Diritto e normativa

Infrazioni: pesante per Italia il Pacchetto di maggio 2024

La Commissione UE ha adottato il Pacchetto di infrazioni di maggio 2024 nel quale l’Italia trova un deferimento alla Corte di giustizia europea (Piano di gestione dello spazio marittimo), 2 pareri motivati (Direttiva sul diritto di avvalersi di un difensore e di comunicare con terzi in seguito all’arresto e Direttiva sulla comunicazione delle informazioni sull’imposta sul reddito da parte di talune imprese e succursali) e 2 lettere di costituzione in mora (Direttiva plastica monouso e Regolamento sulla governance dei dati).

Nel Pacchetto di Infrazioni adottato dalla Commissione UE il 23 maggio 2024 l’Italia trova:
– un deferimento alla Corte di giustizia per il settore Affari Marittimi e Pesca;
– 2 pareri motivati, uno per il settore Giustizia e l’altro per Stabilità finanziaria, servizi finanziari e Unione dei mercati dei capitali;
– 2 lettere di costituzione in mora per il settore Ambiente e per Economia digitale.

Deferimento alla Corte di giustizia europea
La Commissione  ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia dell’Unione europea per non aver correttamente recepito la Direttiva 2014/89/UE che istituisce un quadro per la pianificazione dello spazio marittimo, lo  strumento che consente di gestire coerentemente l’uso dei e di garantire che le attività umane si svolgano in modo efficiente, sicuro e sostenibile.

La Direttiva definisce un approccio comune che consente ai Paesi dell’UE di pianificare e organizzare in modo sostenibile le attività umane nelle zone marine. L’obiettivo di una pianificazione adeguata è conseguire vari obiettivi ecologici, economici e sociali, ad esempio lo sviluppo di un’economia blu sostenibile, l’uso sostenibile delle risorse marine, la conservazione di ecosistemi marini sani e il mantenimento della biodiversità. Il corretto recepimento della direttiva è essenziale per conseguire gli obiettivi del Green Deal europeo.

La Direttiva imponeva agli Stati membri costieri di elaborare Piani di gestione dello spazio marittimo entro e non oltre il 31 marzo 2021 e di comunicarli alla Commissione e agli altri Stati membri interessati entro tre mesi dalla loro pubblicazione. L’Italia, tuttavia, non ha ancora elaborato né presentato alla Commissione i propri piani di gestione dello spazio marittimo, nonostante l’invio di una lettera di costituzione in mora nel dicembre 2021 e di un parere motivato nell’aprile 2023, Di qui, il deferimento alla Corte di giustizia dell’Unione europea.

Costituzione in mora Direttiva SUP
Sempre per il settore Ambiente la Commissione ha inviato all’Italia una lettera di costituzione in mora per il non corretto e non completo recepimento della Direttiva sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, meglio conosciuta come Direttiva SUP sulla plastica monouso, e di conformarsi agli obblighi derivanti dalla Direttiva sulla trasparenza del mercato unico (2015/1535/UE).

La Direttiva SUP è un elemento essenziale della Strategia UE per la Plastica e del Piano d’azione per l’economia circolare, mirando a prevenire e ridurre l’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente e sulla salute umana nonché a promuovere la transizione verso un’economia circolare.

L’Italia non ha recepito correttamente nel diritto nazionale diverse disposizioni della Direttiva SUP, il che incide sul suo ambito di applicazione e sulla sua attuazione. L’obiettivo della Direttiva sulla trasparenza del mercato unico è prevenire la creazione di ostacoli nel mercato interno. Gli Stati membri hanno l’obbligo di notificare alla Commissione tutti i progetti di regolamentazioni tecniche relative ai prodotti prima di adottarli nel diritto nazionale. Ai sensi della Direttiva, gli Stati membri sono tenuti a rispettare un termine di differimento di tre mesi tra la notifica del progetto di regolamentazione tecnica e la sua adozione. L’Italia ha violato le norme procedurali stabilite da tale Direttiva adottando la legislazione di recepimento della Direttiva SUP durante il termine di differimento, mentre erano ancora in corso colloqui con la Commissione. La Commissione procede pertanto all’invio di una lettera di costituzione in mora all’Italia, che dispone ora di 2 mesi per rispondere alle carenze segnalate dalla Commissione, trascorsi i quali, in assenza di una risposta soddisfacente, quest’ultima potrà decidere di inviare un parere motivato.

Parere motivato in tema Giustizia
La Commissione ha inviato un parere motivato al nostro Paese per il non corretto recepimento nell’ordinamento nazionale della Direttiva relativa al diritto di avvalersi di un difensore e di comunicare con terzi in seguito all’arresto.

Il termine per il recepimento della Direttiva negli Stati membri era fissato al 27 novembre 2016. Si tratta di una delle 6 Direttive che costituiscono il quadro giuridico dell’UE sulle norme minime comuni necessarie per un giusto processo, che garantiscono una sufficiente protezione dei diritti degli indagati e degli imputati. La Direttiva rafforza la fiducia reciproca degli Stati membri nei rispettivi sistemi di giustizia penale e agevola quindi il reciproco riconoscimento delle decisioni in materia penale. La Commissione ritiene che alcune misure di recepimento nella legislazione italiana Stati non soddisfino le prescrizioni della Direttiva. 

L’Italia, che dispone ora di 2 mesi per rispondere e adottare le misure necessarie, trascorsi i quali la Commissione potrà decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia dell’UE.

Parere motivato in tema di Stabilità finanziaria, servizi finanziari e Unione dei mercati dei capitali
La Commissione ha invitato l’Italia al completo recepimento della Direttiva sulla comunicazione delle informazioni sull’imposta sul reddito da parte di talune imprese e succursali (nota come Direttiva CBCR Public Country-by-Country Reporting), il cui obiettivo è di aumentare la trasparenza fiscale delle grandi imprese che operano all’interno dell’Unione europea. La norma mira a fornire informazioni dettagliate sulle attività, gli utili, le imposte pagate e altri indicatori finanziari delle imprese in ogni paese in cui operano. La divulgazione delle informazioni contribuisce, inoltre, a prevenire pratiche fiscali aggressive, evasione fiscale e abusi del sistema fiscale.

Eventuali ritardi nell’attuazione corretta della Direttiva pregiudicheranno l’obiettivo di rafforzare la responsabilità delle imprese per quanto riguarda l’imposta sul reddito che versano in ciascuno Stato membro, compromettendo in tal modo l’obiettivo di mantenere la fiducia dei cittadini nell’equità dei sistemi fiscali nazionali.

Pertanto, la Commissione ha pertanto deciso di inviare un parere motivato a all’Italia che dispone ora di 2 mesi per rispondere e adottare le misure necessarie, trascorsi i quali la Commissione potrà decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia dell’UE.

Lettera di costituzione in mora per l’Economia digitale
La Commissione inviato all’Italia una lettera di costituzione in mora per mancata designazione di un’autorità responsabile dell’attuazione del Regolamento sulla governance dei dati che faciliti la condivisione dei dati tra i diversi settori e i diversi Paesi dell’UE a vantaggio dei cittadini e delle imprese. Il Regolamento è volte a facilitare anche il riutilizzo di alcuni dati detenuti dal settore pubblico e stimolare la condivisione volontaria dei dati. L’altruismo dei dati permette ai cittadini di acconsentire affinché i dati da loro generati siano messi a disposizione per il bene comune, ad esempio per progetti di ricerca medica. Le organizzazioni per l’altruismo dei dati possono decidere di essere inserite in un registro pubblico e di utilizzare il logo europeo.  Devono essere organizzazioni senza scopo di lucro e adempiere agli obblighi di trasparenza, nonché offrire garanzie specifiche per tutelare i diritti e gli interessi dei cittadini e delle imprese che decidono di condividere i propri dati. Le autorità responsabili sono incaricate della registrazione delle organizzazioni per l’altruismo dei dati e del monitoraggio della conformità dei fornitori di servizi di intermediazione dei dati.

L’obbligo di notifica alla Commissione UE dell’identità degli organismi competenti è scaduto 24 settembre 2023. Pertanto la Commissione ha inviato all’Italia la lettera di costituzione, che dispone ora di 2 mesi per rispondere e rimediare alle carenze segnalate dalla Commissione, trascorsi i quali, in assenza di una risposta soddisfacente, quest’ultima potrà decidere di inviare un parere motivato.

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