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Mercato del vino: l’Osservatorio della Commissione UE

Il settore chiave dell’agricoltura europea, con il 63% della produzione mondiale e il 70% delle esportazioni, potrà di disporre di un Osservatorio del mercato del vino che permetterà  analisi a breve termine e di beneficiare di una maggiore trasparenza sui prezzi, la produzione e gli scambi commerciali.

La Commissione UE ha ufficialmente insediato il nuovo Osservatorio del mercato del vino che si riunirà regolarmente, secondo il modello degli altri Osservatori esistenti nei settori del latte, della carne, dei cereali, dei prodotti ortofrutticoli e dello zucchero, progettati per aiutare il settore agricolo europeo a far fronte in modo più efficace alla volatilità del mercato e garantire una maggiore trasparenza.

L’Osservatorio del mercato del vino si aggiornerà con una vasta gamma di dati i prezzi, la produzione e il commercio del vino, di cui l’UE è il più grande produttore (63%) ed esportatore (70%) mondiale.

L’Osservatorio che copre tutti i tipi di vini – rossi, bianchi e rosati – come pure i vini protetti nell’ambito degli schemi di denominazione di origine protetta (DOP) e indicazione geografica tipica (IGP), analizzerà le vendite e le prospettive a breve e medio termine per il settore vitivinicolo.

Sulla base delle esperienze positive relative agli altri Osservatori di mercato – ha affermato il Direttore Mercati e Osservatori UE, Michael Scanell, insediando i membri dell’Osservatorio – Le attività si concentreranno sulla diffusione dei dati, sull’analisi a breve termine e sulle prospettive a medio termine per il settore. L’obiettivo è di dar vita a piattaforme di discussione per meglio comprendere la situazione del mercato, a beneficio di tutti gli attori del settore coinvolti. La vostra risposta alla nostra richiesta di candidature e la vostra presenza qui oggi testimonia il vostro interesse e la vostra disponibilità a partecipare a questo tavolo. Il vostro contributo è indispensabile per il successo di questo Osservatori del mercato del vino”.

Inoltre, nell’ambito dell’Osservatorio, saranno organizzate riunioni consiliari a cui saranno invitati esperti del mercato per discutere lo stato di avanzamento del panorama vinicolo. 

Dopo il raccolto record del 2018, i primi dati della Campagna 2019 fornivano indicazioni migliori di quelle stimate ora in 156 milioni di ettolitri stimati, di cui il 69% ad indicazione geografica, in calo rispetto all’annata precedente seppur di qualità buona-ottima, mentre la disponibilità sul mercato si attesta sui 334 milioni di ettolitri (-0,8%).

Se la produzione è stata difficile in tutta Europa (-18%), a causa degli eventi climatici estremi di fine estate, in Italia i dati definitivi dovrebbero attestare 44,3 milioni di ettolitri, un calo del 20% rispetto allo scorso anno, che è stato un anno record, secondo una nota stampa di Coldiretti.

Peraltro, Studi previsionali indicano che un aumento della temperatura globale di +1,5 °C, l’obiettivo previsto dall’Accordo di Parigi, che non sarà raggiunto con le attuali politiche climatiche, come ha denunciato il Rapporto dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (WEO 2019) pubblicato ieri, avrebbe impatti notevoli sulle  regioni vinicole più importanti del mondo, che vedrebbero diminuire le loro aree coltivabili dal 25% al 73% entro il 2050, costringendo i viticoltori a piantare nuovi vigneti in ecosistemi precedentemente indisturbati, a latitudini più alte o altitudini più elevate, oltre che Incidere sulla qualità del vino che potrebbe indurre i consumatori a dirottare le loro preferenze su altre bevande.

Il RapportoClimate Change adaptation in the agriculture sector in Europe” dell’Agenzia Europea dell’Ambiente ha evidenziato come gli impatti negativi dei cambiamenti climatici si stiano già avvertendo sull’agricoltura europea con perdite economiche per gli agricoltori e per l’intero comparto agricolo.

Se poi, non sono direttamente le temperature più elevate o le tempeste di eventi meteorologici estremi ad incidere sulle produzioni viti-vinicole, ci pensano i fenomeni correlati al global warming, come sa bene la Napa Valley della California con i suoi vigneti che forniscono alcuni dei vini più pregiati del mondo, devastati dagli incendi che stanno interessando lo Stato da diversi giorni.   

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