Cambiamenti climatici

Mercato del carbonio: adottate le regole chiave del PACM

L’Organismo di controllo del mercato del carbonio nell’ambito dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici ha adottato la scorsa settimana nuovi e rigorosi standard per verificare le riduzioni delle emissioni, aumentando le aspettative globali in termini di integrità nell’attribuzione dei crediti di carbonio e contrastare direttamente il rischio di greenwashing.

Durante la sua XVI sessione (Berlino, 12-16 maggio 2025), l’Organismo di controllo del Paris Agreement Crediting Mechanism (PACM), istituito per facilitare lo scambio di crediti di carbonio tra i Paesi e di supportare la mitigazione delle emissioni di gas serra e promuovere lo sviluppo sostenibile, sulla base delle decisioni sull’articolo 6 assunte durante la COP29 di Baku, ha adottato 2 standard fondamentali.
Uno standard per la stima delle emissioni che si sarebbero verificate senza un progetto nell’ambito del meccanismo (noto come “baseline”). L’adozione di questo standard rappresenta un passo storico per garantire che l’attribuzione di crediti nell’ambito del meccanismo rifletta l’ambizione dell’Accordo di Parigi. Include il requisito di un aggiustamento iniziale al ribasso – ad esempio, fissando valori di base storici o attuali a un livello inferiore del 10% rispetto alle emissioni di business as usual – nonché un aggiustamento al ribasso minimo dell’1% nel tempo per tutti gli approcci di baseline. Queste caratteristiche sono progettate per promuovere un miglioramento continuo e contribuire a evitare un’attribuzione eccessiva di crediti, abbassando progressivamente il parametro di riferimento in base al quale vengono misurate le riduzioni delle emissioni.

Uno standard per la contabilizzazione di eventuali aumenti involontari delle emissioni che potrebbero verificarsi altrove a seguito di un progetto (noto come “losses“). Tale standard aiuterà coloro che sviluppano metodologie a identificare tutte le potenziali fonti di emissioni. Chiarisce, inoltre, che a livello di progetto le attività REDD+ per evitare le emissioni di CO2 legate al disboscamento delle foreste, debbano essere incluse nella strategia nazionale REDD+ del paese ospitante per essere qualificati, contribuendo a garantire l’allineamento con gli sforzi nazionali in materia di clima e rafforzando la credibilità delle riduzioni delle emissioni.

Gli standard concordati riflettono un ampio contributo da parte di esperti e stakeholder e sono fondamentali per garantire che i crediti di carbonio emessi nell’ambito del PACM siano ambiziosi, reali, aggiuntivi e verificabili.

Oltre ad adottare gli standard baseline e losses, l’Organismo di Vigilanza ha anche preso una serie di decisioni correlate a supporto della loro attuazione, quali un processo di consultazione su come i benefici del progetto possano essere condivisi equamente con i Paesi ospitanti e una rinnovata attenzione al rafforzamento delle capacità per aiutare i Paesi a costruire i sistemi necessari per partecipare al meccanismo, anche attraverso ruoli più chiari per i paesi ospitanti.

L’Organismo di Vigilanza, infine, ha adottato una decisione sulla transizione delle attività relative all’uso della biomassa per cucinare, allineando i progetti precedenti ai dati e alle linee guida più recenti disponibili.

Si è trattato di un incontro molto significativo – ha dichiarato Martin Hession, Presidente dell’Organismo di Vigilanza – Abbiamo finalmente adottato una decisione rivoluzionaria che garantisce che i livelli di accreditamento siano stabiliti in modo coerente con un percorso verso la neutralità della rete, attraverso un processo di adeguamento minimo al ribasso dei livelli di accreditamento nel tempo. Siamo già in una posizione privilegiata per supportare i Paesi ospitanti che stanno prendendo in considerazione l’accreditamento e abbiamo deciso in questa occasione di migliorare la comunicazione con i Paesi, fornendo loro un canale dedicato per garantire la giusta quota di benefici di mitigazione, avviando un dialogo sui ruoli e le responsabilità dei Paesi ospitanti, nonché esplorando opzioni per un rafforzamento e una maggiore mirata capacità. Ci siamo anche attivati ​​per garantire la qualità di alcuni progetti di transizione richiedendo l’applicazione dei dati disponibili più recenti“.

L’esito dell’incontro apre la strada alle metodologie nell’ambito del Meccanismo di Accreditamento dell’Accordo di Parigi per accelerarne l’attuazione. Sebbene ciò rappresenti un progresso importante, si prevede che un numero inferiore del previsto di transizioni di progetti dal Meccanismo di Sviluppo Pulito comporterà un deficit di finanziamento a breve termine, fino a quando non sarà disponibile una pipeline di nuovi progetti che utilizzano il PACM, le cui metodologie inizieranno a svilupparsi a partire dal 2026. L’Organismo di Vigilanza continuerà a monitorare attentamente la situazione dei finanziamenti e riferirà alle Parti dell’Accordo di Parigi in merito.

Foto di copertina: Paulo Freitas/Pexels

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