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Equità e disuguaglianze: cosa ne pensano gli europei

Un sondaggio speciale di Eurobarometro per comprendere meglio le opinioni dei cittadini europei su equità e disuguaglianza e sui fattori che influenzano le loro percezioni, fornendo inoltre informazioni sulla mobilità sociale intergenerazionale, indica che, rispetto ad un’analoga inchiesta condotta 5 anni fa, aumentano coloro che avvertono la crescita delle disuguaglianze e la necessità di politiche sociali più incisive, e, in particolare tra i giovani emerge un forte calo della percezione di equità.

Il 47% degli europei pensa di avere pari opportunità per andare avanti nella vita rispetto agli altri, e il 38% crede che la maggior parte delle cose che accadono nella loro vita siano giuste. L’81% della popolazione negli Stati membri dell’UE pensa che le differenze di reddito siano eccessive nel proprio paese e il 78% pensa che il proprio governo dovrebbe fare di più per affrontare queste disparità di reddito. Il 78% degli europei ritiene che la spesa pubblica complessiva per le principali politiche sociali dovrebbe aumentare. 

Sono alcune dei risultati che emergono dal Sondaggio speciale Fairness, inequality and inter-generational mobility” di Eurobarometro, pubblicato il 6 febbraio 2023 e condotto tra il 30 maggio e il 28 giugno 2022, che ha visto il coinvolgimento di 26.395 cittadini dell’UE, intervistati nella lingua del loro Paese.

L’indagine riflette anche l’opinione degli europei su come dovrebbe essere finanziato l’aumento della spesa pubblica, a sostegno delle diverse modalità di tassazione, e quali aree di politica sociale meritino maggiori spese. Infine, il sondaggio considera l’esperienza degli europei durante la pandemia di Covid-19: 3 su 10 che hanno vissuto qualche forma di disagio socio-economico; il 49% è soddisfatto delle misure prese dal proprio governo nazionale e il 46% dalle istituzioni dell’UE; il 19% ha ricevuto almeno un tipo di sostegno finanziario a causa della pandemia.

In ordine di importanza, gli europei pensano che i loro governi dovrebbero spendere di più per la salute, l’assistenza a lungo termine, l’istruzione, le pensioni, l’alloggio, il sostegno al reddito, le politiche familiari e il sostegno alla disoccupazione.

Alla domanda su come dovrebbe essere finanziata questa maggiore spesa per le politiche sociali, circa la metà degli europei è favorevole a tasse più elevate:
. il 21% ritiene che il costo aggiuntivo debba essere sostenuto dalle famiglie benestanti;
il 20% ha affermato che i contributi dovrebbero essere proporzionali al reddito familiare;
il 10% ha detto che i costi dovrebbero essere equamente distribuiti tra le famiglie;
il 15% degli intervistati ritiene che i fondi dovrebbero essere prelevati da altre spese;
il 12% ritiene che i fondi dovrebbero essere prelevati dal deficit pubblico.

Il sostegno a politiche sociali forti e a una maggiore spesa sociale riflette il fatto che:
il 47% degli intervistati pensa di avere pari opportunità per andare avanti nella vita;
– il 38% ritiene che la maggior parte delle cose che accadono nella loro vita siano giuste.

(fonte: Eurobarometer)

Come denuncia il Policy brief del Centro Comune di Ricerca (JRC) della Commissione UE che ha commissionato il sondaggio e che ha messo a confronto i risultati con quelli dell’identica rilevazione di 5 anni fa, le percezioni di equità sono diminuite rispettivamente di 10 e 14 punti percentuali rispetto al 2017, e le percezioni di equità sociale dei giovani di età compresa tra 15 e 24 anni sono diminuite in modo significativo (meno 16 punti percentuali rispetto al 2017).

Coerentemente con queste percezioni, anche la maggior parte dei cittadini dell’UE (soprattutto nell’Europa meridionale) è favorevole a una spesa aggiuntiva per le politiche sociali. L’aumento della spesa per l’assistenza sanitaria e l’assistenza a lungo termine è la massima priorità in quasi tutti i Paesi, con più di 7 intervistati su 10 che concordano sul fatto che sia necessaria una spesa sociale maggiore o molto maggiore per la salute e l’assistenza a lungo termine. Ben al di sopra del 50% anche il sostegno alla spesa aggiuntiva per l’istruzione, le pensioni, l’alloggio o il sostegno al reddito e alla famiglia.

Inoltre, oltre l’81% degli europei ritiene che le differenze di reddito siano eccessive nel proprio Paese. Tuttavia, nonostante la crisi COVID-19, le preoccupazioni per la disparità di reddito sono leggermente diminuite (meno 4 punti percentuali) rispetto al 2017. Questo calo è stato maggiore per le persone anziane e per coloro che vivono nelle zone rurali.

Atteggiamenti degli italiani verso la spesa pubblica (Fonte: Eurobarometer Scheda Italia)

Ottenere una buona istruzione (94%) e lavorare sodo (90%) sono considerati importanti o essenziali per andare avanti nella vita. Circa due terzi degli intervistati ritiene inoltre che provenire da una famiglia benestante sia essenziale (12%) o importante (53%) per andare avanti nella vita.

L’Eurobarometro mostra anche un progressivo aumento del livello di istruzione nell’arco di tre generazioni. Circa sei intervistati su dieci hanno ottenuto un livello di istruzione superiore a quello della madre (64%) o del padre (61%). Analogamente, circa quattro madri (41%) e padri (43%) degli intervistati su dieci hanno conseguito un livello di istruzione superiore a quello dei rispettivi genitori.

Secondo il Centro Comune di Ricerca, i risultati offrono spunti interessanti per i responsabili politici. Mentre i livelli osservati di insoddisfazione per la disuguaglianza dovrebbero essere presi in attenta considerazione, i dati indicano forti preferenze per le politiche di redistribuzione e una maggiore spesa per le politiche sociali. Il forte calo della percezione dell’equità tra i giovani evidenzia anche la necessità di fornire un sostegno su misura, anche nel settore dell’istruzione e dell’occupazione, per garantire che nessuno sia lasciato indietro.

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