Un rapporto dell’Agenzia Europea per l’Ambiente conferma l’importante ruolo che possono svolgere nella transizione energetica dell’UE i prosumer ovvero i consumatori di energia da loro stessi prodotta che potenzialmente possono coprire al 2050 la domanda di riscaldamento delle famiglie.
La produzione di energia rinnovabile da parte dei consumatori (prosumer) può fornire molti vantaggi agli individui che vi partecipano e alla società. Con i prezzi elevati dell’energia e l’insicurezza energetica che affliggono l’Europa, l’approvvigionamento su piccola scala offre ai cittadini un percorso per aumentare la propria indipendenza energetica. Il prosumerismo può anche avere benefici sociali, tra cui il senso di far parte di una comunità e il controllo sulle proprie scelte (empowerment).
A sottolineare le nuove opportunità offerte dalle tecnologie energetiche rinnovabili per cittadini di diventare essi stessi produttori di energia e di contribuire attivamente alla transizione energetica, è intervenuta l’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) che ha pubblicato il 1° settembre 2022 il Rapporto “Energy Prosumers in Europe – Citizen participation in the energy transition”.
Il rapporto che fornisce una panoramica sul ruolo dei prosumer di energia rinnovabile in Europa, spiega le ragioni per cui i governi dovrebbero sostenere queste iniziative, specie dopo I’adozione da parte della Commissione UE del Piano REPowerEU, al cui interno assume un ruolo importante l’iniziativa Solar Rooftop che prevede l’obbligo legale graduale dell’installazione di pannelli solari su nuovi edifici pubblici e commerciali e nuovi edifici residenziali.

Vengono indicate le varie tipologie e forme di prosumerismo: una sola famiglia; di un gruppo di inquilini in un edificio plurifamiliare; cooperativa energetica con partecipanti della comunità locale. Possono produrre elettricità rinnovabile, calore o entrambi in combinazione con il supporto dell’infrastruttura di rete o la fornitura di accumulo di energia.
Per fornire utili informazioni di base per cittadini e responsabili politici interessati, mettendo a confronto vantaggi e svantaggi associati, vengono presentati 4 casi studio:
– Som Energía: una comunità energetica con oltre 77.000 membri in Spagna;
– Schoonschip: un collettivo di prosumer nei Paesi Bassi;
– Hvide Sande Fjernvarme: teleriscaldamento di proprietà dei consumatori in Danimarca;
– Compile – Luče: gestione intelligente della domanda e dell’offerta in Slovenia.
I prosumer possono applicare diverse strutture proprietarie e modelli di business, che possono essere gestiti da volontari o, nel caso di progetti più grandi, da personale retribuito. I progetti di prosumerismo, sottolinea l’AEA, attingono in gran parte da fondi privati delle famiglie che altrimenti non sarebbero disponibili per investimenti nell’energia rinnovabile, accelerando, al contempo, la transizione energetica dell’Europa verso le energie rinnovabili, riducendo la dipendenza dalle importazioni e contenendo le emissioni di gas serra.

Da un punto di vista tecnico, conclude l’Agenzia, quasi tutti i cittadini dell’UE possono diventare prosumer, anche se debbono affrontare ancora molte sfide, inclusi costi, barriere normative o mancanza di volontari o competenze. tuttavia, le opportunità per i prosumer stanno aumentando con lo sviluppo tecnologico e, soprattutto, con un quadro politico dell’UE sempre più favorevole.
Al riguardo, segnaliamo che l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) ha avviato una pubblica Consultazione sul Documento di orientamento pe la valorizzazione dei modelli di autoconsumo, in modo più esteso rispetto a quelli che sono attualmente realizzabili.