Energia Fonti rinnovabili

Energy Compact: promuovere l’energia pulita e azzerare le emissioni

Nel corso del Dialogo ad Alto Livello sull’Energia delle Nazioni Unite per accelerare sull’obiettivo (SDG) di assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni e azzerare le emissioni al 2050 per rimanere sulla traiettoria dell’obiettivo dell’Accordo di Parigi, sono stati assunti nuovi ulteriori importanti impegni da parte di Paesi e soprattutto del settore privato, tra cui quelli di Enel e della ESCo Graded.

Oltre 400 miliardi di dollari sono stati stanziati da governi e settore privato per aumentare le energie rinnovabili e l’accesso all’elettricità e alle “tecnologie di cottura pulite” che dovrebbero riguardare quasi 800 milioni di persone che vivono in povertà energetica

È il risultato del Dialogo ad Alto Livello sull’Energia (HLDE), convocato dal Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres su richiesta dell’Assemblea generale e svoltosi in formato digitale il 24 settembre 2021, che si poneva due obiettivi principali:
– la definizione di una tabella di marcia per accelerare sul conseguimento entro il 2030 dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 7. Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni;
– l’assunzione di impegni volontari degli Stati membri e di altre parti interessate sotto forma di “Energy Compact” per promuovere l’energia pulita e accessibile e azzerare le emissioni al 2050.

L’evento si è svolto dopo l’appello accorato che il Segretario dell’ONU aveva rivolto ai leader politici prima all’apertura dei lavori della Settimana di Alto Livello della 76ma Assemblea generale (UNGA76), affinché la prossima COP26 abbia l’auspicato successo.
Non sono disperato, ma tremendamente preoccupato – ha affermato Guterres – Siamo sull’orlo del baratro e non possiamo permetterci un passo nella direzione sbagliata”.

Il riferimento esplicito era agli ultimi Rapporti dell’IPCC e dell’UNFCCC che hanno confermato la gravità dei cambiamenti climatici e l’assenza di adeguate azioni per evitare conseguenze disastrose e che anche se i Paesi rispettassero tutti i loro impegni (NDC) ai sensi dell’Accordo di Parigi, l’impatto collettivo sarebbe solo una frazione di quello che è necessario per limitare il riscaldamento a 1,5 °C.

Oltre 35 Paesi, dai piccoli Stati insulari in via di sviluppo alle principali economie emergenti e industrializzate, hanno assunto nuovi e significativi impegni energetici sotto forma di Energy Compact. Inoltre, sono state annunciate diverse nuove iniziative di partnership, con l’obiettivo di fornire e migliorare l’accesso a un’elettricità affidabile a oltre un miliardo di persone.

Gli oltre 130 nuovi Energy Compact porterebbero a grandi aumenti della capacità installata di energia rinnovabile e significativi miglioramenti dell’efficienza energetica in tutto il mondo, portando a centinaia di nuovi impianti di energia rinnovabile e alla creazione di milioni di nuovi posti di lavoro Verdi e verranno inseriti nel relativo Registro man mano che verranno esaminati.

Oltre a mobilitare impegni volontari, gli Energy Compact possono aiutare i Paesi a delineare l’insieme dettagliato di azioni energetiche che hanno pianificato per raggiungere i loro obiettivi e fornire al contempo l’itinerario per costruire partnership e risorse. Coinvolgendo imprese, fondazioni, organizzazioni della società civile e altri attori chiave, i Compact stanno promuovendo soluzioni concrete e partnership multi-stakeholder necessarie per ottenere un maggiore impatto.

Gli impegni nell’ambito degli Energy Compact potrebbero anche dare un enorme impulso alle energie rinnovabili in tutto il mondo. I governi nazionali si sono impegnati a installare altri 698 gigawatt (GW) di energia pulita da idrogeno, solare, eolico, geotermico, idroelettrico e da fonti rinnovabili, e le imprese, in particolare le aziende elettriche, si sono impegnate a installare altri 823 GW, tutti entro il 2030. Tra queste, Enel si è impegnataa raggiungere 5,6 milioni di nuovi collegamenti elettrici entro il 2030, accelerare l’eliminazione graduale del carbone al 2027, a triplicare la produzione di energia rinnovabile a 145 GW entro il 2030 e a fornire oltre 4 milioni di punti di ricarica per veicoli elettrici e 10.000 autobus elettrici entro il 2030.

“Per Enel è un onore contribuire a questo dibattito di alto livello sul modo in cui possiamo indirizzare l’urgente necessità di accelerare la transizione energetica in maniera sostenibile per tutti – ha dichiarato nell’occasione Francesco Starace, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel – Non esistono più compromessi tra ciò che genera valore per l’impresa e ciò che beneficia il clima, pertanto questi due obiettivi oggi sono pienamente allineati grazie allo sviluppo tecnologico. Per questo, gli impegni finanziari devono avere come obiettivo il raggiungimento degli SDG delle Nazioni Unite ed una economia a zero emissioni nette. Ciò richiede dedizione e strategie ambiziose, così come strumenti volti a promuovere la loro effettiva realizzazione. La transizione è destinata ad accadere, e non solo nel settore energetico: coinvolgerà diversi ambiti dell’economia mondiale. Dobbiamo assicurarci che ciò avvenga in maniera ordinata, decisa, giusta ed inclusiva”.

Anche Graded SpA, una Energy Service Company (ESCo) che opera in Italia e all’estero nel campo della progettazione e realizzazione di soluzioni energetiche integrate nel settore pubblico e privato in molteplici mercati di riferimento, si è impegnata a investire un miliardo di euro in energie rinnovabili, in particolare nello sviluppo dell’idrogeno verde.

“Gli impegni che derivano da questo processo guidato da UN-Energy sono un reale segnale di ciò che è possibile – ha sottolineato António Guterres – Sono lieto di vedere molti dei principali emettitori – paesi e settori – dimostrare leadership attraverso il processo di dialogo ad alto livello insieme a impegni coraggiosi ad agire. L’accesso all’energia pulita e rinnovabile è, semplicemente, la differenza tra la vita e la morte. Dobbiamo risolvere queste sfide in questo decennio e dobbiamo iniziare subito. Senza una rapida e profonda decarbonizzazione dei nostri sistemi energetici nei prossimi 10 anni, non raggiungeremo l’obiettivo dell’Accordo di Parigi di limitare l’aumento della temperatura a 1,5 °C. Questo sarà fatale per gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Perciò abbiamo un doppio imperative: porre fine alla povertà energetica e limitare i cambiamenti climatici. E abbiamo una risposta che soddisferà entrambi gli imperativi. Energia accessibile, rinnovabile e sostenibile per tutti”.

Articoli simili

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da questo sito web.