La Commissione UE ha pubblicato un documento di orientamento per l’aggiornamento dei Piani nazionali energia e clima (PNEC) che dovranno essere presentati dagli Stati membri entro giugno 2023, dal momento che quelli redatti nel 2019-2020 sono ormai superati dalle nuove politiche energetiche adottate dall’UE e dalle circostanze geopolitiche, che sottolinea, in particolare, princìpi e buone pratiche che debbono essere tenuti in considerazione per l’aggiornamento dei PNEC.
Con la Comunicazione 495/26, la Commissione UE ha fornito agli Stati membri una bozza di orientamento per aggiornare i propri Piani nazionali energia e clima (PNEC) entro giugno 2023 (proposte di piani) e giugno 2024 (piani definitivi).
Dal momento che le politiche e le circostanze geopolitiche in materia di energia e clima sono notevolmente mutate rispetto al 2019-2020, quando sono stati elaborati i PNEC iniziali, gli aggiornamenti dovrebbero concentrarsi sulla necessità di definire un’azione per il clima più ambiziosa, realizzare una transizione più rapida verso l’energia pulita e garantire una maggiore sicurezza energetica.
I PNEC sono lo strumento centrale di pianificazione strategica previsto dal Regolamento sulla governance dell’Unione dell’Energia e aiutano gli Stati membri a realizzare congiuntamente gli obiettivi in materia di energia e clima previsti dal Green Deal europeo, dalla Normativa europea sul clima e dal Pacchetto “Pronti per il 55 %”, ivi compreso l’obiettivo più ambizioso in materia di efficienza energetica ed energie rinnovabili, nonché gli impegni internazionali dell’UE assunti a norma dell’Accordo di Parigi.
I prezzi record dell’energia registrati dalla seconda metà del 2021, che hanno subito un ulteriore rincaro a causa dell’aggressione militare della Russia in Ucraina, danno un forte impulso all’accelerazione dell’attuazione del Green Deal europeo e rafforzano la resilienza dell’Unione dell’energia accelerando la transizione verso l’energia pulita e ponendo fine a qualsiasi dipendenza dai combustibili fossili russi. Nel contempo le recenti condizioni meteorologiche estreme hanno esercitato un’ulteriore pressione sull’approvvigionamento energetico, con pesanti ripercussioni sulle rese delle colture e sulla navigazione interna, e hanno inciso sul benessere dei cittadini, lanciando così un forte monito sulla necessità di adattarsi agli effetti dei cambiamenti climatici.
I PNEC svolgono inoltre un ruolo chiave nella realizzazione del REPowerEU il pacchetto di proposte per affrontare la crisi energetica innescata dai recenti sviluppi geopolitici, che ridefinirà l’Unione dell’energia fino al 2030 e oltre.
Secondo il recente Rapporto del think tank globale EMBER, la risposta politica dell’Europa all’invasione russa dell’Ucraina con REPower ha accelerato la transizione elettrica dell’UE, con eolico e solare che nel corso del 2022 hanno generato un quinto dell’elettricità dell’UE (22%), superando per la prima volta il gas fossile (20%) e rimanendo al di sopra del carbone (16%).
Per la Commissione UE, i PNEC, secondo la Commissione, devono cogliere le sfide cruciali relative alla sicurezza e all’accessibilità economica dell’energia, compresa la necessità di diversificare rapidamente l’approvvigionamento energetico, di definire un calendario coerente per lo stoccaggio del gas e di tenere conto della riduzione della domanda di emergenza e degli interventi di emergenza per far fronte agli elevati prezzi dell’energia e rafforzare la solidarietà.
Il Documento della Commissione UE, si sofferma, in particolare, su princìpi e buone pratiche per l’aggiornamento dei PNEC.
– Fissare obiettivi più ambiziosi per accelerare la transizione verde verso la neutralità climatica e rafforzare la resilienza del sistema energetico,prestando particolare attenzione alle energie rinnovabili, all’efficienza energetica, alla sicurezza energetica e alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.
– Rafforzare la pianificazione nell’ambito dei PNEC per garantire una transizione equa e giusta, attenuando gli effetti sulla società e sull’occupazione, affrontando la carenza di manodopera e di competenze, riducendo la povertà energetica e garantendo a tutti l’accesso ai servizi essenziali a prezzi accessibili.
– Fornire obiettivi e traguardi nazionali, anche in materia di finanziamento, che mostrino percorsi concreti fino al 2030 e al 2050, in linea con le strategie nazionali a lungo termine.
– Integrare gli obiettivi di adattamento e tenerne conto, ove opportuno, nelle cinque dimensioni dei PNEC aggiornati.
– Definire obiettivi e traguardi per la riduzione delle emissioni di metano e integrare obiettivi più ambiziosi. nonché misure di mitigazione e adattamento nei settori dell’uso del suolo, della silvicoltura e dell’agricoltura, per quanto riguarda le emissioni di CO2 e diverse dal CO2 e gli assorbimenti di carbonio.
– Sfruttare le sinergie tra l’agenda energetica e quella digitale per stimolare la digitalizzazione del sistema energetico.
– Migliorare la dimensione della ricerca, dell’innovazione e della competitività, in particolare con traguardi e obiettivi specifici, integrando nel contempo la diversificazione delle capacità di produzione e lo sviluppo delle competenze per accelerare la transizione verso l’energia pulita.
– Avviare una consultazione ampia e inclusiva con la società civile, le autorità locali, le parti sociali e i portatori di interessi settoriali sin dalle prime fasi del processo.
– Rafforzare la cooperazione regionale considerandola parte integrante dei PNEC: in particolare per quanto concerne la dimensione della sicurezza energetica, al fine di individuare politiche coerenti e una solidarietà profonda.
– Esplorare la possibilità di sinergie tra gli obiettivi, i traguardi e i contributi, nonché tra le politiche e le misure delle 5 dimensioni dell’Unione dell’energia (sicurezza energetica, mercato interno dell’energia, efficienza energetica, decarbonizzazione e ricerca, innovazione e competitività).
– Trarre insegnamenti dai PNEC iniziali, dalla loro valutazione da parte della Commissione e dallo stato della loro attuazione, in modo tale da individuare le lacune e gli ambiti da migliorare ai fini di un incremento in termini di ambizioni e risultati.
– Garantire la coerenza con altri strumenti di pianificazione e rispecchiare nei PNEC aggiornati le politiche, le misure e gli investimenti pertinenti ( 12).
– Formulare una base analitica completa, aggiornata e dettagliata che tenga conto degli effetti economici, occupazionali, sociali e in termini di ricerca, innovazione, competitività e ambiente, nonché del contributo che apporterà l’economia circolare.
– Fornire un piano di finanziamento dettagliato in grado di soddisfare il fabbisogno di investimenti per ciascuna delle 5 dimensioni mediante l’uso efficiente in termini di costi del sostegno del bilancio pubblico e la mobilitazione degli investimenti privati, anche attraverso strumenti finanziari e regimi di finanziamento innovativi.
– Prendere in considerazione le raccomandazioni specifiche per Paese (le Raccomandazioni per l’Italia) formulate nel contesto del semestre europeo e garantire la coerenza con esse.