Circular economy

Ecomondo 2019, presente la CAPP PLAST

Siamo stati alla XXIII edizione di Ecomondo, expo internazionale di riferimento per l’innovazione industriale e tecnologica della circular economy, che si è svolta a Rimini dal 5 al 8 novembre 2019, in contemporanea a Key Energy.

Presenti a questa fiera oltre 1.300 aziende provenienti da oltre 130 paesi del mondo hanno occupato i 129.000 mq del polo fieristico di Rimini.

In questa occasione abbiamo intervistato Adriano Baldi, Presidente della CAPP PLAST, azienda leader che opera nel settore ormai dagli anni 60.

Presidente Baldi, ci parla un po’ della sua azienda, so che è un’azienda molto importante che riporta in vita materiali, riciclando materiali plastici.

“La CAPP PLAST produce molte linee di prodotti, dai grandi contenitori per l’industria e per l’agricoltura, ai flaconi per la cosmetica e la farmaceutica e alle buste per il converting, la linea del bianco. Molti di questi prodotti vengono prodotti con l’utilizzo anche in parte di materiali di recupero che vengono recuperati dai nostri clienti. Per dirle, quest’anno abbiamo recuperato quasi 2 milioni di chilogrammi di materiali presso i nostri clienti che vengono convertiti in articoli, articoli non necessariamente per uso alimentare ma, sono dei canali di distribuzione nuovi per questi prodotti.”

So che voi fate anche bottiglie di plastica riciclata che in questo momento hanno un mercato notevole da quanto ne so…

“Come azienda produciamo 100 milioni di bottiglie di plastica di varie dimensioni e vari formati, tutti per grandi clienti italiani, perché è un mercato essenzialmente italiano. Si, alcuni possono essere prodotti con materiali rigenerati ma a quel punto è necessario avere degli impianti di coestruzione ?   dove ci sono più strati di materiale che formano poi il contenitore e quindi per evitare che questo materiale rigenerato, di recupero, vada a contatto con il prodotto all’interno.”

Che consiglio vuole dare ai cittadini per far si che le plastiche e tutti questi prodotti, in qualche maniera vengono recuperati in maniera sana e che possa diventare un prodotto buono, riutilizzabile.

“Il problema dei materiali di recupero è la tracciabilità, cioè il conoscere il perché cosa, per quale uso è stato utilizzato  e quindi consentire poi a questo prodotto di poter essere recuperato, senza grandi problemi per uno stesso utilizzo o per utilizzi complementari a quello precedente. Continuate ad essere virtuosi nella raccolta, nella divisione, nella differenziata dei vari prodotti, perché solo così è possibile arrivare sempre di più ad una tracciabilità di prodotti e quindi anche a un loro possibile riutilizzo, perché il grande problema oggi non è attivare come oggi molti comuni, anzi quasi tutta Italia sta facendo la raccolta differenziata, ma è trovare un impiego per qui prodotti che vengono recuperati. Cercate di separare i materiali plastici, dalla carta, dal vetro, come si fa abitualmente, sperando che i consorzi ad esso destinati, sappiano trasmettere, incentivare anche, possibili utilizzi di quel materiale, perché la plastica è un materiale che può essere utilizzato tantissime volte, per cui assumere tantissime forme, qualsiasi forma, quindi ha una flessibilità incredibile che viene vanificata quando viene bruciata o quando viene dispersa nell’ambiente”

Guardate il video QUI

Eleonora Sbaffi

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