Cambiamenti climatici Clima Energia Inquinamenti e bonifiche

PaM emissioni: dall’UE scarse informazioni su efficacia politiche adottate

PaM emissioni stati UE

L’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) ha pubblicato il Rapporto National policies and measures on climate change mitigation in Europe in 2017“, corredato da 2 Briefing – Tracking Climate Policies in Europe EEA database on climate change mitigation policies and measures in Europe  che offrono una panoramica di 1.513 politiche e misure nazionali (PaMs) per ridurre le emissioni di gas a effetto serra nell’UE.

Mentre le informazioni qualitative su politiche e misure aiutano a comprendere meglio la natura delle azioni climatiche a livello nazionale, sono necessarie ulteriori informazioni sugli effetti di queste azioni per aiutare a evidenziare successi e insuccessi e fornire una base di conoscenze, essenziale per informare i decisori politici. Questo è il motivo per cui gli Stati membri devono segnalare ogni 2 anni, ove disponibili, informazioni quantitative sulle riduzioni di gas a effetto serra raggiunte o attese dalle politiche e misure.

I dati ufficiali, recentemente pubblicati dall’AEA, mostrano che i 28 Stati membri dell’UE hanno ridotto le emissioni di gas serra del 22,4% dal 1990 al 2016. L’obiettivo comune dell’UE al 2030 è di ridurre le emissioni di almeno il 40%.

Sebbene la qualità delle informazioni segnalate nel 2017 sia migliorata in termini di completezza, coerenza, accuratezza e trasparenza, rispetto al ciclo di rendicontazione del 2015, tuttavia, secondo l’Agenzia, le informazioni quantitative su valutazioni, costi, benefici e indicatori post policy rimangono limitate. 

Nel 2017, solo 9 Stati membri (Bulgaria, Danimarca, Finlandia, Francia, Grecia, Ungheria, Lituania, Lussemburgo e Polonia) hanno offerto informazioni sulle riduzioni delle emissioni ottenute e solo per 65 politiche e misure, non consentendo di effettuare un’analisi completa degli impatti delle attuali politiche nazionali sul clima in tutta l’UE. Austria, Bulgaria, Estonia, Grecia, Irlanda, Italia, Slovacchia e Polonia non hanno riferito alcuna politica o misura adottata dopo il 2015.

L’AEA sottolinea l’ulteriore necessità che gli Stati membri aumentino i loro sforzi per valutare gli effetti delle politiche attuate in modo più sistematico.

Possono esserci delle spiegazioni tecniche per il basso livello di informazioni quantitative riportate. Ad esempio, gli Stati membri non utilizzano approcci e metodologie di valutazione comuni e possono formulare ipotesi diverse o trovare difficoltà a separare gli effetti delle singole politiche. Anche ragioni politiche possono offrire spiegazioni. Alcuni decisori politici potrebbero preferire concentrarsi su nuove proposte e non essere troppo interessati a comunicare gli effetti reali delle azioni intraprese in precedenza. Il confronto e il risparmio in termini di emissioni dopo le azioni e misure diventano quindi un esercizio altamente incerto.

Gli Stati membri hanno riferito principalmente sugli strumenti normativi ed economici destinati all’efficienza energetica e alle energie rinnovabili Nel 2017 ogni Stato membro ha segnalato tra 15 e 115 PaM nazionali. Due terzi delle politiche segnalate riguardano l’approvvigionamento energetico e l’uso di energia: consumo di energia (29%), trasporti (21%) e approvvigionamento energetico (15%). La maggior parte di questi PaM mira a migliorare l’efficienza energetica degli edifici (17%) e ad aumentare la quota di energie rinnovabili (12%). Nel settore dei trasporti, le misure mirano a promuovere carburanti a basso tenore di carbonio e veicoli elettrici o ad affrontare i cambiamenti comportamentali da parte degli utenti.

Gli Stati membri hanno inoltre riferito di PaM relativi ad altri settori, come ai processi industriali (ad esempio, la riduzione dei gas fluorurati ad effetto serra e dei rifiuti), nonché all’agricoltura (ad esempio, la riduzione dell’uso di fertilizzanti e la gestione dei terreni agricoli) e alla silvicoltura (ad esempio, la promozione dell’imboschimento e del rimboschimento).

La maggior parte di questi PaM sono stati segnalati come strumenti normativi o economici. I 2 Stati membri che hanno registrato il maggior numero di PaM nel loro insieme, Belgio e Francia, sono stati anche quelli che hanno segnalato una gamma più ampia di strumenti politici. Alcuni Paesi preferiscono tipi di strumenti specifici, come gli accordi volontari (Paesi Bassi).

Articoli simili

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da questo sito web.