Cibo e alimentazione

Commissione EAT-Lancet: la dieta per salvare salute e pianeta

Il nuovo Rapporto della Commissione EAT-Lancet sui sistemi alimentari salutari e sostenibili, a 6 anni dal primo in cui era stata lanciata la Planetary Health Diet, aggiorna l’analisi scientifica più completa dei sistemi alimentari globali fino ad oggi e formula le possibili soluzioni volte a promuovere obiettivi in ​​materia di salute, ambiente e giustizia.

Senza cambiamenti sostanziali nel sistema alimentare, la sola transizione verso un’energia più pulita non sarebbe sufficiente ad evitare gli effetti peggiori del cambiamento climatico.

È l’avvertimento della Commissione EAT-Lancet che ha pubblicato il 2 ottobre 2025 il suo secondo Rapporto di valutazione dell’impatto dei sistemi alimentari nel determinare il superamento dei limiti planetari.

La Commissione EAT-Lancet, composta da 24 scienziati di fama mondiale provenienti da 16 paesi e appartenenti a diverse discipline scientifiche, il cui obiettivo è di conseguire un consenso scientifico per la definizione di diete sane e produzione alimentare sostenibile, è presieduta da 3 personalità di spicco del mondo accademico e della ricerca, quali Johan Rockström, (Direttore dell’Istituto di Potsdam per la ricerca sull’impatto climatico – PIK), vincitore del Premio Tyler, conosciuto come il Nobel per l’ambiente, per i suoi studi sui confini planetari (Planetary Boundaries); Walter Willett (Università di Harvard – Dipartimento di Epidemiologia e Nutrizione), il più famoso nutrizionista del mondo;  Shakuntala Haraksingh Thilsted (Direttrice per la nutrizione, la salute e la sicurezza alimentare nel Gruppo consultivo per la ricerca agricola internazionale -CGIAR), specialista in approcci nutrizionali per i sistemi alimentari acquatici).

La Commissione ha pubblicato nel 2019 il Rapporto Food in the Anthropocene”, per la cui redazione sono occorsi più di 2 anni di studi e dove si proponeva la Planetary Health Diet, una dieta sana che migliori il benessere fisico e mentale delle persone e sia sostenibile.

Il contesto globale è cambiato radicalmente dalla pubblicazione della prima Commissione EAT- Lancet nel 2019, con una crescente instabilità geopolitica, l’impennata dei prezzi dei prodotti alimentari e la pandemia di COVID-19 che hanno esacerbato le vulnerabilità esistenti e creato nuove sfide – si afferma nel nuovo Rapporto – Tuttavia, i sistemi alimentari rimangono saldamente incentrati sul nesso tra sicurezza alimentare, salute umana, sostenibilità ambientale, giustizia sociale e resilienza delle nazioni. Le azioni sui sistemi alimentari hanno un forte impatto sulla vita e sul benessere di tutti e sono necessarie per progredire verso gli obiettivi evidenziati negli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, nell’Accordo di Parigi e nel Quadro Globale sulla Biodiversità di Kunming-Montréal. Sebbene gli attuali sistemi alimentari abbiano ampiamente tenuto il passo con la crescita demografica, garantendo un apporto calorico sufficiente per molti, sono il fattore più influente della violazione dei limiti planetari. Più della metà della popolazione mondiale fatica ad accedere a diete sane, con conseguenze devastanti per la salute pubblica, l’equità sociale e l’ambiente. Sebbene la fame sia diminuita in alcune regioni, i recenti aumenti legati all’espansione dei conflitti e agli impatti emergenti dei cambiamenti climatici hanno invertito questa tendenza positiva. I tassi di obesità continuano ad aumentare a livello globale e la pressione esercitata dai sistemi alimentari sui limiti del pianeta non accenna a diminuire. In questo momento di crescente instabilità, i sistemi alimentari offrono ancora un’opportunità senza precedenti per rafforzare la resilienza dei sistemi ambientali, sanitari, economici e sociali e sono in una posizione unica per migliorare il benessere umano, contribuendo al contempo alla stabilità del sistema Terra”.

I principali risultati del nuovo Rapporto
– Cambiare le abitudini alimentari a livello globale potrebbe prevenire fino a 15 milioni di morti premature all’anno
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Il mondo ha già superato 7 dei 9 limiti planetari (clima, biodiversità, suolo, acqua dolce, oceani, inquinamento da azoto e fosforo e nuove entità (pesticidi, antimicrobici e microplastiche), e i sistemi alimentari sono i maggiori responsabili di 5 di queste trasgressioni.
I sistemi alimentari sono attualmente responsabili di circa il 30% delle emissioni totali di gas serra a livello globale. Trasformare i sistemi alimentari potrebbe ridurre queste emissioni di oltre la metà.
Meno dell’1% della popolazione mondiale si trova attualmente nello “spazio sicuro e giusto”, in cui i diritti delle persone e le esigenze alimentari sono soddisfatti entro i limiti planetari.
Il 30% più ricco della popolazione è responsabile di oltre il 70% degli impatti ambientali legati all’alimentazione.

L’analisi avverte che, anche con una completa transizione globale dai combustibili fossili, i sistemi alimentari potrebbero comunque spingere le temperature oltre 1,5 °C.

Il rapporto fornisce le linee guida più chiare finora per nutrire una popolazione in crescita senza violare lo spazio operativo sicuro sulla Terra stabilito dai confini planetari -ha dichiarato Rockström – Evidenzia inoltre i vincitori e i perdenti dei sistemi alimentari odierni, dove dinamiche di potere radicate generano profonde disuguaglianze. Unendo le più recenti conoscenze scientifiche su salute e clima, si dimostra che ciò che mettiamo nei nostri piatti può salvare milioni di vite, ridurre miliardi di tonnellate di emissioni, arrestare la perdita di biodiversità e creare un sistema alimentare più equo. Ora disponiamo di solidi limiti globali per i sistemi alimentari e di un punto di riferimento su cui politici, aziende e cittadini possono agire insieme. Le prove sono innegabili: trasformare i sistemi alimentari non solo è possibile, ma è essenziale per garantire un futuro sicuro, giusto e sostenibile per tutti“.

Le analisi condotte dimostrano che rimodellare i sistemi potrebbe generare un ritorno di 5.000 miliardi di dollari all’anno attraverso una migliore salute, il ripristino degli ecosistemi e la resilienza climatica: più di dieci volte i 200-500 miliardi di dollari di investimenti necessari per guidare il cambiamento dei sistemi alimentari. Il raggiungimento di questi obiettivi richiede un’azione politica urgente, una trasformazione dei consumi alimentari e un riallineamento degli incentivi finanziari globali per sostenere sistemi alimentari equi, resilienti e sostenibili.

Basandosi sulle prove più recenti e su modelli avanzati, il Rapporto definisce i limiti di come 9,6 miliardi di persone in tutto il mondo potranno alimentarsi in modo nutriente ed equo all’interno dei limiti ambientali critici entro il 2050, dimostrando che i cambiamenti nel modo in cui produciamo e consumiamo cibo possono migliorare la salute globale, raggiungere la sicurezza alimentare e nutrizionale, costruire stabilità e resilienza e contribuire a strategie fondamentali per migliorare l’equità e le condizioni di lavoro nei sistemi alimentari.

Il cibo è al centro del benessere umano e della salute del pianeta – ha commentato Haraksingh Thilsted – Attualmente, troppe persone che coltivano e trasformano il nostro cibo sono sottopagate ed escluse dalle tutele di base, mentre i costi ambientali e sanitari ricadono più duramente sui più vulnerabili. I nostri risultati dimostrano chiaramente che la trasformazione deve andare oltre la produzione di calorie sufficienti. Deve garantire il diritto al cibo, a un lavoro equo e a un ambiente sano per tutti. Solo condividendo i benefici e gli oneri in modo più equo potremo garantire che i sistemi alimentari siano entro i limiti del pianeta e creare uno spazio sicuro e giusto in cui tutte le persone possano prosperare “.

Una distribuzione più equa di risorse, benefici e costi è necessaria per garantire che i sistemi alimentari siano sostenibili sia per le persone che per il pianeta. Ciò include princìpi sociali che garantiscono il diritto delle persone al cibo, a un lavoro dignitoso e a un ambiente sano. La Commissione sostiene che una trasformazione veramente efficace deve considerare sia i princìpi sociali sia i limiti planetari per creare un futuro sicuro e giusto per tutti.

Nell’ambito del lavoro della Commissione, 13 gruppi di modellizzazione indipendenti hanno valutato i potenziali impatti del cambiamento dei sistemi alimentari su 5 dei confini planetari: clima, suolo, acqua dolce, inquinamento da nutrienti e nuove entità (pesticidi, antimicrobici e microplastiche). Questo lavoro delinea il potenziale delle trasformazioni dei sistemi alimentari che includono l’adozione di diete sane, la riduzione delle perdite e degli sprechi alimentari e il miglioramento delle pratiche di produzione per migliorare la salute umana e ridurre la pressione sull’ambiente. L’analisi integra diversi set di dati, inclusi i risultati in materia di dieta e salute, in un quadro unificato che mappa uno spazio operativo sicuro ed equo per i sistemi alimentari a livello globale.

In tutte le regioni, l’analisi rivela una carenza comune: le diete sono costantemente carenti di frutta, verdura, frutta secca, legumi e cereali integrali. In molti luoghi, l’analisi rileva anche che le diete contengono un eccesso di carne, latticini, grassi animali, zucchero e alimenti eccessivamente trasformati. Basandosi sui dati esistenti, la Commissione 2025 ha rafforzato le prove dei benefici della Dieta per la Salute Planetaria, che stabilisce raccomandazioni per diete sane che garantiscano l’adeguatezza nutrizionale, favoriscano risultati ottimali in termini di salute e possano essere adattate a diversi contesti e culture. Essa enfatizza una dieta ricca di vegetali, con quantità facoltative e moderate di alimenti di origine animale e un limitato apporto di zuccheri aggiunti, grassi saturi e sale. Vi sono inoltre solide prove che l’adozione di diete in linea con la Dieta per la Salute Planetaria ridurrebbe l’impatto ambientale della maggior parte delle diete attuali.

I risultati della Commissione rafforzano l’idea che la Planetary Health Diet sia positiva sia per le persone che per il pianeta – ha sottolineatoWillettAumentando la produzione e il consumo di cereali integrali, frutta, verdura, frutta secca e legumi, possiamo migliorare la salute ovunque, nel rispetto delle tradizioni culturali e regionali. Ma le diete sono solo una parte del quadro generale e la trasformazione richiede un’azione che coinvolga l’intero sistema. Le otto soluzioni che abbiamo delineato forniscono una tabella di marcia pratica per innescare una trasformazione su larga scala. Siamo a un bivio globale e governi, imprese, società civile e singoli individui hanno tutti un ruolo da svolgere nel riallineare i sistemi alimentari a beneficio di tutte le persone e del pianeta”.

Le 8 possibili soluzioni volte a promuovere i 3 obiettivi-chiave in ​​materia di salute, ambiente e giustizia (Fonte: Commissione Eat-Lancet)

– Proteggere e promuovere le diete sane tradizionali
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Creare ambienti alimentari accessibili e convenienti che aumentino la domanda di diete sane.
Implementare pratiche di produzione sostenibili che immagazzinino carbonio, creino habitat e migliorino la qualità e la disponibilità dell’acqua.
Arrestare la conversione agricola degli ecosistemi intatti.
Ridurre la perdita e lo spreco di cibo.
Garantire condizioni di lavoro dignitose in tutto il sistema alimentare.
Garantire una voce e una rappresentanza significative per i lavoratori dei sistemi alimentari.
Riconoscere e proteggere i gruppi emarginati.

Ognuna di tali soluzioni è supportata da una serie di azioni concrete individuate dalla Commissione come essenziali per la trasformazione dei sistemi alimentari, come l’integrazione di alimenti tradizionali e sani nelle linee guida dietetiche, il sostegno ai sistemi sementieri locali, la valorizzazione delle perdite e degli sprechi alimentari e il miglioramento delle pratiche agroecologiche per la conservazione degli ecosistemi.

Sono necessarie, inoltre, riforme dei sussidi che rendano più accessibili alimenti sani e nutrienti, nonché meccanismi di regolamentazione e di advocacy che favoriscano un lavoro dignitoso e una rappresentanza significativa degli operatori dei sistemi alimentari. Una trasformazione giusta richiede la creazione di coalizioni con attori sia all’interno che all’esterno del sistema alimentare, l’identificazione di azioni prioritarie, lo sviluppo di roadmap nazionali e regionali, lo sblocco dei finanziamenti e l’attuazione di piani di collaborazione. Queste azioni forniscono una guida affinché gli stakeholder pubblici, privati ​​e della società civile agiscano insieme per ottenere progressi significativi.

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