ForumDD e ASviS in questo periodo di grave crisi economica e sociale indotta dall’emergenza sanitaria da Covid-19, per tutelare le fasce deboli della popolazione e facilitare l’accesso alle risorse, propongono l’istituzione di un Sostegno di emergenza per il lavoro autonomo e un Reddito di cittadinanza per l’emergenza, su cui chiedono l’adesione.
Il 16 marzo 2020 il Forum Disuguaglianze Diversità (ForumDD) ha presentato il Documento “Una protezione sociale universale per affrontare subito l’emergenza. Proposte costruttive per il confronto in Parlamento e nel Paese”, che contiene delle proposte costruttive per contrastare l’emergenza economica e sociale indotta dalla pandemia di Covid-19, quale contributo al dibattito che si è appena aperto nel Paese e in Parlamento su come contenere le ricadute sociali ed economiche della crisi che si aperta a seguito dell’emergenza sanitaria, che ha raccolto oltre 1.000 adesioni.
Ora l’impegno si amplia e con l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), ha diffuso il 30 marzo 2020 un nuovo Documento, alla cui stesura ha preso parte anche Cristiano Gori, docente di Politica sociale dell’Università di Trento, per costruire immediatamente “un sostegno al reddito delle persone e delle famiglie in grado di contrastare l’impoverimento e mantenere la coesione sociale e democratica del Paese”, si legge in “Curare l’Italia di oggi, guardare all’Italia di domani“, in cui le due organizzazioni della società, impiegando le conoscenze e il sentire dei propri associati, offrono alle Autorità in un momento grave del Paese al fine di completare il lavoro avviato con il Decreto “Cura Italia” di:
– impedire l’impoverimento delle persone e l’acuirsi delle già elevate disuguaglianze;
– evitare il collasso produttivo, anche del sistema diffuso di microimprenditorialità.
Due sono le proposte che possono essere rapidamente attuate:
– il “Sostegno di Emergenza per il Lavoro Autonomo”
(SEA);
– il “Reddito di Cittadinanza per
l’Emergenza” (REM).
Sono misure temporanee ed eccezionali, la cui durata è uniformata a quella
delle prestazioni straordinarie per il lavoro dipendente introdotte in seguito
al diffondersi della pandemia. Se le Autorità raccogliessero questo contributo,
potrebbero dargli corpo, utilizzando le competenze e i dati di cui dispongono.
Il SEA mira a sostituire il bonus una tantum di 600 euro per gli autonomi al fine di sostenere il reddito e tutelare il lavoro. L’importo della misura non è fisso, ma cambia in base alle diverse situazioni: poiché l’obiettivo è di sostenere soprattutto chi è in grave difficoltà, l’ammontare del contributo viene determinato in modo progressivo a seconda delle condizioni economiche del nucleo familiare del lavoratore autonomo. Il SEA punta, inoltre, a mantenere la capacità produttiva del lavoro per cui il suo valore è anche parametrato alla perdita di guadagno (in proporzione al proprio volume abituale di attività), così da supportare in misura maggiore chi subisce più danni.
Il REM utilizza i dispositivi del Reddito di Cittadinanza, che viene esteso ai nuovi richiedenti per la durata del periodo di emergenza. L’obiettivo è costruire subito una diga contro l’impoverimento, raggiungendo tutta la popolazione in condizione di necessità e che non beneficia di altre prestazioni di welfare. Il vantaggio di questa misura (sulla quale, nel periodo di crisi, convergerebbero le nuove domande di Reddito di Cittadinanza) è che rimodula uno strumento già esistente e prevede, per velocizzarne l’attuazione: la riduzione della documentazione necessaria; la semplificazione delle procedure; l’informazione automatica degli aventi diritto; la modifica dei vincoli legati al patrimonio mobiliare e immobiliare; l’allentamento temporaneo delle sanzioni legate alla condizione di lavoro irregolare.
La proposta si basa su quattro
principi:
– “Nessuno resti indietro”, affinché
il pacchetto di azioni raggiunga chiunque venga colpito dalla crisi;
– “Risposte a misura delle persone”,
perché è necessario diversificare gli interventi in base alle differenti, e
specifiche, esigenze; il riconoscimento delle condizioni deve costituire
l’unico criterio che giustifica risposte differenti evitando trattamenti
preferenziali;
– “La semplicità è la prima strada per
sostenere subito chi è in difficoltà”, per mettere in campo prestazioni che
siano agevoli da attuare, comunicare e ricevere, come insegna l’esperienza
internazionale;
– “Cominciare oggi a costruire il
welfare di domani”, dal momento che le azioni realizzate nell’immediato
devono rappresentare il miglior punto di partenza per quelle che sarà
necessario predisporre in seguito.
Le due organizzazioni sono certe che tale proposta raccoglierà il consenso di chi ha aderito allo schema concettuale, ma ora serve molto di più. Serve convincere le Autorità a procedere tempestivamente in questa direzione investendo sulla sua piena definizione e sulla sua attuazione tutte le energie tecniche e i suoi dati ai fini di una pronta attuazione. “Diamo quindi tutti, al di là di ogni differenza sui dettagli e sulle prospettive di medio-lungo termine un segno in questa direzione. Non è il momento delle divisioni. È il momento della compattezza”
Per aderire qui.