Cambiamenti climatici Energia

Global Energy Perspective 2025: transizione più lenta

La X edizione di Global Energy Perspective, il Rapporto di McKinsey & Company, sottolinea che la competitività dei costi e la fattibilità economica continueranno a definire il ritmo della transizione energetica e che senza rendere le tecnologie pulite accessibili e finanziabili, l’obiettivo dell’Accordo di Parigi non sarà raggiunto.

La transizione energetica globale è più lenta, poiché governi e responsabili politici pongono sempre più l’accento sulla convenienza e sulla sicurezza dell’energia in un contesto di incertezza geopolitica

È il risultato della Global Energy Perspective 2025, il Rapporto che McKinsey & Company, Società di consulenza manageriale leader a livello mondiale ha presentato il 13 ottobre 2025, che offre un’analisi completa delle forze che modellano il settore energetico e le previsioni sulle tendenze della domanda e dell’offerta di energia per una serie di tipi di combustibile e regioni fino al 2050.  

Il Rapporto, giunto alla sua X edizione, mira ad evidenziare il divario tra l’attuale traiettoria mondiale e ciò che sarebbe necessario per evitare gli effetti peggiori del cambiamento climatico, come definito dall’Accordo di Parigi, descrivendo 3 scenari plausibili per la transizione verso un sistema energetico a basse emissioni di carbonio:
Evoluzione Lenta (Slow Evolution), il processo decisionale locale si concentra sull’accessibilità economica dell’energia (interna) e sulla sicurezza dell’approvvigionamento, relegando la sostenibilità a una priorità secondaria.
Slancio continuo (Continued Momentum), l’attenzione delle nazioni sulla sostenibilità è bilanciata da altri fattori, tra cui l’accessibilità economica e la sicurezza dell’approvvigionamento energetico, con alcune economie emergenti che danno priorità all’accessibilità economica e alla sicurezza dell’approvvigionamento rispetto alla sostenibilità.
Trasformazione sostenibile (Sustainable Transformation), traccia un percorso verso la decarbonizzazione basato sulle attuali condizioni economiche globali, sulla maturità e sulla fattibilità tecnologica.

A dieci anni dalla prima edizione del Global Energy Perspective, la nostra visione della transizione energetica è maturata – ha osservato Diego Hernandez Diaz, Partner di McKinsey – La transizione non è meno urgente, ma i percorsi per colmare il divario rispetto agli obiettivi dell’Accordo di Parigi sono ora più complessi. L’attuale e crescente sfida dell’accessibilità economica significa che alcune fonti energetiche alternative potrebbero non essere competitive con i combustibili tradizionali nel breve termine, ma un percorso locale o regionale costituito da un mix di tecnologie emergenti e tecnologie ‘triple win’ – quelle che forniscono energia accessibile, a basse emissioni di carbonio e sicura contemporaneamente – potrebbe consentire una transizione economicamente pragmatica“. 

Dal Global Energy Perspective 2025 emergono 2 temi principali.
– In primo luogo, la competitività dei costi e una transizione energetica pragmatica dal punto di vista economico rimangono fondamentali. L’accessibilità economica dell’energia, l’affidabilità (inclusa la sicurezza energetica a livello nazionale o regionale) e la riduzione delle emissioni continuano a costituire un trio di priorità che guidano il processo decisionale in ambito energetico. Tuttavia, senza accessibilità economica, unitamente alla bancabilità, non si potrà realizzare un’adozione diffusa di nuove tecnologie a basse emissioni di carbonio.
– In secondo luogo, non esiste una soluzione miracolosa per la decarbonizzazione. Paesi e regioni seguiranno traiettorie distinte in base alle condizioni economiche locali, alla dotazione di risorse e alle realtà che caratterizzano specifici settori industriali.

Nell’ultimo anno, le emissioni hanno raggiunto livelli record, ampliando ulteriormente il divario tra i 3 scenari modellati e il percorso che potrebbe limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali, uno degli obiettivi centrali dell’Accordo di Parigi.

La variazione di temperatura prevista entro il 2100 nei nostri scenari è di:
2, 7 °C in caso di Evoluzione Lenta;
2,3 °C nello Slancio Continuo;
1,9 °C nella Trasformazione Sostenibile.
In tutti i casi esaminati comunque le proiezioni stimano temperature più elevate di 0,1 °C rispetto all’edizione del 2024.

Fonte: McKinsey & Company, 2025

I 7 punti seguenti rappresentano i punti chiave del Rapporto di quest’anno.
1. Si prevede che i combustibili fossili manterranno una quota importante del mix energetico anche oltre il 2050. Nello scenario Continued Momentum la domanda probabilmente raggiungerà un plateau tra il 2030 e il 2035. Il gas naturale, il cui utilizzo aumenterà per la produzione di energia elettrica e per il consumo finale, potrebbe registrare il maggiore incremento della domanda, sostituendo in molti casi i combustibili a più elevate emissioni. Anche l’uso del carbone potrebbe persistere a livelli più elevati rispetto alle precedenti previsioni di McKinsey, a seconda dello scenario.

2. È improbabile che i principali carburanti alternativi vengano ampiamente adottati prima del 2040. È improbabile che i combustibili alternativi essenziali raggiungano un’ampia diffusione prima del 2040, a meno che non vengano imposti come obbligatori. L’attuale enfasi sull’accessibilità economica implica che alcune fonti alternative, come l’idrogeno verde e altri combustibili sostenibili, potrebbero non essere competitive con i combustibili tradizionali nel breve termine.

3. Le dinamiche regionali giocano un ruolo importante nei risultati degli scenari. Ad esempio, si prevede che la Cina continuerà a essere leader nell’elettrificazione, seguita dal Nord America e dall’India.

4. Si prevede che la domanda globale di energia aumenterà, trainata dall’elettrificazione e dai data center nei paesi OCSE. La tradizionale crescita della domanda di energia elettrica, trainata da edifici e industria, probabilmente continuerà nei mercati emergenti. I nuovi fattori trainanti della domanda proverranno probabilmente dai trasporti, in particolare in Europa, e dai data center, soprattutto negli Stati Uniti, in Europa e in Cina.

5. Le fonti energetiche rinnovabili variabili e la generazione a gas probabilmente domineranno la nuova fornitura di energia. Tuttavia, le dinamiche del mercato locale influenzeranno l’adozione di tecnologie pulite e porteranno a diversi percorsi di decarbonizzazione.

6. È probabile che le fonti di energia pulite e stabili crescano. È probabile che le fonti di energia pulita e stabile e le tecnologie di accumulo di energia rinnovabile si espandano. Tali fonti includono l’energia nucleare, l’energia geotermica e l’energia idroelettrica, mentre le tecnologie di accumulo includono batterie e accumulo di energia idroelettrica mediante pompaggio.

7, Una visione sistemica potrebbe offrire un percorso più rapido e conveniente per la riduzione delle emissioni nel settore energetico. Ad esempio, gli investimenti per la decarbonizzazione del sistema energetico potrebbero potenzialmente avere un impatto maggiore se, anziché perseguire la quota finale nel settore energetico, fossero impiegati per la decarbonizzazione in altri settori. Ciò eviterebbe i costi più elevati della quota finale di decarbonizzazione del settore energetico senza compromettere gli obiettivi di temperatura dell’Accordo di Parigi.

Il rapporto dimostra, pertanto, che non esiste una soluzione miracolosa per la decarbonizzazione e che i diversi paesi e regioni seguiranno sempre più traiettorie distinte in base alle condizioni economiche locali,

Guardando al futuro, si prevede che la domanda globale di energia aumenterà con l’espansione dell’accesso all’energia – ha dichiarato Humayun Tai, Senior Partner di McKinsey – La sfida per l’industria e i responsabili politici sarà garantire che il sistema energetico sia accessibile, affidabile e resiliente a picchi di prezzo, interruzioni e instabilità geopolitica, espandendosi al contempo per soddisfare nuovi centri di domanda. Il percorso verso la decarbonizzazione è ancora lungo, ma ci sono ancora notevoli opportunità per gli stakeholder del settore energetico di agire ora e rimettersi in carreggiata“. 

Il Rapporto di McKinsey conferma di fatto quanto previsto dall’Energy Transition Outolook 2025 (ETO) di DNV secondo cui con l’attuale tendenza l’obiettivo di emissioni nette pari a zero verrà raggiunto solo verso la fine di questo secolo, e l’accumulodi emissioni fino ad allora ci porterà a superare i 2 °C

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