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Città offrono opportunità senza precedenti per passare alla green economy

Città offrono opportunità senza precedenti per passare alla green economy

Il Rapporto dell’UNEP e di Cities Alliance offre ai decisori politici le strategie per introdurre misure per dissociare lo sviluppo economico dall’uso delle risorse e dall’impatto ambientale, trovando al contempo un migliore equilibrio tra obiettivi sociali, ambientali ed economici.

Con oltre la metà della popolazione mondiale che vive in aree urbane, le città devono affrontare sempre nuove sfide per garantire standard di vita decente ai loro abitanti, nonostante l’aumento costante delle pressioni sulle risorse e sugli ecosistemi.

In questo contesto, un nuovo Rapporto lanciato congiuntamente dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) e Cities Alliance nel corso del World Urban Forum 2014, il biennale appuntamento sulle questioni urbane organizzato da UN-Habitat e svoltosi quest’anno a Medellin (Colombia) dal 5 all’11 aprile 2014, ritiene che il rapido ritmo di urbanizzazione rappresenti un’opportunità per costruire città più sostenibili, innovative ed eque, in grado di utilizzare le risorse naturali globali in modo più efficiente.

Il Rapporto, intitolato “Integrating the Environment in Urban Planning and Management: Key Principles and Approaches for Cities in the 21st Century” (Integrare l’ambiente nella pianificazione e gestione  urbana: principi chiave e approcci per le città nel 21° secolo), offre strategie ai decisori politici per introdurre misure che possano stimolare la crescita economica inclusiva e ridurre la povertà, garantendo nel contempo livelli sostenibili di consumo e produzione.
È chiaro che le decisioni e le azioni necessarie da assumere per indirizzare la società verso modelli più sostenibili presuppongono di concentrarsi sulle gestione urbana – ha affermato il Direttore Esecutivo dell’UNEP, Achim Steiner – Le città sono nella posizione ideale per svolgere un ruolo importante nel dissociare lo sviluppo economico dall’uso delle risorse e dall’impatto ambientale, trovando al contempo un migliore equilibrio tra obiettivi sociali, ambientali ed economici”.

Le aree urbane ospitano solo il 2% della popolazione mondiale, ma consumano fino al 75% delle risorse naturali del Pianeta e sono responsabili del 75% delle emissioni globali di CO2, con trasporti ed edifici tra i maggiori responsabili.

È determinante che i Governi nazionali creino le condizioni affinché le città svolgano un ruolo molto più ampio nel trasformare modelli insostenibili di sviluppo umano – ha sostenuto William Cobbett, Direttore di Cities Alliance, partnership globale per la riduzione della povertà urbana e la promozione del ruolo delle città per lo sviluppo – Come abbiamo potuto constatare a Medellin, le azioni locali che vedono il diretto coinvolgimento e impegno delle comunità possono essere veramente innovative, anche se le città avrebbero bisogno di integrare l’ambiente nel corso della pianificazione e non dopo l’urbanizzazione”.

Il Rapporto rileva che gli impatti ambientali negativi delle città si verificano sia direttamente, attraverso il consumo di risorse e le emissioni di gas serra al loro interno, sia indirettamente, per effetto dell’uso di materie prime e di energia in luoghi distanti per produrre beni e servizi.

Alcune delle città più ricche e apparentemente pulite del mondo possono dunque concentrare il consumo di beni la cui produzione è avvenuta altrove, ma che comporta egualmente inquinamento ed esaurimento delle risorse.

Tuttavia, il Rapporto osserva che le aree urbane, per loro stessa natura, offrono una vasta gamma di “moltiplicatori di sostenibilità” che possono essere utilizzati per affrontare le pressioni sociali e ambientali, tra cui la riduzione dei costi pro capite per la fornitura di servizi in aree densamente popolate, maggiori opzioni per il riciclaggio e le migliori opportunità per l’uso dei trasporti pubblici.
Allo stesso tempo, gli amministratori delle città possono assumere una varietà di misure proattive per contribuire a migliorare l’efficienza delle risorse e ridurre gli impatti negativi sull’ambiente, che includono:
– integrare le priorità ambientali nei piani a livello urbano e di sviluppo locale, in particolare attraverso strategie di sviluppo urbano che siano capaci di conciliare crescita economica urbana con una migliore efficienza delle risorse;
– incorporare le idee emergenti circa l’economia “verde” urbana, che mostrano come la densità demografica sia in grado di generare opportunità ambientali e sociali, anche attraverso le infrastrutture “verdi” urbane;
– inserire le strategie di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra nella pianificazione e gestione urbana, che possono ridurre l’impatto che le città hanno sull’ambiente globale, migliorando la qualità della vita per i residenti urbani;
– creare posti di lavoro “verdi”;
– intraprendere progetti di risanamento ambientale in grado di migliorare i servizi ecosistemici, aumentando la qualità dell’ambiente e riducendo i costi di risanamento dell’aria e di trattamento delle acque;
– ampliare l’accesso all’energia attraverso un approvvigionamento energetico sostenibile, in modo da fornire elettricità alle famiglie che in precedenza dipendeva da legno o kerosene;
– promuovere ciascuna di queste strategie con il forte sostegno e impegno politico.
Il Rapporto esamina anche i meccanismi pratici per il finanziamento delle attività ambientali urbane, osservando che le limitazioni finanziarie hanno spesso ostacolato azioni significative in passato.

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