Malattie e cure Salute

Alcol e droghe: oltre 3 milioni di decessi all’anno

Il Rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) sul consumo di alcol e droghe rileva che, nonostante una certa riduzione nei tassi di mortalità correlati all’alcol dal 2010, il numero complessivo di decessi rimane inaccettabile e ammonta a 2,6 milioni all’anno con numeri più alti nella regione europea e in quella africana.

Circa 2,6 milioni di decessi all’anno sono attribuibili al consumo di alcol, pari al 4,7% di tutti i decessi, e 600mila decessi sono attribuibili all’uso di droghe psicoattive. Di questi, 2 milioni di decessi per alcol e 400mila decessi attribuibili a droghe si sono registrati tra gli uomini.

Il dato emerge dal Global status report on alcohol and health and treatment of substance use disorders pubblicato il 25 giugno 2024 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) che presenta una panoramica completa del consumo di alcol, dei danni correlati all’alcol e delle risposte politiche, nonché delle capacità di trattamento per i disturbi da uso di alcol e droghe in tutto il mondo.

Il rapporto, previsto per il 2022 dopo il consueto intervallo di circa 3 anni, ma che è stato posticipato a causa delle sfide associate alla pandemia di COVID-19, si basa sui dati raccolti al 2019 dalla WHO presso gli Stati membri, in conformità con il target 5. “Rafforzare la prevenzione e il trattamento di abuso di sostanze, tra cui abuso di stupefacenti e l’uso nocivo di alcool” dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG) 3. Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età”.

L’uso di sostanze danneggia gravemente la salute individuale, aumentando il rischio di malattie croniche, problemi di salute mentale e, tragicamente, è causa di milioni di morti prevenibili ogni anno – ha dichiarato Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore generale della WHO – Pone un pesante fardello sulle famiglie e sulle comunità, aumentando l’esposizione ad incidenti, lesioni e violenza. Per costruire una società più sana e più equa, dobbiamo impegnarci urgentemente in azioni coraggiose che riducano le conseguenze negative del consumo di alcol sulla salute e sociali e rendano il trattamento per i disturbi da uso di sostanze accessibile e conveniente“.

Dal Rapporto emerge che, nonostante una certa riduzione nei tassi di mortalità correlati all’alcol dal 2010, il numero complessivo di decessi dovuti al consumo di alcol rimane inaccettabilmente alto e ammonta a 2,6 milioni con numeri più alti nella regione europea e in quella africana.

I tassi di mortalità dovuti al consumo di alcol per litro sono più alti nei Paesi a basso reddito e più bassi in quelli ad alto reddito.  Si stima che di tutti i decessi attribuibili all’alcol, 1,6 milioni siano stati causati da malattie non trasmissibili, tra cui 474.000 decessi per malattie cardiovascolari e 401.000 per cancro.

Circa 724.000 decessi sono stati causati da ferite, come quelle provocate da incidenti stradali, autolesionismo e violenza interpersonale. Altri 284.000 decessi sono stati collegati a malattie trasmissibili. Ad esempio, è stato dimostrato che il consumo di alcol aumenta il rischio di trasmissione dell’HIV derivante da un rischio aumentato di sesso non protetto e aumentando il rischio di infezione da tubercolosi e di mortalità tramite la soppressione di un’ampia gamma di risposte immunitarie.

La percentuale più alta (13%) di decessi attribuibili all’alcol ha riguardato i giovani di età compresa tra 20 e 39 anni.

Il consumo totale di alcol pro capite nella popolazione mondiale è diminuito leggermente da 5,7 litri nel 2010 a 5,5 litri nel 2019. I livelli più elevati di consumo pro capite sono stati osservati nella regione europea della WHO (9,2 litri) e nella regione delle Americhe (7,5 litri).

Stralcio dell’Allegata tabella sul consumo di alcol pro capite (APC), che evidenzia il dato dell’Italia (Fonte WHO, 2024)

Il livello di consumo di alcol pro capite tra i bevitori ammonta in media a 27 grammi di alcol puro al giorno, equivalenti più o meno a due bicchieri di vino, due bottiglie di birra (33 cl) o due porzioni di superalcolici (4 cl). Questo livello e questa frequenza di consumo sono associati a un aumento dei rischi di numerose condizioni di salute e alla mortalità e disabilità associate.

Il 38% dei bevitori attuali aveva bevuto molto in modo episodico, definito come il consumo di almeno 60 g di alcol puro in una o più occasioni nel mese precedente, all’incirca equivalenti a 4 o 5 bicchieri di vino, bottiglie di birra o porzioni di superalcolici. Il consumo continuo di alcol in modo eccessivo era molto diffuso tra gli uomini.

A livello globale, il 23,5% di tutti i 15-19enni erano bevitori abituali. I tassi di consumo abituale di alcol erano più alti tra i 15-19enni nella regione europea (45,9%), seguita dalle Americhe (43,9%).

Esistono opzioni di trattamento efficaci per i disturbi da uso di sostanze, ma la copertura del trattamento rimane incredibilmente bassa. La percentuale di persone in contatto con servizi di trattamento per uso di sostanze variava da meno dell’1% a non più del 35% nel 2019, nei 145 Paesi che hanno fornito i dati e che non avevano una linea di bilancio specifica o dati sulle spese governative per il trattamento dei disturbi da uso di sostanze. Sebbene l’aiuto reciproco e i gruppi di supporto tra pari siano risorse utili per le persone con disturbi da uso di sostanze, quasi la metà dei Paesi che hanno risposto ha riferito di non offrire tali gruppi di supporto per i disturbi da uso di sostanze.

Lo stigma, la discriminazione e le idee sbagliate sull’efficacia del trattamento contribuiscono a queste lacune critiche nell’erogazione dei trattamenti, nonché alla continua scarsa priorità data ai disturbi da uso di sostanze da parte delle agenzie sanitarie e di sviluppo.

Per accelerare i progressi verso il raggiungimento dell’obiettivo 3.5 degli SDG e ridurre il peso sanitario e sociale attribuibile all’uso di sostanze, i Governi e i partner devono intensificare le azioni in 8 aree strategiche. Queste includono:
aumentare la consapevolezza attraverso una campagna di sensibilizzazione coordinata a livello globale;
rafforzare la capacità di prevenzione e trattamento dei sistemi sanitari e di assistenza sociale;
potenziare la formazione dei professionisti sanitari;
– rinnovare l’impegno all’attuazione del Piano d’azione globale sull’alcol 2022-2030, concentrandosi sul pacchetto SAFER;
accelerare gli sforzi internazionali volti a rafforzare le capacità e a trasferire le conoscenze;
coinvolgere le organizzazioni della società civile, le associazioni professionali e le persone con esperienza vissuta;
migliorare i sistemi di monitoraggio multilivello e la corrispondente capacità di ricerca;
potenziare la mobilitazione delle risorse, l’allocazione e i meccanismi di finanziamento innovativi per rafforzare la capacità dei sistemi sanitari e sociali.

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