Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) ha presentato il Rapporto “Verso un nuovo modello di mobilità locale sostenibile” dove sono indicati gli obiettivi strategici e le misure per rendere il sistema di mobilità locale più accessibile, efficiente e sostenibile.
– Aumento di almeno 10 punti percentuali del ricorso a sistemi di mobilità sostenibile e calo del tasso di motorizzazione;
– riduzione della congestione nelle principali aree urbane;
– dimezzamento del divario territoriale in termini di accessibilità, efficienza e qualità del trasporto pubblico;
– miglioramento dell’accesso ai mezzi pubblici e della soddisfazione dell’utenza;
– sostituzione totale degli autobus di classe inferiore a Euro 5 e transizione verso veicoli a emissioni zero, in linea con gli impegni di decarbonizzazione del settore;
– riduzione delle emissioni di gas climalteranti e di inquinamento dell’aria;
– diffusione dell’approccio Mobility as a Service (MaaS).
Sono questi i principali obiettivi strategici da conseguire entro il 2030 per rendere la mobilità locale sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale indicati nel Rapporto “Verso un nuovo modello di mobilità locale sostenibile”, realizzato dagli esperti del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) e presentato oggi (11 maggio 2022) nel corso di un “evento online.
“È necessario stimolare l’uso del trasporto pubblico, ancora molto basso soprattutto nel Mezzogiorno e nelle aree suburbane e periurbane dove la qualità del servizio è insoddisfacente e c’è una maggiore propensione a ricorrere all’auto privata – ha affermato il Ministro Enrico Giovannini – Una recente indagine dell’Istat mostra segnali di un’inversione di tendenza e bisogna cogliere il momento. È perciò necessario stimolare la domanda di mobilità sostenibile, come il Governo ha fatto di recente introducendo il bonus sugli abbonamenti, disincentivare l’uso dell’auto e creare piattaforme digitali per facilitare la pianificazione degli spostamenti e la scelta dei mezzi anche in base alle emissioni inquinanti e climalteranti prodotte. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, la legge di Bilancio 2022 e il Fondo Sviluppo e Coesione mettono a disposizione risorse per migliorare in modo significativo il sistema di mobilità locale, ma è necessario rivedere anche la regolazione delsettore”.
Il Rapporto del MIMS, realizzato sulla base di dati statistici raccolti da diverse fonti (tra cui: Istat, Eurostat, Eurobarometro, Isfort, Asstra, Osservatorio sul TPL MIMS, Ministero dell’Interno), descrive una situazione caratterizzata da una bassa domanda di mobilità urbana sostenibile nelle grandi città italiane, in particolare Roma, Palermo e Torino, ancora molto congestionate nel confronto con città europee di pari dimensioni, a causa dell’elevato tasso di motorizzazione. Inoltre, la qualità del servizio pubblico locale è piuttosto bassa, in particolare in alcune regioni del Centro e del Mezzogiorno.
Collegamenti scarsi, vetustà del parco mezzi e basso livello di digitalizzazione dei servizi sono alcune delle criticità evidenziate nel Rapporto, che sottolinea anche come, sebbene in crescita, la mobilità condivisa e quella ciclabile presentino ancora forti ritardi rispetto ad alcune realtà europee.
“Per conseguire una mobilità locale che sia sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale è necessario poter misurare le diverse dimensioni con indicatori che consentano di monitorare il cambiamento nella governance, nella programmazione, negli investimenti, nell’innovazione tecnologica e nella gestione del servizio – ha proseguito Giovannini – Fissare obiettivi quantitativi può servire alle istituzioni e agli operatori pubblici e privati a identificare le azioni più efficaci per ridurre le disuguaglianze territoriali e le distanze con gli altri paesi europei”.
Tra gli strumenti per raggiungere gli obiettivi indicati, il Rapporto distingue quelli per stimolare la domanda e quelli che mirano a rendere più efficiente e sostenibile l’offerta:
– i primi includono incentivi (monetari e non) per favorire il ricorso al trasporto pubblico locale o altre forme di mobilità sostenibile, nonché disincentivi (monetari e non) all’utilizzo del mezzo privato, campagne di comunicazione e altre misure che possono incidere sui comportamenti individuali, non ultima la sensibilizzazione sulle esternalità negative causate dall’uso dell’auto privata e sui benefici prodotti dalla scelta di mezzi di mobilità sostenibile, l’uso di strumenti di pianificazione che evitino picchi di congestione della viabilità;
– sul lato dell’offerta di mobilità, gli strumenti comprendono maggiori finanziamenti al Traporto Pubblico Locale (TPL), investimenti infrastrutturali (tram, metropolitane e ferrovie urbane) per aumentare l’offerta di modalità su ferro, nodi di trasporto rafforzati per favorire l’intermodalità, ciclovie e percorsi ciclopedonali, sostituzione dei mezzi più inquinanti con quelli elettrici o a idrogeno, interventi per integrare, anche grazie a piattaforme digitali, i servizi di mobilità a livello locale, miglioramento della regolamentazione, rafforzamento del ruolo del mobility manager, miglioramento delle modalità di affidamento e di gestione del servizio.
Tra le iniziative del MIMS in tema di investimenti per lo sviluppo della mobilità sostenibile, il Ministro ha ricordato come PNRR, Piano Complementare, Legge di Bilancio 2022 e Fondo Sviluppo e Coesione 21-27, prevedano investimenti totali per il trasporto rapido di massa pari a 8,7 miliardi di euro. Il PNRR e Piano Complementare prevedono inoltre 3 miliardi per autobus green urbani ed extraurbani, 600 milioni per nuovi treni TPL, 200 milioni per la costruzione di piste ciclabili nei centri urbani e 40 milioni per le sperimentazioni di Mobility as a Service.
Riguardo le attività di ricerca e proposta di politiche istituzionali sul tema, il MIMS ricorda di aver rilanciato e potenziato l’Osservatorio sul TPL, pubblicato il Rapporto sulla Decarbonizzazione dei trasporti, sarà di prossima uscita il Piano Nazionale Mobilità Ciclistica e si sta lavorando al nuovo Piano generale dei trasporti e della logistica.