Con l’avvio dell’accensione degli impianti di riscaldamento, l’ENEA ha pubblicato il Decalogo per renderli più efficienti, riducendo i loro consumi, mettendoli in regola con la normativa e migliorando il comfort nelle nostre abitazioni.
È scattata il 15 ottobre 2018 l’accensione dei termosifoni nei 4.271 comuni italiani compresi nella fascia climatica “E”, nella quale sono inclusi alcuni dei grandi comuni del nord e della pianura padana. Seguiranno al 1° novembre quelli della fascia “D”, al 15 novembre quelli della fascia “C” ed infine al 1° dicembre quelli delle restanti zone climatiche più calde del Paese.
Il funzionamento degli impianti di riscaldamento nelle nostre case assorbe la maggior parte dei nostri consumi energetici. Una percentuale che può aumentare o diminuire di molto in funzione della zona climatica di appartenenza e di scelte personali come le ore di accensione, la temperatura che si mantiene nei locali e la tipologia di impianto che abbiamo installato. Ma una cosa è certa: una precisa regolazione e una corretta manutenzione consentono di ridurre sensibilmente i consumi di questi impianti e con essi anche la spesa che sosteniamo per farli funzionare. E non solo. Un impianto ben tenuto è più sicuro e inquina di meno, perché emette nell’atmosfera una minore quantità di gas che hanno effetti negativi sull’ambiente e sulla nostra salute.
Per ricordare alcune semplici regole per rendere più efficienti gli impianti ed essere in regola con la normativa, l’ENEA ha pubblicato un Documento contenente 10 regole che l’ENEA consiglia di seguire per rendere più efficienti gli impianti di riscaldamento ed essere in regola con la normativa, e per migliorare il comfort nelle nostre abitazioni e risparmiare in bolletta.
Regola n. 1. Effettuare la manutenzione degli impianti.
È la regola numero uno, sia per motivi di sicurezza sia per evitare sanzioni: un impianto ben regolato consuma e inquina meno. Chi non effettua la manutenzione del proprio impianto rischia una multa a partire da 500 euro (DPR 74/2013).
Regola n. 2 . Controllare la temperatura degli ambienti. Scaldare troppo la casa fa male alla salute e alle tasche: la normativa consente una temperatura fino a 22 gradi, ma 19 gradi sono più che sufficienti a garantire il comfort necessario. Inoltre, per ogni grado abbassato si risparmia dal 5 al 10% sui consumi di combustibile.
Regola n. 3. Attenti alle ore di accensione
Il tempo massimo di accensione giornaliero è indicato per legge e cambia a seconda delle 6 zone climatiche in cui è suddivisa l’Italia. Ad esempio, per i comuni in fascia “E”, Nord Italia e Appennino, gli impianti possono essere accesi dal 15 ottobre al 15 aprile, fino a un massimo di 14 ore al giorno, per i comuni in fascia B, nel sud Italia e nelle isole, gli impianti possono essere accesi dal 1° dicembre al 31 marzo, per un massimo di 8 ore giornaliere.
Regola n. 4. Installare pannelli riflettenti tra muro e termosifone
È una soluzione semplice, ma molto efficace per ridurre le dispersioni di calore.
Regola n. 5. Schermare le finestre durante la notte
Chiudendo persiane e tapparelle o mettendo tende pesanti si riducono le dispersioni di calore verso l’esterno.
Regola n. 6. Evitare ostacoli davanti e sopra i termosifoni
Collocare tende o mobili davanti ai termosifoni o usare i radiatori come asciuga biancheria, ostacola la diffusione del calore verso l’ambiente ed è fonte di sprechi. Attenzione, inoltre, a non lasciare troppo a lungo le finestre aperte: per rinnovare l’aria in una stanza bastano pochi minuti e si evitano inutili dispersioni di calore.
Regola n. 7. Fare un check-up alla propria casa
Chiedere a un tecnico di fare una diagnosi energetica dell’edificio è il primo passo da fare per valutare lo stato dell’isolamento termico di pareti e finestre e l’efficienza degli impianti di climatizzazione. La diagnosi suggerirà gli interventi da realizzare valutandone il rapporto costi benefici. Oltre ad abbattere i costi per il riscaldamento anche fino al 40%, gli interventi diventano ulteriormente convenienti se si usufruisce delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici, l’Ecobonus, che consente di detrarre dalle imposte IRPEF o IRES dal 50 all’85% delle spese sostenute a seconda della complessità dell’intervento.
Regola n. 8. Impianti di riscaldamento innovativi.
Per legge, dal 2015, tranne poche eccezioni, si possono installare solo caldaie a condensazione. E’ opportuno valutare la possibilità di sostituire il vecchio generatore di calore con uno a condensazione o con una pompa di calore ad alta efficienza o con un generatore a biomassa oppure con un sistema ibrido, composto da una caldaia a condensazione e da una pompa di calore e, ove possibile, integrare questi impianti con collettori solari termici e/o impianti fotovoltaici Anche questi interventi si possono realizzare usufruendo dell’Ecobonus e, limitatamente agli impianti fotovoltaici, delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie.
Regola n. 9. Soluzioni tecnologiche innovative
Anche la domotica aiuta a risparmiare. Cronotermostati e rilevatori di presenza elettronici consentono di regolare anche a distanza la temperatura degli ambienti e il tempo di accensione degli impianti di riscaldamento, in modo da mantenerli in funzione solo al bisogno. Anche questo intervento può fruire dell’Ecobonus.
Regola n. 10. Applicare valvole termostatiche
Queste apparecchiature servono a regolare il flusso dell’acqua calda nei termosifoni, consentendo di non superare la temperatura impostata per il riscaldamento degli ambienti. Obbligatorie per legge nei condomini, le valvole termostatiche permettono di ridurre i consumi fino al 20%. La loro installazione è opportuna quando si installa una caldaia a condensazione e diventa obbligatoria se si usufruisce dell’Ecobonus.