Prodotti e acquisti verdi

GPP: gli acquisti sostenibili non decollano nella PA

Il Rapporto 2025 sui numeri del GPP (Acquisti pubblici verdi) dell’Osservatorio Appalti Verdi di Legambiente e Fondazione Ecosistemi, presentato nel corso del Forum Compraverde Buygreen 2025 (Roma, 14-15 maggio 2025), evidenzia che in Italia i criteri ambientali minimi (CAM) per gli acquisti nella PA non sono ancora adeguati a guidare la transizione ecologica.

Il Green Public Procurement (GPP) avanza nella pubblica amministrazione italiana, ma resta lontano dall’essere uno strumento pienamente efficace e sistematico per guidare la transizione ecologica.

È quanto emerge dall’ottavo Rapporto dell’Osservatorio Appalti Verdi, promosso da Legambiente e Fondazione Ecosistemi, presentato oggi nella seconda giornata del Forum Compraverde Buygreen a Roma.

L’indagine ha analizzato 137 stazioni appaltanti – tra cui centrali di committenza regionali, enti gestori di aree protette, ASL e città metropolitane – rilevando un indice medio di performance del 71%. In testa le centrali di committenza regionali, con una media del 90%, seguite dai comuni metropolitani (79%). In coda le ASL e gli enti gestori di aree naturali protette, entrambi al 57%.

Nonostante la diffusione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) nei bandi di gara 2024, il report evidenzia criticità strutturali:
il 50% degli enti segnala carenze nella formazione del personale;
il 48,5% lamenta difficoltà nella redazione dei bandi;
solo il 32% effettua un monitoraggio sugli acquisti sostenibili;
appena il 16,5% ha nominato un referente per il GPP, figura ritenuta strategica per garantire coerenza nell’applicazione dei CAM.

Positive invece le performance dei grandi comuni: Milano, Torino, Napoli, Bari e Roma raggiungono livelli tra il 90% e il 100% nell’attuazione del GPP, con alti tassi anche nell’applicazione dei criteri sociali (88%) e del gender procurement (88%).

Significativi anche i risultati di alcune ASL, con alta adesione ai CAM in settori come edilizia (81%), veicoli (77%) e ristorazione (75%).

Per Legambiente e Fondazione Ecosistemi, è ora necessario un salto di qualità.
Il GPP è una leva fondamentale per la sostenibilità – ha dichiarato Andrea Minutolo, Responsabile scientifico di Legambiente – ma servono più formazione e competenze per colmare il divario tra norme e applicazione”.
Ogni anno la spesa pubblica potrebbe orientare oltre 280 miliardi di euro verso obiettivi ambientali e sociali – ha aggiunto Silvano Falocco, Direttore della Fondazione Ecosistemi – Ogni Il GPP deve diventare il modello di una PA responsabile ed efficiente”.

Il Rapporto presentato a Roma costituisce la prima parte del lavoro che l’Osservatorio sta portando avanti mostrando in questa fase i primi dati del monitoraggio civico 2025, che riguardano solo alcune stazioni appaltanti pubbliche indagate: Centrali di committenza regionali, Aziende Sanitarie Locali, Enti Gestori di aree naturali protette ed un piccolo focus sui Comuni Metropolitani.

Ricordiamo che la seconda parte del report che riguarda il monitoraggio civico del GPP da parte delle Amministrazioni Comunali, sarà presentato nella cornice dell’Ecoforum Nazionale di Legambiente Luglio 2025).

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