Sostenibilità

ASviS: l’Italia si allontana dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

È stato presentato nella Giornata inaugurale del Festival dello Sviluppo Sostenibile, l’annuale Rapporto dell’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) “L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile” che attesta come il Paese sia non solo ancora lontano dal conseguimento dei Goal e Target fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, ma, in alcuni casi, la situazione è peggiorata rispetto all’anno precedente.  

Come annunciato, il 28 settembre 2021, in occasione della Giornata inaugurale del Festival dello Sviluppo Sostenibile, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS)la più grande rete, con i suoi oltre 300 aderenti e il supporto di partner e di organizzazioni della società civile mai creata in Italia, rapidamente divenuta un punto di riferimento sullo sviluppo sostenibile, ha presentato il VI Rapporto annuale L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”, frutto del lavoro di oltre 800 esperti che lo hanno elaborato, usando indicatori elaborati dall’Alleanza derivanti, per la quasi totalità, dalla Statistica ufficiale, che descrive la situazione dell’Italia rispetto al raggiungimento degli Obiettivi che mirano alla “trasformazione del nostro mondo”, richiamata proprio nel titolo dell’Agenda 2030.

Il Rapporto costituisce un’analisi dettagliata della situazione globale, europea e italiana di quanto è stato fatto e quanto resta da fare, delle realizzazioni dell’Italia rispetto ai Goal e ai Target dell’Agenda 2030 e delle proposte dell’ASviS per far sì che il Paese raggiunga questi Obiettivi.

Ne emerge che l’Italia è in ritardo, molti degli Obiettivi (o Goal) fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite appaiono ancora più lontani da raggiungere di quanto non lo fossero lo scorso anno.
Le scelte che facciamo oggi – si legge nella premessa al Rapporto – possono garantire un futuro realmente sostenibile delle nostre società, ma il tempo a disposizione per invertire la rotta appare purtroppo sempre più ristretto”.

La voce delle decine di migliaia di giovani che ormai da tempo riempiono le piazze nel nostro Paese e nel mondo – ha sottolineato Marcella Mallen, co-Presidente ASviS – non devono restare inascoltate”.
L’importante discorso pronunciato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi all’Assemblea delle Nazioni Unite – ha incalzato l’altro co-Presidente Pierluigi Stefaninidimostra la consapevolezza nel Governo della gravità della situazione e delinea le azioni da compiere per uscirne. Contiamo che dalle parole si passi il più presto possibile ai fatti”.

Nel dettaglio, la situazione è migliorata rispetto a 3 obiettivi (energia, cambiamento climatico, pace e giustizia); è rimasta stabile per altri 3 (fame, acqua, innovazione), ma è peggiorata per ben 9 di questi obiettivi (povertà, salute, istruzione, parità di genere, occupazione, disuguaglianze, città, biodiversità terrestre, cooperazione). Per i restanti2(produzione e consumo responsabilee biodiversità marina) non è stato possibile misurare l’andamento.

Se poi si guarda a come, complessivamente, si è mossa l’Italia nel decennio trascorso, risulta che per 5 obiettivi ha guadagnato terreno (salute, parità di genere, energia, innovazione, cambiamento climatico), per 5 è rimasta stabile (fame, istruzione, disuguaglianze, città, pace e giustizia) e per 5 è peggiorata (povertà, acqua, occupazione, biodiversità terrestre, cooperazione). Per i rimanenti due obiettivi, anche in questo caso, è stato impossibile calcolare l’andamento.

E per il futuro? Sulla base delle tendenze, si legge nel Rapporto, su 32 target quantitativi, in gran parte definiti dalla UE, se sarà confermato l’andamento registrato, l’Italia potrebbe riuscire a centrare o ad avvicinarsi solo a 7, tra questi: le coltivazioni biologiche, consumi di energia e tasso di riciclaggio dei rifiuti. Le tendenze su ben 15 target quantitativi appaiono negative o decisamente negative, tra questi: povertà o esclusione sociale, parità di genere nell’occupazione, emissioni di gas serra, qualità dell’aria.

Oltre a fornire analisi aggiornate, il Rapporto contiene anche proposte per far avanzare il nostro Paese verso un sentiero di sviluppo sostenibile, che sono state presentate dal co-Presidente Stefanini.
In particolare, diverse iniziative hanno carattere trasversale, e non si richiamano esclusivamente a un singolo Obiettivo:
Inserimento in Costituzione del Principio di sviluppo sostenibile, basato sul Principio di giustizia intergenerazionale, la cui modifica, intervenendo sugli articoli 9 e 41, è in esame al Parlamento e la sua approvazione entro la legislatura in corso sarebbe un passo nella direzione giusta.
– Definizione chiara della responsabilità della Presidenza del Consiglio nel sovraintendere all’attuazione complessiva dell’Agenda 2030 in Italia.
Aggiornamento della Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile (SNSvS), in coerenza con le proposte formulate nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e con il Programma Nazionale di Riforma (PNR). È inoltre importante rafforzare il ruolo che svolgerà la Conferenza Nazionale dello Sviluppo Sostenibile, coinvolgendo i vari stakeholder delle istituzioni e della società civile per definire l’aggiornamento della SNSvS.
Assunzione di impegni internazionali sul contrasto ai cambiamenti climatici e perdita di biodiversità, come guida delle politiche nazionali.- Predisposizione dell’Agenda urbana per lo sviluppo sostenibile, come articolazione della Strategia nazionale, con un forte ruolo di coordinamento da parte del Comitato interministeriale per le politiche urbane (CIPU) opportunamente riformato al quale compete anche la regia unitaria sui numerosi programmi di rigenerazione urbana già finanziati;
Aggiornamento del PNIEC per allinearlo agli obiettivi europei di un taglio alle emissioni per almeno il 55% entro il 2030, nella direzione della neutralità climatica entro il 2050 e approvare il Piano Nazionale dell’Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC) aggiornato ai nuovi indirizzi dell’UE;
– Creazione,  con la Legge di Bilancio per il 2022, di un Ente pubblico di ricerca per gli studi sul futuro e la programmazione strategica, con il compito di effettuare ricerche sulle future evoluzioni dei fenomeni sociali, ambientali ed economici e sulle loro implicazioni per il disegno e l’attuazione delle politiche pubbliche, anche a livello locale. Il primo atto di questo Ente sarebbe di definire, entro la fine del 2022, una relazione di previsione strategica al 2050, da aggiornare annualmente.
– Costruzione, a partire dalla Legge di Bilancio per il 2022, di un piano con una sequenza temporale definita per l’eliminazione dei sussidi alle fonti fossili e dannosi per l’ambiente.
– Istituzione di un Tavolo di confronto istituzionale permanente con la società civile sulle politiche di genere, che si interfacci con il Governo nella discussione sull’attuazione della Strategia nazionale per la parità di genere 2021-2025.
– Garantire che il tema delle giovani generazioni, indicato come trasversale dal PNRR italiano, abbia un’effettiva valenza nel disegno di tutte le politiche. In tal senso, in coerenza con il Pilastro europeo dei diritti sociali, l’impatto sui giovani dei diversi provvedimenti andrebbe valutato ex ante, con particolare attenzione al tema del lavoro. Il Consiglio Nazionale dei Giovani (CNG) dovrebbe assumere una rilevanza maggiore, fungendo da catalizzatore delle proposte sul tema.
– Riformare complessivamente l’esistente sistema di welfare per dargli una prospettiva universale, semplificando le procedure e l’accesso ai servizi e garantendo la copertura alle fasce della popolazione attualmente escluse, in linea con gli obiettivi espressi nel Pilastro europeo dei diritti sociali e con quanto ribadito al recente Vertice UE di Porto.
– Creazione entro quest’anno di un tavolo di lavoro per disegnare entro la fine del 2022 un Piano nazionale per l’occupazione, con focus prioritario sull’occupazione giovanile, femminile e al Sud, coinvolgendo gli stakeholder di riferimento del settore pubblico e privato.
– Istituzione, entro la prima metà del 2022, una piattaforma di consultazione permanente della società civile per la valutazione “trasversale” dell’impatto dei provvedimenti legislativi sull’Agenda 2030, correlata alla richiesta di valutazione ex ante (anche qualitativa) dell’impatto atteso sui 17 SDGs e sui singoli Target. La piattaforma potrebbe anche coprire la valutazione del progresso sul PNRR.
– Garantire il raggiungimento della quota dello 0,7% del Reddito Nazionale Lordo (RNL) per l’Aiuto Pubblico allo Sviluppo per l’Italia entro il 2025, e proporre che la medesima scadenza venga rispettata a livello europeo.
– Promuovere un processo di riforma per rendere l’Unione europea un attore rilevante in campo internazionale, in linea con i recenti auspici del Presidente della Repubblica.

In aggiunta alle proposte trasversali, nel Rapporto sono illustrate numerose proposte di intervento per ciascuno dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile, riflettendo la stessa presentazione usata nell’analisi della normativa. Queste proposte riflettono il lavoro dei Gruppi di Lavoro dell’Alleanza e sono mirate a conseguire i singoli Target che compongono ciascun Obiettivo. Le proposte sono complementari e dovrebbero essere adottate in un’ottica integrata, come mostrato per le politiche dell’UE: “solo in questo modo – ha concluso Stefanini – il Paese progredirà veramente verso il traguardo disegnato dall’Agenda 2030”.

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