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Aria ambiente più pulita: la proposta della Commissione UE al 2030

La Commissione UE ha proposto la revisione della Direttiva sulla qualità dell’aria ambiente che prevede di ridurre al 2030 di oltre la metà l’attuale livello limite annuale del PM2.5 per ravvicinarlo a quello delle Linee guida OMS, prevedendo   il risarcimento per coloro che hanno subìto una violazione delle norme.

Come previsto dalla tabella di marcia del Piano d’azioneAzzerare l’inquinamento atmosferico, idrico e del suolo”, uno dei principali obiettivi del Green Deal europeo, la Commissione UE ha proposto il 26 ottobre 2022, oltre alle nuove Direttive per proteggere da inquinanti le acque superficiali e sotterranee e sul trattamento delle acque reflue urbane, norme più rigorose sugli inquinanti dell’aria ambiente.

La nostra salute dipende da quella dell’ambiente – ha dichiarato Frans Timmermans, Vicepresidente della Commissione UE e responsabile del Green Deal europeo – Un ambiente malsano ha conseguenze dirette e costose sulla salute. Ogni anno migliaia di europei muoiono prematuramente e molti altri soffrono di malattie cardiache e polmonari o tumori indotti dall’inquinamento. Quanto più aspettiamo a ridurre l’inquinamento, tanto più aumentano i costi per la società. Entro il 2050, l’ambiente in Europa deve essere privo d’inquinanti nocivi. In altre parole dobbiamo muoverci oggi. Le proposte per ridurre ulteriormente l’inquinamento atmosferico e idrico sono l’elemento di forza di questo quadro normativo“.

In particolare, solo l’inquinamento atmosferico è responsabile, secondo l’ultimo Rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, di oltre 300.000  morti premature di europei. Le nuove norme proposte ridurranno di oltre il 75% in dieci anni i decessi dovuti ai livelli del principale inquinante PM2,5, il cui livello limite attuale è ben superiore a quello previsto dalle Linee Guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Le nuove proposte legislative offrono un rendimento netto sugli investimenti grazie ai benefici per la salute, il risparmio energetico, la produzione alimentare, l’industria e la biodiversità. Traendo insegnamento dalle Direttive in vigore, la Commissione UE propone sia di rendere più rigorosi i livelli consentiti di inquinanti sia di migliorarne l’attuazione, in modo che gli obiettivi di riduzione dell’inquinamento siano effettivamente perseguiti.

Aria ambiente più pulita entro il 2030, inquinamento zero entro il 2050
La proposta di revisione della Direttiva sulla qualità dell’aria ambiente fisse norme unionali provvisorie per il 2030 più vicine a quelle dell’OMS, mettendo nel contempo l’UE sulla traiettoria per l’inquinamento zero al 2050, in sinergia con gli sforzi per conseguire la neutralità climatica entro lo stesso termine.

È previsto un riesame periodico delle norme sulla qualità dell’aria, per allinearle ai più recenti dati scientifici e agli sviluppi sociali e tecnologici. Si propone, inoltre, di ridurre di oltre la metà il valore limite annuale dell’inquinante principale, il particolato fine (PM2.5).

Le linee guida dell’OMS prevedono un limite per il PM2.5 di 5 µg/m³, l’attuale limite in UE è di 25 µg/m³, al 2030 verrà portato a 10 µg/m³.

La revisione, spiega la Commissione UE, farà sì che le persone la cui salute è stata danneggiata dall’inquinamento atmosferico abbiano il diritto di essere risarcite in caso di violazione delle norme dell’UE in materia di qualità dell’aria e di essere rappresentate da organizzazioni non governative in azioni collettive per il risarcimento dei danni. La proposta apporterà anche una maggiore chiarezza sull’accesso alla giustizia, l’effettività delle sanzioni e una migliore informazione del pubblico sulla qualità dell’aria.

La nuova legislazione sosterrà le autorità locali rafforzando le disposizioni su monitoraggio e modellizzazione della qualità dell’aria e miglioramento dei relativi piani, lasciandole libere di scegliere le misure per adempiere alle nuove norme. Allo stesso tempo, le politiche dell’UE vigenti e nuove nei settori di ambiente, energia, trasporti, agricoltura, R&I e altri settori daranno un contributo significativo in merito, come specificato nella scheda informativa.

Le novità normative, secondo la Commissione UE, contribuiranno non solo a migliorare la qualità dell’aria in tutta l’Europa entro il 2030, ma porteranno anche benefici lordi annuali stimati da 42 miliardi a 121 miliardi nel 2030, a fronte di un costo inferiore a 6 miliardi di euro all’anno da sostenere per gli interventi migliorativi.

La proposta verrà esaminata dal Parlamento europeo e dal Consiglio e una volta adottata, entrerà in vigore progressivamente, con obiettivi diversi per il 2030, il 2040 e il 2050, per dare all’industria e alle autorità il tempo di adattarsi e di investire ove necessario.   

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