Nell’ambito del Progetto europeo COP21 RIPPLES volto ad analizzare l’adeguatezza, le potenzialità e gli ostacoli che si frappongono al conseguimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi, i contributi dell’ENEA si sono concentrati sull’analisi competitività industriale dell’Italia per produzione ed esportazione di alcune tra le principali tecnologie energetiche low-carbon.
La recente Legge europea sul clima, presentata dalla Commissione UE, quale prevista dalla road-map del Green Deal europeo, come meccanismo per conseguire la neutralità climatica entro il 2050 e per garantire che tutte le politiche dell’UE e tutti i settori contribuiscano a tale obiettivo della neutralità climatica e che tutti i settori giochino la loro parte. Per raggiungere l’obiettivo di neutralità, necessita di analisi dei cambiamenti concreti e delle relative implicazioni socio-economiche, con particolare attenzione al superamento degli ostacoli tecnologici, finanziari, politici, culturali e di governance.
Il Progetto europeo COP21 RIPPLES (COP21: Results and Implications for Pathways and Policies for Low Emissions European Societies), finanziato dal programma UE Horizon2020 con circa 3 milioni di euro e coordinato dal francese Institut pour le Developpement Durable, in collaborazione con 17 istituti di ricerca internazionali (per l’Italia CMCC ed ENEA), è stato progettato per contribuire a questa analisi con un approccio multidisciplinare che combina la ricerca a più livelli, che vanno dagli Stati membri dell’UE e dal livello stesso dell’UE nel suo complesso, ai principali emettitori a scala globale.
Complessivamente il progetto ha preso in esame le politiche di decarbonizzazione nazionali e globali post-COP21, la Conferenza sul clima conclusasi con l’Accordo di Parigi, passando in rassegna aspetti come sviluppo delle tecnologie, innovazione industriale e flussi finanziari necessari per accelerare il processo di decarbonizzazione, in un contesto di sviluppo sostenibile e di equità sociale.
Il contributo al Progetto dell’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile) si sono concentrati sull’elaborazione di scenari di decarbonizzazione profonda al 2050 e analisi della competitività industriale dell’Italia per produzione ed esportazione di alcune tra le principali tecnologie energetiche low-carbon, come pannelli fotovoltaici, batterie e veicoli elettrici.
“L’Italia presenta una certa specializzazione nell’exportdi alcune tecnologie low-carbon come quelle del solare termico, dell’idroelettrico e per l’efficienza energetica, mentre è quasi assente nel fotovoltaico, nei biocarburanti e nel nucleare – ha spiegato Maria Rosa Virdis, ricercatrice ENEA della Divisione Modelli e tecnologie per la riduzione degli impatti antropici e dei rischi naturali e coordinatrice e referente del COP21 RIPPLES – A confermare ulteriormente il quadro italiano c’è l’analisi che abbiamo condotto sui brevetti, ma il nostro Paese potrebbe ancora giocare un ruolo in nuovi settori come quello della mobilità elettrica, grazie ai recenti piani di elettrificazione con vetture ibride, plug-in hybrid e full electric di un campione nazionale dell’industria automobilistica”.
A questo proposito, l’approfondimento “Technological potential and competitiveness in electric mobility technologies: the case of Italy”, dedicato allo sviluppo delle tecnologie più rilevanti per la mobilità elettrica (ad esempio le batterie a ioni di litio) mostra come l’Italia sia un importatore netto, rischiando di restare tale anche in uno scenario di rapido sviluppo del settore.
“Nonostante alcuni validi punti di forza, persiste una sostanziale mancanza di preparazione del sistema industriale italiano a far fronte a questi cambiamenti del mercato e a cogliere le opportunità dell’auto elettrica – ha sottolineato la ricercatrice – Ma per fortuna, si iniziano a registrare cambiamenti di rotta sia a livello di politica industriale che da parte delle grandi imprese”.
In generale, l’analisi mostra che per gli scenari volti a contenere l’aumento di temperatura al di sotto dei 2 °C (ad esempio 1,5 °C) tutti i Paesi dell’UE dovrebbero perseguire strategie più ambiziose e accelerare le tappe rispetto a scenari di riferimento o anche miranti a 2 °C. Entro il 2050 si dovrebbero progressivamente abbandonare le fonti fossili, mentre le energie rinnovabili dovrebbero soddisfare più della metà della domanda di elettricità, così come è previsto per Italia, Spagna e Germania. In Polonia, Repubblica Ceca, Regno Unito è previsto un aumento del ricorso all’energia nucleare da fissione, che Paesi come Francia e Germania hanno deciso di ridurre o abbandonare entro il 2025, e che dovrebbe essere “sostituita” con massicci investimenti in efficienza energetica e rinnovabili.
Per la decarbonizzazione dei trasporti – cioè un abbattimento delle emissioni di CO2 dell’85% (rispetto ai livelli del 2014) entro il 2050, in uno scenario al di sotto dei 2°C, il Progetto COP21 RIPPLES sottolinea la necessità di un maggiore ricorso all’elettrificazione e alle batterie di nuova generazione (come le litio-ione), mentre l’idrogeno potrebbe rimanere ancora un mercato di nicchia, coprendo circa l’1% della domanda di trasporto della UE entro il 2050 (per le incertezze sul costo delle celle a combustibile).
In Italia oltre la metà della domanda totale di energia per trasporti dovrebbe essere soddisfatta dall’elettricità; quote elevate di consumi elettrici sono attesi anche in Francia, Germania e Repubblica Ceca, ma questi ultimi Paesi farebbero anche un forte ricorso ai biocarburanti.
“In generale, a livello europeo, non siamo ancora in linea con gli impegni assunti nell’ambito degli accordi di Parigi per la mitigazione del cambiamento climatico – ha concluso la Virdis – La sfida attuale è quella di comprendere meglio la natura del gap fra impegni presi e obiettivi nazionali a medio-lungo termine e di approfondire il dibattito sulle politiche di attuazione a tutti i livelli. Il Green Deal europeo rappresenta oggi un’opportunità per sviluppare una risposta adeguata e concreta agli obiettivi fissati dalla COP21”.
Per rispettare l’Accordo di Parigi, COP21 RIPPLES ha definito una serie di Linea guida nazionali ed europee per accelerare il processo di decarbonizzazione, come ad esempio anticipare gli investimenti in nuove tecnologie, promuovere un sistema finanziario più green, rafforzare gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030 e, soprattutto, porre al centro di questa sfida la politica industriale, a partire da settori fondamentali come quello automobilistico e siderurgico.