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Mobilità dolce: al centro della ripartenza del turismo post-Covid

L’Alleanza per la Mobilità Dolce ha presentato le sue proposte per far ripartire il turismo, utili non solo per la fase emergenziale ma anche per la prossima estate e, in generale, per una prospettiva a lungo termine di sviluppo del Paese.

di Eleonora Giovannini

L’Alleanza per la Mobilità Dolce (AMODO), una rete di Associazioni (ne tra fanno parte tra gli altri Greenways ItaliaFiabLegambienteItalia NostraFerrovie Turistiche e MusealiUTP AssoutentiTouring ClubAudax ARIAIPAI. Associazione dei Comuni Virtuosi, e varie associazioni locali) il cui obiettivo di fondo è adoperarsi per aumentare la cultura e la pratica della mobilità dolce e la valorizzazione dei borghi, aree interne e turismo sostenibile, ha inviato il 24 aprile 2020 le proprie proposte per la fase due dell’emergenza Covid, ai Ministri Dario Franceschini (MiBACT), Paola De Micheli (MIT), Sergio Costa (MATTM), Lucia Azzolina (MIUR), Nunzia Catalfo (MLPS), al Presidente del Comitato di esperti economico e sociale presso la Presidenza del Consiglio Vittorio Colao, al Presidente dell’ANCI Antonio Decaro ai Presidenti delle Regioni.

Le Proposte, elaborate grazie all’esperienza maturata negli anni, utili non solo per la fase emergenziale ma anche per la prossima estate e, in generale, per una prospettiva a lungo termine di sviluppo del Paese.

L’emergenza Coronavirus costituisce un duro colpo anche per la mobilità dolce e il turismo responsabile: un sistema che stava muovendo i suoi primi passi e che, rischia di tornare al punto di partenza. Anche la mobilità collettiva è a rischio di una forte riduzione dell’offerta e incremento dei costi che potrebbe produrre l’aumento del traffico motorizzato che per il nostro Paese vede già livelli insostenibili di congestione ed inquinamento dell’aria.

Va rammentato che autorevoli studi su questa emergenza sanitaria mondiale hanno indicato come la distruzione degli ecosistemi e della biodiversità, lo sfruttamento degli animali e delle risorse naturali, l’amplificazione dei fenomeni estremi dovuti ai gas serra, il degrado della salute delle persone dovute all’inquinamento dell’aria, come concause che hanno alimentato il fenomeno.

Una crisi globale come questa deve indurre dunque una riflessione e messa in discussione dell’attuale sistema insostenibile, promuovendo un modello dove salute, equità, ambiente e lavoro siano in profondo equilibrio tra di loro.

Ripartire dalla mobilità a piedi ed in bicicletta, dalle ferrovie turistiche, la natura ed i piccoli borghi, il turismo lento tra le bellezze d’Italia – ha dichiarato Anna Donati, Portavoce della Alleanza AMODOsono la soluzione per far ripartire il turismo, l’accoglienza locale e di lavoro, la fruizione della natura, in tempi di distanziamento sociale”.

Bisogna accelerare una transizione verso lo slow tourism coinvolgendo i territori, le Regioni, le Unioni Montane, i piccoli Comuni, le Province, gli Enti Parchi, le associazioni di volontari ed esperti del settore, delle imprese pubbliche e private. L’obiettivo deve essere una offerta semplice e chiara per viaggiatori e turisti, con misure di sostegno immediate e di medio periodo, di seguito elencate.

1. Aiuto immediato e risorse economiche alle imprese, aziende e lavoratori del settore per superare l’emergenza.
2. Sostegno agli Enti del Terzo Settore (ETS) e del Volontariato mediante lo sblocco delle erogazioni dei contributi già stanziati da parte dei Ministeri. Incentivi e agevolazioni per l’editoria turistica.
3. Investimenti, progetti mirati e procedure snelle per accelerare la realizzazione del sistema delle Ciclovie Turistiche Nazionali e delle greenways, attuando la Legge 2 del 2018 per la mobilità in bicicletta. Integrazione intermodale fra reti.
4. Investimenti per realizzare il sistema nazionale dei Cammini e delle Vie storiche, aggiornando l’Atlante dei Cammini.
5. Investimenti per realizzare treni e ferrovie turistiche con esercizio in sicurezza sanitaria, con piena attuazione e semplificazione delle Legge 128 del 2017, che prevede anche la sperimentazione del ferrociclo.
6. Potenziamento dell’accoglienza con agevolazioni, conferimenti e comodati gratuiti di caselli, stazioni ferroviarie, depositi, etc. e con il sostegno economico per l’ospitalità low cost, per affrontare i nuovi obblighi di sanificazione e distanziamento.
7. Progettare le reti dei cammini e ciclabilità (anche urbana), i percorsi di mobilità dolce e le ferrovie turistiche, ripensando il paesaggio, ridisegnando gli spazi pubblici.
8. Digitalizzazione, connessioni efficaci per piccoli borghi e comuni, aree interne e montane, parchi e percorsi di mobilità dolce, per poter avere servizi su prenotazione e per lo smart working da remoto.
9. Sostenere la domanda turistica con i Buoni Vacanza.
10. Programmare il Turismo Scolastico su mobilità dolce.
11. Campagne di promozione pubblica per promuovere la mobilità e turismo dolce, per vivere e viaggiare nella bellezza del paesaggio italiano.

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