Intervista a Cardenio Rossini della società cooperativa “La Giardineria” per parlare dell’importante ruolo che assolvono in termini ambientali i giardini pensili, su cui però permane ancora una certa diffidenza per costi e vantaggi.
L’importanza dei giardini pensili non è ancora adeguatamente compresa e desta diffidenza, nonostante la trasformazione in copertura a verde dei lastrici solari goda di detrazioni fiscali legate alle prestazioni energetiche delle unità immobiliari.
Al riguardo ne abbiamo parlato con Cardenio Rossini, proprietario di “La Giardineria“, la società cooperativa che progetta e realizza spazi verdi per pubblici e privati, con sede a Castelferretti di Falconara Marittima, in via Stazione 43, in prossimità dell’aeroporto.
Il tema trattato ha toccato contenuti non del tutto noti al pubblico, riguardanti in particolare l’impatto estremamente utile e i benefici che i giardini pensili possono avere sia dal punto di vista estetico che climatico.
“Tutto nasce da una buona progettazione – sostiene Rossini – tenendo conto dei limiti strutturali e degli spazi a disposizione, per cui diventa necessario individuare a priori quali tipologie di essenze utilizzare“. Il progetto viene poi pianificato con il coinvolgimento del committente, in funzione anche delle sue esigenze o predilezioni.
Fino a qualche anno fa, i maggiori interessati a questo genere di progettazione erano gli Enti pubblici che miravano a ricreare dei veri e propri parchi naturali a vantaggio delle famiglie, e non ultimi, a luoghi ludicidestinati ai bambini. Oggi, sono le imprese che tendono a privilegiare questi interventi per garantire un’immagine di sostenibilità alla propria attività, realizzando giardini pensili estesi e suggestivi.
I privati, che rimangono i maggiori committenti considerando che l’ampiezza media di tali strutture si aggira tra i 150/200 mq, sono anche i più “sensibili” non solo per quanto attiene la fase di “costruzione” del parco o del giardino, ma soprattutto per quella della “manutenzione” che necessita di notevole professionalità e continuo aggiornamento.
In ogni caso, l’obiettivo principale di chi vuole realizzare tali opere d’arte è quello di allontanarsi il più possibile dall’artificiosità e di generare una sorta di connubio spontaneo con l’ambiente circostante, rispettandone la naturalità. Se nei decenni passati nei giardini prevalevano le piante “esotiche”, oggi c’è un forte recupero di quelle “autoctone“. Anche la valutazione della morfologia e della pedologia del territorio riveste un peso importante nella scelta delle specie, come ha forte incidenza il fattore climatico.
Secondo l’opinione del titolare di “La Giardineria”, in Italia si sta appena iniziando a considerare, con una certa sensibilità, tali interventi mirati ad una sorta di ripristino del verde, purtroppo devastato dalla cementificazione e dall’inquinamento. “Al contrario, in altri Paesi come la Germania – prosegue Rossini – ci si impegna attivamente da oltre trent’anni. A Berlino, ad esempio, nel 1994 è stato introdotto l’indice BAF(Biotope Area Factor) per definire la superficie da destinare a verde in caso di edificazione. Può essere applicato sia nelle attività di recupero edilizio sia nelle nuove costruzioni, ed include coperture e pareti verdi. La Giardineria sta portando avanti una campagna di sensibilizzazione, ma anche di informazione circa l’importanza per il nostro benessere e per l’ambiente di realizzare questi giardini, scontrandosi purtroppo con dei pregiudizi ancora molto radicati nella mente delle persone che ritengono tali opere costose e non efficaci“.
Le tecniche impiegate per realizzarli, in realtà, sono semplici, economiche ed efficienti. Un giardino pensile, infatti, è un utile strumento per il risparmio energetico, in quanto influisce positivamente sul consumo di energia, dissipando l’effetto “isola di calore” in estate e mantenendo il calore dei locali sottostanti in inverno. Inoltre, riduce notevolmente l’inquinamento atmosferico, sia esterno che indoor, regola il deflusso delle acque piovane, evitando l’intasamento delle reti fognarie, e normalizza l’umidità dell’aria.
“Occorre intraprendere un percorso di comunicazione rivolto non soltanto ai cittadini – conclude Rossini – ma soprattutto agli operatori del settore, quali architetti e ingegneri, che rappresentano il punto di riferimento per una proficua progettazione di tali strutture“.