Agroalimentare

DOP IGP: filiere italiane aderiscono a Strategia di sostenibilità FAO

L’Assemblea dei Soci di oriGIn Italia, l’Associazione Italiana che riunisce i Consorzi di Tutela dei prodotti agroalimentari DOP IGP, ha deciso di seguire un percorso virtuoso sulla sostenibilità, aderendo alla Strategia della FAO, una vera e propria road map per facilitare a livello globale l’introduzione di ulteriori criteri di sostenibilità nelle filiere di qualità territoriali.

Entro il 2030 tutte le filiere delle Indicazioni Geografiche e i rispettivi Consorzi di tutela saranno 100% sostenibili.

Dopo aver contribuito, a partire dagli anni ‘90 all’affermazione della cosiddetta Dop Economy in tutto il mondo, le Indicazioni Geografiche italiane si candidano a scrivere una nuova pagina del made in Italy.

L’Assemblea dei soci (Villasimius, 31 maggio 2024), di oriGIn Italia, l’Associazione Italiana che riunisce i Consorzi di Tutela dei prodotti agroalimentari DOP IGP, ha deciso di seguire un percorso virtuoso sulla sostenibilità, aderendo alla Strategia della FAO, messa a punto con la collaborazione di oriGIn (Organization for an International Geographical Indications Network), una vera e propria road map per facilitare a livello globale l’introduzione di ulteriori criteri di sostenibilità nelle filiere di qualità territoriali.

Questo ambizioso percorso, che anche oriGIn Italia sta portando avanti con la FAO, mira a certificare quello che in gran parte è già un valore aggiunto dei prodotti DOP IGP, ovvero il loro insito ruolo di rendere sostenibili i territori d’origine – ha spiegato il Presidente di oriGIn ItaliaCesare Baldrighi La necessità di andare verso un modello di sostenibilità condiviso e certificabile ci aiuta a evidenziare due elementi da sempre presenti nel mondo delle IG, il forte legame con il territorio, quindi l’aspetto della sostenibilità sociale, perché difendiamo una cultura, un modo di operare, e nello stesso tempo valorizziamo la forte incidenza economica che i prodotti DOP IGP hanno in zone spesso marginali rispetto ai grandi centri produttivi”.

La Strategia di Sostenibilità per le Indicazioni Geografiche (SSGI) proposta da FAO e oriGIn (Organization for an International Geographical Indications Network)è frutto di un lavoro scientifico avviato nel 2016, mira a evidenziare e rafforzare la relazione tra i sistemi IG e la sostenibilità, aumentare la consapevolezza delle parti interessate sul loro ruolo nella sostenibilità delle IG e aumentare le prestazioni di sostenibilità dei sistemi IG.

Le indicazioni geografiche (IG) sono simboli utilizzati su prodotti che provengono da un territorio specifico e possiedono qualità o reputazione legate a tale origine. Attraverso la loro creazione e gestione, le IG possono stimolare lo sviluppo endogeno garantendo la leadership da parte dei produttori locali, specifiche di prodotto adattate alle condizioni locali e il riconoscimento da parte degli acquirenti delle qualità legate all’origine dei prodotti.

La tabella di marcia si compone di 3 fasi chiave:
1. dare priorità ai temi di sostenibilità per il sistema delle infrastrutture verdi e coinvolgere le parti interessate pubbliche e private;
2. valutare le esigenze e stabilire una linea di base per ciascun tema prioritario;
3. monitorare e migliorare le prestazioni di sostenibilità del sistema IG e rivedere regolarmente la tabella di marcia in collaborazione con le parti interessate.

La comunicazione è la quarta componente cruciale e trasversale della roadmap, migliorando l’efficienza durante il processo e consentendo alle parti interessate di condividere e celebrare i risultati.

Alla base della strategia c’è un lavoro di ricerca scientifica che ha portato alla definizione di un tool di oltre 440 indicatori utilizzabili dai singoli sistemi per valutare e monitorare lo sviluppo sostenibile delle IG e il loro impatto sull’ambiente e le comunità locali.

A partire dal quadro di riferimento scientifico e metodologico proposto da FAO e oriGIn nella Strategia, Origin Italia a sua volta ha definito, in collaborazione con Fondazione Qualivita, l’organizzazione culturale e scientifica che promuove sistemi di conoscenza per le Indicazioni Geografiche attraverso lo sviluppo di progetti e attività a supporto delle filiere produttive DOP IGP., una roadmap strutturata in 6 step chiave, da sviluppare con la collaborazione operativa dei Consorzi di tutela e delle imprese, con l’obiettivo di implementare un modello condiviso per la sostenibilità delle DOP IGP italiane entro il 2030:

Step 1. Attività preparatoria:
Identificazione criteri di scelta e campione di prodotti IG;
– Validazione del campione da parte di oriGIn Italia;
– Analisi preventiva del campione dei prodotti.

Step 2. Analisi preliminare:
– Acquisizione dei documenti dal Consorzio;
– Analisi della documentazione del prodotto;
– Mappatura preliminare dei requisiti di sostenibilità del prodotto sul modello SSGI.

Step 3. Identificazione obiettivi e priorità sistema IG:- Illustrazione mappatura preliminare al CdA del Consorzio;
– Formazione/Informazione al CdA del Consorzio;
– Identificazione obiettivi e priorità di sostenibilità;
– Mappatura integrata requisiti di sostenibilità del prodotto IG.

Step 4. Baseline requisiti sistema IG:
– Benchmark fra le mappature dei prodotti del campione;
– Identificazione baseline sostenibilità per il sistema.

Step 5. Requisiti per categoria IG:
– Benchmark mappature del campione per categoria IG;
– Identificazione requisiti di sostenibilità specifici categoria IG.

Step 6. Requisiti aggiuntivi singola IG (facoltativo):
– Identificazione da parte del singolo Consorzio di specifici requisiti di sostenibilità aggiuntivi per il prodotto IG.

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