Il tema della Giornata Mondiale della Terra che quest’anno celebra il suo 50° Anniversario, è dedicato all’azione per il clima le cui iniziative, causa la pandemia da Covid-19, saranno digitali. Per l’occasione è stata lanciata l’Earth Challenge Initiative (EC2020), il più grande progetto coordinato mai tentato prima di citizen science ovvero di attività del pubblico che collabora con la ricerca scientifica.
Anche la Giornata Mondiale della Terra (World Earth Day) che celebrerà quest’anno il suo il 50° anniversario dovrà fare i conti con le limitazioni causate dal pandemia di Covid-19. Ecco quindi che per l’appuntamento del 22 aprile gli organizzatori hanno predisposto una serie di iniziative digitali: per consentire l’adesione di tutti senza mettere nessuno a rischio, perché la priorità in questo momento non è soltanto quella di sostenere la tutela del Pianeta, ma anche quella di garantire la sicurezza di chi ha a cuore la Terra.
Nato come movimento universitario statunitense negli anni ’60, si strutturò in vero e proprio evento con la Manifestazione del 22 aprile 1970, allorché 20 milioni di cittadini americani si mobilitarono per chiedere maggior attenzione alle problematiche ambientali, dopo che al largo di Santa Barbara (California) c’era stata un’enorme fuoriuscita di petrolio da un pozzo della Union Oil.
La eco mediatica (lo slogan coniato “Una questione di sopravvivenza“) fu tale che l’allora Segretario generale delle Nazioni Unite, il birmano Sithu U Thant, ne ufficializzò la partecipazione dell’ONU che la trasformò in un evento educativo e informativo sulle calamità che colpiscono il nostro Pianeta. Da allora, purtroppo, le minacce alla Madre Terra si sono moltiplicate e aggravate: inquinamento di aria, acqua e suolo; distruzione degli ecosistemi; cambiamenti climatici; esaurimento delle risorse.
Le conseguenze delle attività umane che hanno oltrepassato i limiti di sostenibilità del Pianeta su cui viviamo si stanno manifestando in tutta la loro drammatica evidenza. Per mutuare le parole di Papa Francesco inquella “storica”serata del 27 marzo 2020 in mondo visione da Piazza di san Pietro vuota: “Ci siamo illusi di poter restare sani in un mondo malato!”.
Quest’anno il tema della Giornata Mondiale della Terra è: Azione per il Clima. I cambiamenti climatici rappresentano la più grande sfida per il futuro dell’umanità e dei sistemi di supporto per la vita che rendono il nostro mondo abitabile. L’attuale emergenza sanitaria non deve farci dimenticare quella climatica che incombe sulle future generazioni dagli impatti sociali ed economici ancora più drammatici.
“L’attuale pandemia dimostra che i Governi devono affidarsi alla scienza quanto prima – ha dichiarato Kathleen Rogers, Presidente dell’Earth Day Network – Come possiamo vedere molti Governi sono stati lenti nel rispondere, quando non indifferenti, a quanto diceva la scienza in merito alla pandemia di Coronavirus. Le ultime settimane hanno dimostrato però che la nostra società, anche a livello internazionale, è capace di sforzi di massa su tutti i settori per far fronte a una crisi. Dobbiamo applicare la stessa scala e urgenza alla nostra risposta ai cambiamenti climatici”.
A novembre avrebbe dovuto tenersi l’importante Conferenza delle Parti della Convenzione quadro ONU sui Cambiamenti Climatici (COP26) che è stata rinviata al prossimo anno per la pandemia, ma i cittadini devono continuare a chiedere maggiori ambizioni ai leader politici per affrontare la crisi climatica e non consegnare alle attuali e future generazioni un futuro pericoloso.
“La salute e la sicurezza di volontari e partecipanti agli eventi dell’Earth Day è una preoccupazione primaria per l’Earth Day Network -ha proseguito la Rogers – A causa dei recenti sviluppi sanitari incoraggiamo le persone a farsi sentire, ma in maniera sicura e responsabile, ciò vuol dire che le nostre voci guideranno le azioni online, anziché di persona”.
In occasione del 50° Anniversario della Giornata Mondiale della Terra, è stata lanciata l’Earth Challenge Initiative (EC2020), il più grande progetto coordinato mai tentato prima di citizen science ovvero di attività del pubblico che collabora con la ricerca scientifica.
Sviluppato dopo 3 anni di ricerca dal Woodrow Wilson International Center for Scholars, uno dei più importanti think-tank mondiali che ha per obiettivo il collegamento fra il mondo delle idee è quello della politica, promuovendo la ricerca, EC2020 si propone di raccogliere su una scala senza precedenti dati in settori quali qualità dell’aria, qualità dell’acqua, biodiversità, inquinamento e salute umana.
Al contempo, ciascun utente dell’app EC2020, disponibile in 11 lingue e scaricabile gratuitamente dall’App Store di Apple o da Google Play, ha l’opportunità di intraprendere un’azione civica, specificamente correlata alle problematiche del proprio Paese. Per la Giornata Mondiale della Terra 2020 sono previsti focus su due aree di ricerca: la qualità dell’aria e l’inquinamento da plastica. Nei prossimi mesi verranno aggiunte aree tematiche su biodiversità, qualità dell’acqua, sicurezza alimentare e impatti climatici locali.
La pandemia di coronavirus rafforza il ruolo della scienza nel comprendere e proteggere la nostra salute e il nostro ambiente.
“Ora, le persone di tutto il mondo possono aiutare a costruire le valutazioni scientifiche più aggiornate necessarie a livello globale e allo stesso tempo agire a livello locale – ha concluso la Direttrice dell’Earth Day Network – Chiunque può diventare un cittadino-scienziato e durante la pandemia farlo dalla sicurezza delle proprie case“.