Secondo un nuovo studio, il trasporto d’acqua della Corrente del Golfo attraverso lo Stretto della Florida ha subìto negli ultimi 40 anni con una certezza del 99% un rallentamento del 4% negli ultimi quattro decenni, lanciando un ulteriore allarme sulle ripercussioni climatiche che tale fenomeno comporta.
Il trasporto d’acqua della Corrente del Golfo è effettivamente rallentato di circa il 4% negli ultimi 40 anni.
La conferma arriva dallo Studio “Robust Weakening of the Gulf Stream During the Past Four Decades Observed in the Florida Straits”, pubblicato sul Volume 50, Issue 18 del 28 settembre 2023 della Rivista ad accesso libero Geophysical Research Letter’s e condotto da due ricercatori statunitensi.
La Corrente del Golfo, l’importante corrente oceanica che si forma al largo della costa orientale degli Stati Uniti e che fa parte della circolazione dell’Oceano Atlantico settentrionale, svolge un ruolo importante sul tempo meteorologico e sul clima, tra cui la temperatura e le precipitazioni dell’aria superficiale europea, il livello del mare lungo la costa sud-orientale delli Stati Uniti, l’attività degli uragani nel Nord Atlantico e un suo indebolimento potrebbe avere ripercussioni significative.
“Comprendere i cambiamenti nel passato della Corrente del Golfo è importante per osservare le variazioni e prevedere le tendenze future di eventi estremi tra cui siccità, inondazioni, ondate di calore e tempeste – sottolineano lo studio – Determinare le tendenze nel trasporto della Corrente del Golfo è importante anche per chiarire se gli elementi della circolazione su larga scala del Nord Atlantico sono cambiati e per comprendere come l’oceano sta agendo sul clima“.
Lo studio che fa parte di un progetto più ampio della durata di 6anni finanziato dalla National Science Foundation per effettuare nuove misurazioni della Corrente del Golfo nello Stretto della Florida, sottolinea l’importanza di avere osservazioni a lungo termine.
“Più sottile è il cambiamento che stai osservando, più lungo è il record di osservazione di cui hai bisogno per essere in grado di ricavare quel sottile cambiamento da una serie temporale di osservazione
“Più sottile è il cambiamento che stiamo osservando, più lungo è il record di osservazione di cui abbiamo bisogno per essere in grado di ricavare quel sottile cambiamento da una serie temporale di osservazione – ha affermato Chris Piecuch, Oceanografo fisico della Woods Hole Oceanographic Institution, e principale autore dello studio – In questo caso, abbiamo dimostrato che avevamo bisogno di più di 30 anni di dati. Speriamo che questo studio e il nostro progetto più ampio facciano capire l’importanza di finanziare e sostenere l’osservazione degli oceani a lungo termine”.
Lo Stretto della Florida, situato tra le isole Keys, Cuba e le Bahamas, è stato il sito di molte campagne di osservazione dell’oceano risalenti agli anni ’80 e anche prima, ma la tendenza di una riduzione del flusso della corrente significativa è emersa solo dai dati degli ultimi dieci anni: la prima prova inequivocabile di un recente declino pluridecennale in questa componente della circolazione oceanica rilevante per il clima.
Per lo studio, i ricercatori hanno applicato il cosiddetto modello bayesiano (approccio all’inferenza statistica basato sul teorema di Bayes, in cui le probabilità non sono interpretate come frequenze, proporzioni o concetti analoghi, ma piuttosto come livelli di fiducia nel verificarsi di un dato evento), combinando migliaia di dati provenienti da tre set di dati indipendenti – cavi sottomarini, altimetria satellitare e osservazioni in situ – per determinare il trasporto dell’acqua attraverso lo stretto della Florida dal 1982.
I risultati hanno fornito una chiara evidenza di cambiamenti significativi a lungo termine. Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che anche l’omissione di uno qualsiasi dei set di dati dall’analisi indicava un indebolimento, dimostrando che l’indebolimento del trasporto d’acqua è un segnale comune che non dipende da alcun set di dati.
Una volta sintetizzati tutti i dati il risultato è che il flusso della Corrente del Golfo si è indebolito negli ultimi 40 anni di circa il 4% con una certezza del 99%.
“Ho studiato le correnti dell’Atlantico occidentale – principalmente la corrente Agulhas al largo del Sud Africa – per 30 anni ed è solo ora che siamo in grado di osservare una tendenza robusta in uno di questi sistemi straordinariamente dinamici – ha affermato la coautrice dello Studio Lisa Beal, Professoressa di scienze oceaniche presso la Rosenstiel School of Marine, Atmospheric, and Earth Science dell’l’Università di Miami (Florida) – Credo che questo sia un approfondito punto di riferimento“.
Il documento non conclude se l’indebolimento della Corrente del Golfo sia dovuto ai cambiamenti climatici o a fattori naturali, affermando che studi futuri dovrebbero cercare di identificare la causa dell’indebolimento.
“Anche se possiamo dire con certezza che questo indebolimento sta avvenendo, non siamo in grado di dire in che misura sia legato ai cambiamenti climatici o se si tratti di una variazione naturale – ha commentato Piecuch – Possiamo osservare un indebolimento simile nei modelli climatici, ma per questo studio non siamo stati in grado di mettere insieme le prove osservative che ci permetterebbero davvero di individuare la causa del declino osservato“.
Di fatto lo Studio ribadisce l’allarme già lanciato da altri scienziati che prevedono che il sistema di correnti oceaniche che attualmente distribuisce il freddo e il caldo tra la regione del Nord Atlantico e i tropici si fermerà completamente se continueremo ad emettere gli stessi livelli di gas serra come facciamo oggi.