg24.
I social hanno confermato la loro potenza anche in termini di diffusione di notizie false, al tempo del Covid-19. La disinformazione viaggia molto veloce ed è più virale. Dietro testate che producono fake news ci possono essere strategie ben pianificate di influenza dell’opinione pubblica.
“Doveva essere l’anno della svolta green per arrestare la crisi climatica ma la pandemia globale ha ridisegnato le priorità dei media e del dibattito pubblico – ha affermato Massimiliano Pontillo, Presidente di Pentapolis e Direttore del Rapporto Eco-Media – Così che il volto di Greta e il Green New Deal europeo hanno lasciato spazio a bollettini, mappe e curve epidemiologiche. Il contesto sanitario ha travolto il Pianeta mettendo all’angolo le tematiche ambientali, trattate sporadicamente dai mezzi d’informazione. Rileviamo anche un altro dato molto critico: l’assenza di un legame, scientificamente provato, tra ambiente e Coronavirus”.
Allo stesso tempo, il Rapporto Eco Media segnala che negli anni sono nate piattaforme social dedicate ai temi ambientali, che continuano a crescere costantemente manifestandosi in una vera e propria esplosione del fenomeno.
Nel corso del Forum il Presidente di Global Compact Network Italia che ha aderito per il secondo anno consecutivo al round locale del concorso globale “SDG Pioneers”, promosso dal Global Compact Office delle Nazioni Unite, l’iniziativa strategica di cittadinanza d’impresa più ampia al mondo, per individuare e premiare i business leaders attivi in aziende aderenti al progetto onusiano, che si sono contraddistinti per un impegno eccezionale in favore degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, ha comunicato che il Premio “SDG Pioneer Italy” è stato assegnato a Giulia Giuffrè, Group Marketing Director e Sustainability Ambassador del Gruppo Irritec , l’azienda siciliana leader negli impianti di irrigazione a goccia per il settore agricolo.
Ad essere premiato, è il suo impegno in prima persona sia per l’integrazione degli SDGs quali elemento aziendale fortemente strategico, con un conseguente adattamento alla sostenibilità di processi e operazioni, sia per la promozione dell’iniziativa Global Compact e dei suoi valori all’interno e all’esterno dell’organizzazione. Un progetto importante, che ha coordinato in prima persona è Agri-Lab, “laboratorio itinerante” pensato per i Paesi in via di sviluppo che ha come obiettivo promuovere la cultura del risparmio idrico in agricoltura. Oltre a questo, la Giuffré è particolarmente impegnata sul tema dell’imprenditorialità femminile: dal 2020 fa parte dell’associazione “Donne dell’Ortofrutta” e ha ricevuto a Palermo il premio “DonnaAttiva2020” per la “capacità di coniugare l’etica del lavoro e le solide tradizioni familiari all’innovazione tecnologica quale volano di sviluppo per l’intero territorio e co-fautore del benessere sociale”.
“Siamo molto lieti che la qualificata Giuria abbia individuato Giulia Giuffrè come SDG Pioneer 2020 per l’Italia – ha commentato Marco Frey – Anche quest’anno una giovane donna si distingue per l’impegno e l’energia che dedica, insieme alla sua azienda, al perseguimento dell’Agenda 2030 ed in particolare nella gestione efficiente delle risorse idriche, che sappiamo essere una delle principali sfide che siamo chiamati ad affrontare, in particolare nei Paesi in via di sviluppo. Ci auguriamo che questo riconoscimento le dia ancora più motivazioni per diffondere in Italia e nel Mondo la cultura dell’innovazione sostenibile, con prodotti sempre più efficienti, durevoli e circolari”.
Come vincitrice del round nazionale, Giulia Giuffrè parteciperà, a partire da gennaio 2021 e insieme ad altri candidati da tutto il mondo, alla competizione globale per il titolo di UN Global Compact SDG Pioneer 2020, la cui premiazione avverrà in presenza durante il Leaders Summit dell’UNGC a luglio 2021.
Il concorso SDG Pioneers rientra nella più ampia campagna Global Compact “Making Global Goals Local Business” per l’avanzamento dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, il cui obiettivo principale è quello di sensibilizzare gli attori economici sull’importanza di impegnarsi concretamente al livello locale per il raggiungimento degli SDGs, che rappresentano un’opportunità imperdibile per plasmare un nuovo business responsabile.