Alla Conferenza “Oltre la Crescita” (Bruxelles, 15-17 maggio 2023) organizzata da alcuni gruppi politici del Parlamento europeo, la Presidente della Commissione UE, citando Kennedy, critica l’enfasi che l’attuale modello economico pone sul PIL, lodando il modello sociale del Green Deal europeo. Una lettera aperta, diffusa in tutta Europa e sottoscritta da 400 Accademici e Ong, denuncia che gli obiettivi dell’UE di net zero emissioni al 2050, giustizia e democrazia non saranno raggiunti se non si andrà oltre il modello economico della crescita.
La Conferenza “Oltre la Crescita” (Beyond Growth) 2023 (Bruxelles – Parlamento europeo, 15-17 maggio 2023), iniziativa di 20 membri del Parlamento europeo di 5 diversi gruppi politici e non iscritti, con il sostegno della Presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola e con il supporto di 60 organizzazioni partner, che fa seguito al successo della precedente (18-19 settembre 2018), costituisce un’opportunità di confronto al di là dei confini istituzionali e con i cittadini europei, coinvolgendo le parti interessate del processo decisionale dell’UE e nazionale, il mondo accademico, le parti sociali, le imprese e le organizzazioni della società civile.
Gli organizzatori hanno fissato i seguenti obiettivi che si rafforzano a vicenda per la Conferenza:
– discutere l’importanza della crescita economica come obiettivo politico e decostruire le ipotesi sottostanti secondo cui il PIL è l’unico mezzo per raggiungere gli obiettivi di politica economica;
– spostare il discorso verso una politica economica orientata al futuro e ai vantaggi degli indicatori oltre la crescita per un’economia europea di benessere;
– definire il percorso dell’UE verso un’agenda economica più resiliente in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo e gli obiettivi di sviluppo sostenibile;
– creare un vero impatto politico con nuove proposte per stabilire un nuovo contratto sociale, economico e ambientale;
– creare alleanze nuove e insolite tra una grande varietà di parti interessate.
Nel suo intervento alla cerimonia di apertura la Presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen ha criticato l’enfasi che l’attuale modello economico pone sul PIL, lodando l’economia sociale di mercato che l’UE sta portando avanti con il Green Deal.
“Già 50 anni fa – ha ricordato von der Leyen – il rapporto ‘I limiti dello sviluppo’ riconosceva che mentre la crescita basata sui fossili era insopportabile per il Pianeta, l’umanità poteva escogitare un diverso modello di crescita ‘che fosse sostenibile nel lontano futuro. Questa è la missione che ci guida oggi. Questo è lo spirito del Green Deal europeo. Non dobbiamo ricominciare da capo.La nostra bussola in questo sforzo sono i valori di lunga data dell’economia sociale di mercato europea“.
“André Gide, scrittore francese e premio Nobel una volta disse: ‘Non si scoprono nuove terre senza avere il coraggio di perdere di vista le vecchie coste’ – ha proseguito la Presidente della Commissione UE – Negli anni ’70, appena un anno dopo la pubblicazione del rapporto ‘I limiti dello sviluppo’ iniziò la grande crisi petrolifera. Allora, i nostri predecessori scelsero di rimanere sulle vecchie sponde e di non perderle di vista. Non hanno cambiato il loro paradigma di crescita, ma si sono affidati al petrolio. E le generazioni successive ne hanno pagato il prezzo. Viviamo anche enormi crisi. Stiamo scegliendo una strada diversa, stiamo scegliendo di scoprire nuove terre. Non è banale”.
“Oggi ci stiamo lasciando alle spalle il modello di crescita dei combustibili fossili – ha concluso von der Leyen – Le nuove terre sono ancora sfocate, ma sono visibili, possiamo raggiungerle. Sappiamo che il futuro dei nostri figli non dipende solo dagli indicatori del PIL, ma anche dalle fondamenta del mondo che costruiamo per loro. Fu Robert Kennedy negli anni ’60 a dire che il PIL ‘misura tutto, tranne ciò che rende la vita degna di essere vissuta: la salute dei nostri figli o la gioia dei loro svaghi. E sono sicura che se avesse tenuto il suo discorso oggi, Kennedy avrebbe incluso il canto degli uccelli e la felicità di respirare aria pulita. Oggi, a livello fondamentale, comprendiamo la saggezza di Kennedy. Che la crescita economica non è fine a se stessa. Che la crescita non deve distruggere le sue stesse fondamenta. Quella crescita deve servire le persone e le generazioni future”.
Nei giorni precedenti la Conferenza, era stato diffuso lo Studio “Beyond Growth. Pathways towards sustainable prosperity in the EU”, predisposto dal Servizio di ricerca del parlamento europeo in collaborazione con il Centro Comune di Ricerca (JRC) della Commissione UE. Suddiviso in due parti, lo studio presenta innanzitutto lo status quo, con la nostra dipendenza dalla crescita economica come principale motore politico e il prodotto interno lordo (PIL) come misura economica chiave, i punti ciechi legati a questa dipendenza e la necessità di affrontare molteplici fallimenti del sistema, prendendo atto dell’attenzione odierna alla ricerca e all’innovazione e descrivendo le misure già introdotte nel Green Deal europeo a tal fine.
La seconda parte dello studio esplora l’opportunità di modificare i driver di sistema sottostanti e come può avvenire la trasformazione del sistema, presentando una gamma di quadri politici esistenti o suggeriti per effettuare i cambiamenti, prima di passare a strumenti specifici che sono rilevanti per realizzare le transizioni economiche.
Completa lo studio un riepilogo del dibattito in corso e delle sfide attese..
Nella prima Giornata della Conferenza è stata diffusa anche una Lettera aperta sottoscritta da 400 tra Accademici e Organizzazioni della società civile, in cui si sottolinea che gli obiettivi dell’UE di net zero emissioni al 2050, giustizia e democrazia potranno essere raggiunti solo se si andrà oltre il modello economico della crescita, basato su 4 princìpi.
1. Biocapacità: eliminazione graduale dei combustibili fossili, limiti all’estrazione di materie prime e misure di protezione e ripristino della natura, per suoli, foreste ed ecosistemi sani e resilienti. Ad esempio: un Trattato di non proliferazione dei combustibili fossili; una Legge sulla giustizia e la resilienza delle risorse che includa un obiettivo vincolante di riduzione dell’impronta materiale e un vero e proprio ripristino della natura sulla base dei territori.
2. Equità: strumenti fiscali per promuovere una societá piú equa, eliminando estremismi nella percezione di reddito ed accumulo di ricchezza, cosí come i super profitti. Ad esempio: introduzione di una Tassa sulle emissioni; Redditi minimi e massimi.
3. Benessere per tutti: garanzie di accesso ai servizi essenziali attraverso uno Stato sociale migliorato ed ecologicamente piú sensibile. Ad esempio: servizi di base universali (compresi i diritti umani alla salute, trasporto, assistenza, casa, istruzione, uguaglianza di genere e protezione sociale); Garanzie occupazionali; Tetti massimi sui prezzi di beni e servizi essenziali.
4. Democrazia attiva: assemblee di cittadini con il mandato di formulare strategie per la sufficienza socialmente accettabili e di rafforzare le politiche basate sui limiti ecologici, sull’equità e sul benessere per tutti; e un ruolo più forte per i sindacati. Ad esempio: creazione di Forum per comprendere i bisogni locali, Conferenze sul clima, formulazione di Bilanci partecipativi.