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Giornata Mondiale dell’Acqua 2019: non lasciare indietro nessuno

In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua 2019, come di consueto, UN-Water ha pubblicato il Rapporto faro World Water Development Report.

Il 22 marzo si celebra la Giornata Mondiale Acqua (World Water Day), istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 come parte integrante delle Direttive di Agenda 21, adottate dalla Conferenza di Rio sullo Sviluppo Sostenibile(1992) per focalizzare l’attenzione sull’importanza di questo bene naturale e richiamare alla necessità che il suo utilizzo avvenga in modo responsabile e sostenibile.

Ogni anno UN-Water, l’organismo di coordinamento tra Agenzie delle Nazioni Unite per tutte le questioni relative all’acqua, propone per la Giornata Mondiale Acqua un tema incentrato su uno specifico aspetto della preservazione delle risorse idriche. Quello per il 2019 è “Leaving no one behind” (Non lasciare indietro nessuno) che sintetizza l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 6 dell’Agenda ONU al 2030 “Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie”.

Eppure, nonostante i significativi progressi compiuti negli ultimi 15 anni, questo obiettivo è irraggiungibile per gran parte della popolazione mondiale: nel 2015, tre persone su dieci (2,1 miliardi) non hanno avuto accesso all’acqua potabile e 4,5 miliardi di persone, o sei su dieci, non hanno avuto strutture sanitarie gestite in sicurezza. (Qui  la scheda riassuntiva).

Il mondo è ancora fuori strada nel raggiungimento di questo importante obiettivo. Il consumo d’acqua è aumentato in tutto il mondo di circa l’1% all’anno dagli anni ’80, spinto dall’aumento della popolazione mondiale, dallo sviluppo socio-economico dei Paesi emergenti e dai cambiamenti nei modelli di consumo. Si prevede che la domanda globale di acqua continuerà ad aumentare a un tasso simile fino al 2050, con un incremento del 20-30% superiore ai livelli attuali di utilizzo dell’acqua, principalmente a causa dell’aumento della domanda nei settori industriale e domestico.

Oltre 2 miliardi di persone vivono in Paesi che soffrono di stress idrico elevato e circa 4 miliardi di persone soffrono di grave carenza idrica durante almeno un mese dell’anno. I livelli di stress continueranno ad aumentare con l’aumento della domanda di acqua e l’intensificarsi degli effetti dei cambiamenti climatici.

I dati sono tratti dal World Water Development Report 2019 (WWDR 2019), il Rapporto faro di UN-Water sulle questioni idriche, coordinato dal World Water Assessment Program dell’UNESCO con la collaborazione tra le 32 entità delle Nazioni Unite e 41 partner internazionali, che viene lanciato ogni anno in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, e che quest’anno ha per titolo, appunto, “Leaving no one behind”.

L’accesso all’acqua è un diritto vitale per la dignità di ogni essere umano – ha dichiarato il Direttrice dell’UNESCO Audrey AzoulayEppure, miliardi di persone sono ancora private di questo diritto. La nuova edizione del Rapporto mondiale sullo sviluppo idrico delle Nazioni Unite mostra che la determinazione collettiva a progredire e gli sforzi per includere coloro che sono stati lasciati indietro nel processo decisionale potrebbe rendere questo diritto una realtà“.

Il Rapporto dimostra come i miglioramenti nella gestione delle risorse idriche e l’accesso all’approvvigionamento idrico e ai servizi igienico-sanitari sono essenziali per affrontare le varie disuguaglianze sociali ed economiche, affinché “nessuno è lasciato indietro” quando si tratta di godere dei molteplici benefici e opportunità che l’acqua offre.

Le nude cifre nascondono disparità significative. Su scala globale, la metà delle persone che beve acqua da fonti non sicure vive in Africa. Nell’Africa sub-sahariana, solo il 24% della popolazione ha accesso all’acqua potabile e il 28% dispone di servizi igienici di base non condivisi con altre famiglie.

Significative disparità nell’accesso all’acqua esistono anche all’interno dei Paesi, in particolare tra ricchi e poveri. Nelle aree urbane, gli svantaggiati che vivono in alloggi di fortuna senza acqua corrente spesso pagano da 10 a 20 volte di più di coloro che vivono nei quartieri più ricchi per avere acqua di qualità simile o inferiore acquistata da rivenditori o camion cisterna.

Quasi la metà delle persone che beve acqua da fonti non protette vive nell’Africa subsahariana, dove il peso dell’approvvigionamento ricade principalmente su donne e ragazze, molte delle quali impiegano più di 30 minuti di cammino per rifornirsi di acqua. Senza acqua e servizi igienici sicuri e accessibili, è probabile che queste persone affrontino molteplici sfide, tra cui cattive condizioni di salute e di vita, malnutrizione e mancanza di opportunità per l’istruzione e l’occupazione.

I numeri parlano da soli – ha affermato Gilbert F. Houngbo, Presidente di UN -Water e del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo – Come mostra il Rapporto, se il degrado dell’ambiente naturale e la pressione insostenibile sulle risorse idriche globali dovesse continuare con gli attuali tassi, il 45% del PIL globale e il 40% della produzione globale di cereali saranno a rischio entro il 2050, con ripercussioni sulle popolazioni povere ed emarginate che faranno crescere ulteriormente le disuguaglianze”.

 

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