Clima Energia

“Clima ed Energia al 2020”: l’UE ha raggiunto gli obiettivi

Secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente che ha pubblicato la nuova valutazione sugli obiettivi al 2020 su clima ed energia, l’UE avrebbe centrato, con “l’aiuto della pandemia” quanto previsto dalla Strategia adottata nel 2007, seppur con differenze notevoli tra i vari Paesima l’obiettivo fissato per il 2030 di riduzione del 55% delle emissioni avrà bisogno di sforzi molto più consistenti.

L’UE ha raggiunto i 3 obiettivi del suo Piano “Clima ed Energia al 2020”:
– riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 20% rispetto ai livelli del 1990;
– aumento del 20% della quota di utilizzo di energia rinnovabilenei consumi finali;
– incremento del 20% dell’efficienza energetica.
Tuttavia, l’obiettivo per il 2030 di una riduzione del 55% delle emissioni nette di gas a effetto serra, non potrà essere conseguito se non si compiono ulteriori sforzi e non si adottino e attuino nuove politiche.

È quanto rileva il Rapporto Trends and Projections in Europe 2021” che l’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) ha pubblicato il 26 ottobre 2021, contestualmente al Pacchetto di relazioni sullo Stato dell’Unione dell’Energia e sui progressi dell’azione climatica della Commissione UE.   

Secondo i dati preliminari dell’AEA, le emissioni di gas serra dell’UE sono diminuite del 10% dal 2019 al 2020. Il forte calo è stato fortemente correlato alla pandemia di Covid-19, ma l’entità di questo effetto è incerta rispetto al ruolo delle politiche climatiche. In confronto, dal 2018 al 2019, le emissioni dell’UE sono già diminuite del 4%. L’analisi dell’AEA si basa sui dati finali su clima ed energia per il 2019 e su dati preliminari per il 2020, accompagnata da un allegato tecnico su dati e obiettivi..

Secondo le stime dell’AEA, nel 2020 le emissioni di gas serra dell’UE-27 sono state inferiori del 31% rispetto al 1990 (contando solo le emissioni lorde), un sostanziale superamento dell’obiettivo di riduzione del 20 %.

Tuttavia, sulla base di dati preliminari, solo 21 Stati membri hanno raggiunto il loro obiettivo nazionale nel 2020, ciò significa che Bulgaria, Cipro, Finlandia, Germania, Irlanda e Malta dovrebbero utilizzare flessibilità, come l’acquisto di quote di emissione da altri Paesi dell’UE, per rispettare i loro obiettivi vincolanti.

I settori economici nell’ambito del sistema di scambio di quote di emissione dell’EU-ETS, compresa la produzione di elettricità e l’industria pesante, hanno prodotto riduzioni delle emissioni molto più consistenti rispetto ai cosiddetti settori di condivisione degli sforzi, compresi i trasporti, l’edilizia e l’agricoltura.

Le stime preliminari dell’AEA indicano che l’UE ha raggiunto una quota del 21,3% di energie rinnovabili nel suo consumo energetico nel 2020. Secondo l’analisi dell’AEA, i progressi complessivamente positivi sono dovuti principalmente all’aumento dell’uso delle energie rinnovabili per l’elettricità, il riscaldamento e il raffreddamento. L’uso delle energie rinnovabili nei trasporti sta aumentando più lentamente, ma i dati preliminari indicano che l’UE ha raggiunto a malapena l’obiettivo del 10% di utilizzo di energia rinnovabile nel settore.

Raggiungere una riduzione del 20 % del consumo energetico sembrava improbabile per molti anni, ma i diffusi blocchi nel 2020, dovuti a COVID-19, sembrano aver spinto il consumo di energia primaria e finale dell’UE al di sotto dei livelli target, rispettivamente con margini del 5 % e del 3 %. Sarà necessario sostenere ulteriori riduzioni del consumo energetico per mantenere la rotta verso obiettivi a lungo termine.

L’UE ha recentemente adottato un obiettivo di riduzione delle emissioni nette del 55 % entro il 2030 , che tiene conto della rimozione del carbonio dalle attività forestali. Questo obiettivo apre la strada al raggiungimento della neutralità climatica nell’UE entro il 2050.

L’AEA stima che le emissioni nette dell’UE nel 2020 siano state inferiori del 34 % rispetto al 1990. Secondo le ultime proiezioni nazionali disponibili, l’attuazione delle politiche e delle misure in materia di clima ed energia attualmente pianificate a livello nazionale potrebbe portare a una riduzione netta delle emissioni del 41 % entro il 2030. Queste proiezioni, tuttavia, non tengono ancora conto delle nuove misure proposte nel Pacchetto climatico “Fit for 55” per raggiungere l’obiettivo di riduzione netta del 55 %. Sono pertanto necessarie ulteriori riduzioni delle emissioni, che possano spingere l’UE verso l’obiettivo del 55% entro il 2030 e verso la neutralità climatica entro il 2050.

Il Rapporto rileva inoltre che l’introduzione continua di fonti rinnovabili per la produzione di elettricità deve essere sostenuta per raggiungere l’obiettivo dell’UE in materia di energie rinnovabili che devono anche coprire una quota molto maggiore di energia utilizzata per il riscaldamento, il raffreddamento e i trasporti, e sono necessari nuovi sviluppi, come l’espansione del teleriscaldamento e del teleraffrescamento e l’integrazione di altri vettori energetici oltre alla bioenergia.

Anche il conseguimento dell’obiettivo di efficienza energetica dell’UE per il 2030 richiederà un calo notevolmente più rapido del consumo di energia, rispetto ai guadagni di efficienza ottenuti dal 2005 al 2020.

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