Buone notizie dal Rapporto Ecosistema Urbano 2017 di Legambiente. Accanto alle città invase dallo smog, c’è un’Italia che dimostra la volontà di invertire la rotta.
di Nicoletta Canapa
Sedici sono gli indicatori presi in considerazione da Legambiente per stilare la classifica dei centoquattro capoluoghi di provincia del Rapporto “Ecosistema Urbano 2017”, e questi fattori sono tutti riconducibili a sei principali aree tematiche: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia.
La classifica sulle performance delle città vede al 1° posto Mantova, seguita da Trento e Bolzano. Dimostrando di essere città votate al miglioramento, nonché al cambiamento dell’attuale situazione verso l’eco-sostenibilità, insieme alle successive tre in ordine di classifica (Parma, Pordenone e Belluno), hanno come minimo comune denominatore la raccolta differenziata: l’attenzione al riciclaggio si è rivelata quindi fondamentale per chi intende dare un segnale tangibile di attenzione nonché di sensibilizzazione nei riguardi dell’ambiente.
Pienamente soddisfatti, in generale, gli obiettivi del Decreto Ronchi del 1997, che sono poi stati successivamente innalzati fino a raggiungere la percentuale del 65% sulla raccolta differenziata. E non è un caso, infatti, se Mantova si è attestata al vertice con una ammirevole percentuale pari all’80%.
Pollice in basso, invece, per tutte quelle città classificatesi oltre il centesimo posto (come ad esempio Viterbo, Brindisi ed Enna), la cui valutazione eco-urbana è risultata negativa non tanto per la mancanza di raggiungimento degli obiettivi della differenziata, quanto per una lacunosa informazione dello stato di salute di ambiente e cittadini.
Ma se si parla di ambiente si tengono in considerazione anche i fattori di depurazione delle acque e di contenimento degli sprechi all’interno della rete idrica. Non sprecare risorse, infatti, rimane sempre e comunque il primo metodo per avere a cuore l’ambiente.
La prima città meridionale che compare nella classifica è Oristano, che ricicla oltre il 70% di rifiuti, mentre ad aver fatto una impressionante escalation in questo senso è Cosenza: il capoluogo calabro, infatti, nel giro di sei anni (2011-2016) è balzato dal 20% a oltre il 50% di raccolta differenziata.
E la capitale? Roma si è classificata addirittura all’88° posto, a causa del persistente smog e della perenne emergenza rifiuti; stesso status riscontrato a Napoli, appena due posti (86°) sopra Roma.
Quando si parla di ambiente non si può non tenere in considerazione anche il verde: non è un caso, infatti, se ad avere la più alta percentuale di vegetazione in proporzione agli abitanti sia risultata Mantova, con 32 alberi ogni 100 abitanti.
Grande attenzione è rivolta anche allo smog: in questo senso Belluno e Bolzano hanno ridotto del 40% il peso delle polveri sottili. Record negativo invece per Milano, Frosinone e Torino (quest’ultima classificatasi all’81° posto).
Notizie contrastanti, tuttavia, con la situazione dello smog a livello nazionale, dato che dal 2015 al 2016 le città che hanno superato per 35 giorni consecutivi il livello massimo di polveri sottili (PM10) consentito dalla normativa vigente sono scese da 49 a 36.
Blocco al traffico, sharing mobility e trasporti alternativi sono quindi i tre ingredienti fondamentali per superare queste criticità: dal punto di vista delle infrastrutture, infatti, Legambiente ha valorizzato città come Bolzano e Pesaro soprattutto per l’estensione dei tratti di pista ciclabile.
In particolare nella città marchigiana hanno promosso la “bicipolitana”, una metropolitana in superficie in cui le carrozze sono sostituite dalle biciclette e le rotaie sono le piste ciclabili, il cui chilometraggio complessivo è passato dai 55 km del 2010 agli 85 km del 2016.
Zero spesa, zero inquinamento e zero stress: questo il risultato per le città che hanno fatto scelte difficili ma consapevoli, impegnative ma ecosostenibili. Non ultimo l’inquinamento acustico è un altro dei fattori vagliati da Legambiente: è chiaro che preferendo la bicicletta ad altri mezzi di trasporto il risultato non può che essere dei migliori, ma purtroppo a tal proposito Legambiente ha riscontrato sforamenti acustici nell’80% dei rilevamenti effettuati in 11 città a campione.
Buona, invece, la risposta per l’utilizzo del trasporto pubblico a Venezia e a Milano, rispettivamente al 21° e al 31° posto. Nonostante da anni ci si stia impegnando per la ricerca di una mobilità alternativa, nelle città la macchina risulta il mezzo preferito dagli italiani, con una media di 62,4 auto ogni 100 abitanti, contro Parigi che ne ha appena 16,6.
Abbassano la media nel Bel Paese solo La Spezia e Genova: rispettivamente 17esima e 74esima: le città liguri hanno meno di 500 auto ogni 1000 abitanti.
La classifica sulla ecosostenibilità ambientale nei capoluoghi italiani prevede in ultimo anche un’attenzione per le energie rinnovabili: brillano Padova, Mantova, Pesaro e Verona per maggiori investimenti sul fotovoltaico installato sulle strutture pubbliche, sintomo che la gestione della città non viene più analizzata sul dato presente, ma che anzi si inizia a guardare al futuro, pensando al domani, e facendolo in maniera rispettosa nei confronti dell’ambiente.
Le città sono la lente di ingrandimento con la quale studiare il nostro Paese: capirne i problemi e carpine idee nuove non può che essere tanto avvincente quanto utile per migliorare il nostro ecosistema urbano.