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“Made Green in Italy”: avviata la consultazione pubblica

Made Green in Italy

Il cosiddetto “Collegato Ambientale” ovvero la Legge n. 221/2015 recante “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali” prevede all’art. 21 l’istituzione dello Schema nazionale volontario per la valutazione e la comunicazione dell’impronta ambientale dei prodotti, denominato “Made Green in Italy”, al fine di promuovere la competitività del sistema produttivo italiano nel contesto della crescente domanda di prodotti ad elevata qualificazione ambientale sui mercati nazionali ed internazionali. Tale schema per la determinazione dell‘impronta ambientale dei prodotti adotta la metodologia PEF (Product Environmental Footprint), come definita nella Raccomandazione 2013/179/UE della Commissione, del 9 aprile 2013.

La Legge prevede, inoltre, che le modalità di funzionamento di tale schema siano stabilite da un apposito Regolamento del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), da emanare entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della suddetta legge (2 febbraio 2016).

Con la messa a punto e l’implementazione dello Schema e del Regolamento previsti dall’art. 21 della Legge n. 221/2015, si intendono perseguire i seguenti obiettivi:
a) promuovere, con la collaborazione dei soggetti interessati, l’adozione di tecnologie e disciplinari di produzione innovativi, in grado di garantire il miglioramento delle prestazioni dei prodotti e, in particolare, la riduzione degli impatti ambientali che i prodotti hanno durante il loro ciclo di vita, anche in relazione alle prestazioni ambientali previste dai criteri ambientali minimi di cui all’articolo 68-bis del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, introdotto dall’articolo 18 della legge n. 221/2015 (ndr: due recenti Decreti del MATTM) hanno introdotto i punteggi premianti per l’affidamento dei servizi di progettazione e lavori negli edifici della PA e la tabella di marcia per incrementare progressivamente (dall’attuale minimo del 50% al 100% entro il 1° gennaio 2020) l’obbligo di applicazione delle specifiche tecniche e i criteri ambientali minimi per determinate categorie di servizi e forniture);
b) rafforzare l’immagine, il richiamo e l’impatto comunicativo che distingue le produzioni italiane, associandovi aspetti di qualità ambientale, anche nel rispetto di requisiti di sostenibilità sociale;
c) rafforzare la qualificazione ambientale dei prodotti agricoli, attraverso l’attenzione prioritaria alla definizione di parametri di produzione sostenibili dal punto di vista ambientale e della qualità del paesaggio;
d) garantire l’informazione, in tutto il territorio nazionale, riguardo alle esperienze positive sviluppate in progetti precedenti, e in particolare nel progetto relativo allo schema di qualificazione ambientale dei prodotti che caratterizzano i cluster (sistemi produttivi locali, distretti industriali e filiere) sviluppato con il protocollo d’intesa firmato il 14 luglio 2011 tra MATTM, MiSE e le regioni Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Lazio, Sardegna, Marche e Molise.

A tal fine, il MATTM ha predisposto una proposta di Regolamento su cui ha lanciato il 10 giugno 2016 una pubblica Consultazione, passaggio fondamentale per indirizzare le scelte che hanno ricadute dirette sulle aspettative e gli interessi dei cittadini e per favorire la trasparenza nei processi decisionali, aperta a tutti: cittadini, imprese, associazioni, organizzazioni, fondazioni, enti ecc.

Per partecipare alla consultazione è necessario compilare un apposito modulo (xls, 82 kb) che può essere scaricato qui, suddiviso in tre sezioni:
– la sezione “A – Generale” è relativa alla raccolta di informazioni di tipo anagrafico del soggetto che compila il modulo;
– la sezione “B – Specifica” è dedicata a commenti puntuali del testo che possono essere di carattere generale, tecnico o di tipo editoriale;
– la sezione “C – Comunicazione” consente di esprimere una preferenza sull’opzione di comunicazione delle prestazioni così come riportato all’articolo 12 del Regolamento.

Il modulo compilato dovrà essere inviato all’indirizzo e-mail: regolamento.mgi@minambiente.it entro il 1° luglio 2016.

Saranno prese in considerazione esclusivamente le osservazioni pertinenti alle finalità della consultazione e che le osservazioni trasmesse all’amministrazione non obbligano la stessa a conformarsi alle proposte di modifica in esse contenute.

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