Non sarà facile dare giudizi esaustivi sul merito delle proposte avanzate dalla Commissione UE in un sol giorno e in una gran mole di documenti nell’ambito dell’azione “Energia pulita per tutti gli Europei”.
La Commissione UE ha presentato il 30 novembre 2016 un “pacchetto” di misure nell’ambito dell’azione “Energia pulita per tutti gli Europei” “volte a mantenere l’Unione europea competitiva in questa fase di transizione all’energia pulita che sta trasformando i mercati mondiali dell’energia“.
Le proposte legislative del pacchetto riguardano:
– la Direttiva sul mercato dell’energia elettrica;
– il Regolamento sul mercato dell’energia elettrica;
– il Regolamento sull’Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (ACER);
– il Regolamento sulla preparazione ai rischi e alla sicurezza dell’approvvigionamento;
– la Direttiva sulle energie rinnovabili;
– la Direttiva sull’efficienza energetica;
– la Direttiva sul rendimento energetico in edilizia;
– il Regolamento Governance per l’Unione dell’Energia.
Inoltre, la Commissione propone un Piano di lavoro (2016-2019) per l’Ecodesign e una Strategia per la mobilità connessa e automatizzata.
“Il pacchetto darà una spinta alla transizione all’energia pulita modernizzando la nostra economia – ha dichiarato Maroš Šefčovič, Vicepresidente per l’Unione dell’energia – Dopo aver guidato l’azione a livello mondiale negli ultimi anni, l’Europa sta ora dando l’esempio, ponendo le basi per la creazione di posti di lavoro sostenibili, per la crescita e per gli investimenti. Le proposte di oggi riguardano tutti i settori legati all’energia pulita: ricerca e innovazione, competenze, edilizia, industria, trasporti, digitale, finanza, per citarne solo alcuni. Le misure approvate oggi metteranno a disposizione dei cittadini e delle imprese europei gli strumenti per beneficiare appieno della transizione all’energia pulita“.
Non sarà facile dare giudizi esaustivi sul merito delle proposte avanzate dalla Commissione UE in un sol giorno e in una gran mole di documenti. Si deve ricordare che il pacchetto è conseguente a 2 anni di negoziati con le industrie energetiche che, presumibilmente, avranno cercato di limitarne la portata e di annacquare le parti che eventualmente avessero avuto un impatto economico sul settore.
“Le nostre proposte forniscono una forte spinta al mercato delle nuove tecnologie, creano le giuste condizioni per gli investimenti, danno maggiore forza ai consumatori, fanno in modo che i mercati dell’energia possano funzionare meglio e contribuiscono al raggiungimento dei nostri obiettivi sul clima. Sono particolarmente orgoglioso dell’obiettivo vincolante del 30% di efficienza energetica, in quanto consentirà di ridurre la nostra dipendenza dalle importazioni di energia, di creare posti di lavoro e di ridurre ulteriormente le emissioni – ha affermato Miguel Arias Cañete, il Commissario UE per Azione per il clima e l’energia – L’Europa è alla vigilia di una rivoluzione dell’energia pulita. E, proprio come è avvenuto a Parigi, possiamo raggiungere il nostro obiettivo solo se lavoreremo insieme. Con queste proposte, la Commissione ha spianato la strada ad un’economia moderna e più competitiva, ad un sistema energetico più pulito. Ora contiamo sul Parlamento europeo e sugli Stati membri per concretizzarlo“.
Da una sommaria lettura, tra gli aspetti più innovativi delle misure proposte devono essere segnalati:
– l’innalzamento dell’obiettivo vincolante di efficienza energetica che viente portato al 30%, rispetto a quello del 27% previsto dal “Pacchetto Clima-Energia al 2030” e che fornitori e i distributori di energia sono obbligati a ridurre i consumi dell’1,5% l’anno dal 2021 al 2030;
– il rafforzamento dell’efficienza energetica nelle normative del settore dell’edilizia, delle prestazioni energetiche dei prodotti e l’informazione ai consumatori;
– il ruolo di maggior controllo dell’ACER sul funzionamento del mercato dell’energia, a cui, però, dovranno essere assegnate adeguate risorse;
– la possibilità per i produttori e consumatori di energia (prosumer) di autoconsumare senza indebite restrizioni e di essere remunerati per l’energia che cedono alla rete, anche organizzandosi in gruppi;
– criteri di maggior sostenibilità delle bioenergie che dovranno ridurre le emissioni di gas serra fino al 70-80% rispetto alle fonti fossili;
– gli Stati membri saranno ritenuti responsabili del progressivo aumento delle quote di energia prodotte da fonti rinnovabili e degli obiettivi di risparmio energetico, con ripercussioni procedurali di tipo economico da parte della Commissione UE, qualora inadempienti, al fine di garantire certezza e fiducia da parte degli investotori.
Di contro, gli aspetti deludenti od omissivi del Pacchetto si possono condensare sul ruolo delle fonti rinnovabili:
– rimane al 27% la quota al 2030 come fissata nel Pacchetto “Clima-Energia al 2030” ;
– nessun segnale di intervento per limitare gli aiuti dei Governi nazionali ai combustibili fossili contro i quali le rinnovabili dovranno misurarsi sul campo del mercato;
– cancellazione della priorità di dispacciamento per i nuovi impianti di fonti rinnovabili superiori a 500 kW fino a 250 kW dal 2026.
Resta comunque da verificare se tali misure saranno capaci di incamminare l’Unione europea verso una transizione del settore energetico decarbonizzato con la velocità necessaria per limitare le emissioni climalteranti che stanno provocando danni economici rilevanti con gli eventi meteorologici estremi in atto, e se contribuiranno in modo decisivo a conseguire l’obiettivo concordato a Parigi di limitare alla fine del secolo entro i + 1.5 °C il riscaldamento globale.