Con l’arrivo della primavera molte specie di uccelli si preparano per la nidificazione, realizzando diversi tipi di nidi per ospitare i propri piccoli. Abitudini e predilezioni variano da specie a specie. I nidi dei volatili si differenziano per forma, materiali impiegati per la costruzione e collocazione; approfondiamo alcune di queste variegate possibilità.
di Anna Rita Rossi
La primavera è alle porte e ben presto le rondini torneranno ai loro nidi, per trascorrere la bella stagione alle nostre latitudini. Assisteremo di nuovo ai loro spericolati voli e il loro lieto garrire riempirà di nuovo i nostri cieli.
I primi ad arrivare saranno i maschi, seguiti a breve distanza dalle femmine.
Le rondini sono affidabili: tornano di anno in anno sempre allo stesso nido, mentre i giovani, nati l’anno precedente, costruiscono il loro primo nido nei pressi del luogo in cui sono nati, a poca distanza da quello dei loro genitori.
Un altro uccello condivide con le rondini la medesima consuetudine: adopera lo stesso nido di anno in anno. È l’airone che ospita i suoi piccoli in una piattaforma di rami costruita sulla cima di un albero vicino all’acqua (laghi o fiumi).
Il gufo comune, invece, è astuto, non costruisce da sé il suo nido, ma sfrutta la natura oppure la fatica dei suoi simili: occupa le cavità degli alberi usate dagli scoiattoli oppure utilizza i nidi abbandonati da altri uccelli.
Il merlo è più pragmatico: realizza il suo nido con qualsiasi materiale a portata di… zampa e becco.
Il germano reale è sbrigativo: non costruisce un nido, depone semplicemente le uova sul terreno, nei pressi di stagni, laghi o paludi e a proteggere la futura nidiata provvede la fitta vegetazione.
Il gipeto non soffre le vertigini: il suo nido è costruito su ripiani rocciosi, all’interno di cavità oppure in caverne su pareti rocciose a strapiombo.
I passeri domestici prediligono la semplicità: i loro nidi sono realizzati con vegetazione grossolana essiccata, spesso questa è infilata dentro delle cavità che vengono riempite completamente. Per il rivestimento si avvalgono di materiali sottili: piume, carta e spago.
I verdoni non sono degli esteti, ma amano i comfort: realizzano un nido voluminoso e grossolano, ma all’interno soffice, grazie alla presenza di muschio, radici ed erbe. Solitamente il nido è mimetizzato all’interno di cespugli o piccoli alberi, in special modo sempreverdi e siepi fitte. I nidi non sono collocati a grande altezza dal terreno, a volte, sono appoggiati addirittura al suolo.
I lucherini si aggiudicano una palma per la fantasia: il loro nido è a forma di coppa ed è posto nella parte terminale del ramo di una conifera. La costruzione è di esclusiva competenza femminile. Il materiale utilizzato per la realizzazione: fibre vegetali essiccate; all’interno, muschio e piumino.
A fianco delle scelte consuete, legate alle opportunità offerte dalla natura, stanno prendendo piede soluzioni “prefabbricate”, studiate per agevolare la nidificazione di alcune specie di uccelli. Si tratta delle casette per uccelli, che sempre più persone installano nel proprio giardino, offrendo così valide e comode alternative per la nidificazione ai volatili.
Ovviamente, non tutti gli uccelli da cortile fanno uso delle casette, ma alcuni le trovano adeguate a ospitare i loro piccoli.
In Italia, ci sono oltre 50 specie di uccelli, tra cui scriccioli, passeri domestici, rondini degli alberi, picchi, pettirossi, cince e civette, che fanno il nido e quindi, la possibilità che utilizzino le casette è abbastanza elevato.
Il periodo più indicato per predisporre le casette è l’inizio della primavera, quando cioè gli uccelli iniziano la ricerca di un luogo ideale per nidificare.
In campagna, questo tipo di casette ha più che altro uno scopo decorativo. Nelle aree urbane, invece, sono un valido aiuto per diverse specie che faticano a trovare i consueti luoghi naturali che spariscono di anno in anno a causa dell’urbanizzazione.
Per assicurare che la propria casetta sia occupata si deve tenere conto innanzitutto della specie che si intende attirare, ognuna infatti, ha preferenze specifiche riguardo a forma e posizione della dimora che dovrà ospitare i propri piccoli.
Esistono molte guide che forniscono tutte le indicazioni utili per fare la scelta più corretta in base alle proprie esigenze. Alcune suggeriscono anche siti dove effettuare gli acquisti. Poi, bisogna incrociare le dita e sperare che una coppia si innamori della piccola dimora che avete predisposto.
In passato in Turchia, l’architettura ottomana aveva un occhio di riguardo per gli uccelli. Nelle costruzioni, che fossero moschee, ponti, biblioteche o locande, c’era l’abitudine di includere una casa per uccelli.
Inoltre, erano previsti anche piccoli abbeveratoi nelle fontane.
Queste casette non assomigliavano neanche un po’ alle spartane casette di legno che attualmente sono posizionate nei giardini. Questi mini edifici facevano parte degli edifici simbolo della città ed erano dei veri e propri palazzi in miniatura, dei piccoli gioielli architettonici dotati di ricchi ornamenti, a volte addirittura a due piani e con più ingressi; nello stile e nell’aspetto generale richiamavano le residenze più importanti del Paese. Insomma, i volatili erano trattati come dei veri e propri principi.
Questa usanza ottomana aveva come scopo di proteggere le facciate degli edifici dalla corrosione. Inoltre, questa singolare abitudine racchiudeva anche un pizzico di scaramanzia: si credeva che offrire riparo agli uccelli fosse di buon auspicio.
Nelle città turche esistono ancora esempi di queste singolari architetture, la più antica risale addirittura al XVI secolo e fa parte del Ponte di Solimano di Istanbul.