Un briefing dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, basato sui dati al 2022 forniti nel 2024 dagli Stati membri ai sensi della Direttiva NEC, evidenzia che le emissioni principali inquinanti atmosferici (ossidi di azoto – NOx, composti organici volatili non metanici – COVNM, ammoniaca – NH3, anidride solforosa – SO2 e particolato fine – PM2) hanno continuato a diminuire nell’UE, anche se per alcuni, come l’ammoniaca, i progressi si stanno stabilizzando o addirittura rialzando in alcuni casi mettendo a rischio l’obiettivo al 2030 ed oltre.
Le principali emissioni di inquinanti atmosferici oggetto di riduzione e monitorate ai sensi della legislazione UE hanno continuato a diminuire nella maggior parte degli Stati membri dell’UE, ma la riduzione delle emissioni di ammoniaca rimane un problema.
É quanto rileva il briefing “Air pollution in Europe: 2024 reporting status under the National Emission reduction Commitments Directive” che l’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) ha diffuso il 25 giugno 2024, basato sugli ultimi dati al 2022 forniti nel 2024 dagli Stati membri ai sensi della Direttiva NEC, che descrive i progressi compiuti dall’UE e dai suoi Stati membri verso la riduzione delle emissioni dei 5 principali inquinanti atmosferici (ossidi di azoto – NOx, composti organici volatili non metanici – COVNM, ammoniaca – NH3, anidride solforosa – SO2 e particolato fine – PM2.5), nonché i progressi verso il rispetto degli impegni di riduzione più ambiziosi che si applicheranno dal 2030 in poi.
Ne risulta che nel 2022 16 Stati membri hanno rispettato i rispettivi impegni nazionali di riduzione delle emissioni per il periodo 2020-2029 per ciascuno dei cinque principali inquinanti atmosferici, mentre 11 Stati membri non sono riusciti a farlo per almeno uno.
È la riduzione delle emissioni di ammoniaca la sfida più grande, con ben 9 Stati membri in forte ritardo per rispettare gli impegni di riduzione 2020-2029. Le emissioni di ammoniaca contribuiscono all’eccessiva presenza di azoto negli ecosistemi acquatici portando al noto fenomeno dell’eutrofizzazione, tra gli altri impatti ambientali negativi. L’ammoniaca è anche un precursore del particolato fine (PM2.5), molto dannoso per la salute. Il settore agricolo è la fonte principale, responsabile del 93% delle emissioni totali di ammoniaca. In generale le emissioni di ammoniaca nella maggior parte degli Stati sono diminuite solo leggermente dal 2005 e in alcuni casi sono aumentate.
Raggiungere ulteriori riduzioni per il 2030 e oltre sarà una sfida significativa per quasi tutti i Paesi dell’UE e per quasi tutti gli inquinanti atmosferici. Il tasso di riduzione di alcune emissioni inquinanti si sta ora stabilizzando. Un’eccezione è il biossido di zolfo: 22 Stati membri sono già conformi all’impegno di riduzione del 2030.

Contestualmente, l’EEA ha pubblicato anche il Rapporto sulle emissioni dell’UE 1990-2022, ai sensi della Convenzione sull’inquinamento atmosferico transfrontaliero a grande distanza (CRLTAP/UNECE) che, oltre ai 5 principali inquinanti, include altri inquinanti quali metalli pesanti, nerofumo o inquinanti organici persistenti. In particolare, tra gli inquinanti regolamentati con un impegno di riduzione delle emissioni, quelle di biossido di zolfo (SO2) sono state quelle maggiormente ridotte in tutta l’UE. Nel 2022, le emissioni sono state inferiori dell’81% rispetto al 2005.