Cambiamenti climatici Clima

Vertice sul Clima: un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?

Al Summit alcuni Capi di Stato e di Governo hanno portato impegni ambiziosi, ma sono ancora molti i Paesi il cui peso in termini di emissioni è notevole che si mostrano ancora indisponibili ad abbandonare il business as usual.

Quel che sto facendo è sbagliato. Non dovrei essere qui, dovrei essere dall’altra parte dell’oceano, a scuola. Avete rubato i miei sogni, la mia infanzia con le vostre parole vuote. La gente soffre, la gente muore, interi ecosistemi stanno collassando. Siamo agli inizi di una estinzione di massa e siete in grado di parlare solo di soldi e di raccontare favole su una perenne crescita economica. Come osate?

Cosi è iniziato l’intervento emotivamente violento di Greta Thunberg al Vertice delle Nazioni Unite del 23 settembre 2019.

Ma i leaders mondiali non sono apparsi intimoriti dalle manifestazioni giovanili del Global Climate Strike di venerdì 20 settembre 2019 che hanno portato nelle vie e sulle piazze delle città di tutto il mondo oltre 4 milioni di manifestanti, dal momento che la richiesta del Segretario ONU Antonio Guterres di portare al Vertice proposte “concrete ed attuabili”, non è stata adeguatamente esaudita, specie dopo il Rapporto United in Science, rilasciato il giorno prima, che riunisce i principali risultati scientifici dei recenti lavori intrapresi dalle principali organizzazioni partner nel campo della ricerca globale sui cambiamenti climatici.   

Abbiamo dato un nuovo slancio alla cooperazione e all’ambizione – ha dichiarato Guterres sforzandosi di vedere che il “bicchiere è mezzo pieno” –  Ma abbiamo ancora molta strada da fare. Abbiamo bisogno di piani più concreti, più ambiziosi da parte di più Paesi e Imprese. Abbiamo bisogno dei contributi finanziari di istituti finanziari, pubblici e privati, per scegliere, una volta per tutte, l’economia verde“.

Tuttavia qualche qualche progresso indubbiamente c’è stato, e il Comunicato finale sottolinea che sono 77 i Paesi che si sono impegnati a ridurre a net zero le emissioni di gas serra entro il 2050, mentre 70 Paesi hanno annunciato di promuovere i loro Piani d’azione nazionali entro il 2020 o di avere già avviato il processo.

Oltre 100 imprenditori hanno realizzato azioni concrete per allinearsi agli obiettivi dell’Accordo di Parigi, accelerando il passaggio dall’economia grigia a quella verde, tra cui i proprietari di imprese che detengono oltre 2 trilioni di dollari in attività e i leader di società con un valore combinato anche di oltre 2 trilioni di dollari.

Molti Paesi e oltre 100 città, tra cui molte delle più grandi del mondo, hanno annunciato nuovi passi significativi e concreti per combattere la crisi climatica.

Molti Paesi più piccoli, tra cui gli Stati in via di sviluppo delle piccole isole e i Paesi meno sviluppati, sono stati tra quelli che hanno preso gli impegni più grandi, nonostante abbiano contribuito in misura minore al problema.

Tra i principali annunci dei Paesi.
– La Francia ha annunciato che non stipulerà alcun accordo commerciale con Paesi che abbiano politiche contrarie all’Accordo di Parigi.

– La Germania si è impegnata per la neutralità del carbonio entro il 2050

– Sono 12 i Paesi che hanno assunto impegni finanziari con il Green Climate Fund, il meccanismo finanziario ufficiale per assistere i Paesi in via di sviluppo nelle azioni di adattamento e mitigazione per contrastare i cambiamenti climatici, in aggiunta ai recenti annunci di Norvegia, Germania, Francia e Regno Unito che hanno raddoppiato i loro attuali contributi.

– Il Regno Unito ha apportato un importante contributo aggiuntivo, raddoppiando il suo finanziamento internazionale globale per il clima a 11,6 miliardi di sterline per il periodo dal 2020 al 2025

– L’India si è impegnata a portare la sua capacità di energia rinnovabile a 175 GW entro il 2022 e ad aumentarla in seguito fino a 450 GW, annunciando che 80 Paesi hanno aderito all’International Solar Alliance.

– La Cina ha dichiarato che taglierà le emissioni di oltre 12 miliardi di tonnellate all’anno e perseguirà un percorso di crescita di alta qualità e sviluppo a basse emissioni di carbonio.

– L’Unione europea ha annunciato che almeno il 25% del prossimo bilancio dell’UE sarà destinato ad attività connesse al clima.

– La Federazione Russa ha annunciato che ratificherà l’Accordo di Parigi (non l’avevo sottoscritto finora), portando a 187 il numero totale di Paesi aderenti.

– Il Pakistan ha dichiarato che pianterà più di 10 miliardi di alberi nei prossimi cinque anni.

Per quanto riguarda il settore privato.
– Un gruppo dei maggiori titolari di patrimoni mondiali in grado di indirizzare oltre 2 trilioni di dollari in investimenti, si è impegnato a passare il proprio portafoglio a emissioni zero entro il 2050.

87 grandi aziende con una capitalizzazione di mercato combinata di oltre2,3 trilioni di dollari si sono impegnate a ridurre le emissioni e ad allineare le proprie attività a ciò che gli scienziati ritengono necessario per limitare i peggiori impatti del cambiamenti climatici: un futuro di 1,5 ° C.

130 banche – un terzo del settore bancario globale – hanno aderito per l’allineamento delle loro attività agli obiettivi dell’Accordo di Parigi

Per il passaggio dall’energia grigia a quella verde.

– Michael Bloomberg che ha già contribuito a chiudere 297 su 530 centrali a carbone negli Stati Uniti, aumenterà il finanziamento e la diffusione geografica dei suoi sforzi per eliminare gradualmente il carbone in 30 Paesi
– Alcuni Paesi, tra cui Francia e Nuova Zelanda, hanno annunciato che non consentiranno l’esplorazione di petrolio o gas sulle loro terre o acque offshore.

– I Capi di Stato di Finlandia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Portogallo e Slovacchia, hanno annunciato che lavoreranno per eliminare gradualmente il carbone. La Repubblica di Corea ha annunciato che avrebbe chiuso 4 centrali elettriche a carbone e altre 6 saranno chiuse entro il 2022, nonché il raddoppio del suo contributo al Fondo verde per il clima.

– Il Vertice ha anche fornito piattaforme fondamentali per migliorare l’efficienza energetica e ridurre il crescente fabbisogno energetico per il raffrescamento, con la coalizione “Three Percent Club” che lavora per guidare un aumento globale annuale del 3% dell’efficienza energetica e la Cool Coalition ha fissato obiettivi di raffrescamento nazionali ambiziosi per i suoi membri con il potenziale per fornire fino a 1 grado sulla strada per un mondo a zero carbonio al 2050.

Aumentare il finanziamento e sbloccare gli ostacoli ai fondi.
– Molti Paesi hanno annunciato nuovi contributi al Fondo verde per il clima, il meccanismo finanziario ufficiale per assistere i Paesi in via di sviluppo nelle azioni di adattamento e mitigazione per contrastare i cambiamenti climatici, con l’annuncio di vari Paesi, tra cui Francia, Germania, Norvegia e Regno Unito, di raddoppiare i loro attuali contributi.
– Inoltre, è stata annunciata la costituzione di una Piattaforma di investimenti sul clima, cercherà di mobilitare direttamente 1 trilione di dollari di investimenti in energia pulita entro il 2025 in 20 Paesi meno sviluppati nel suo primo anno.

– Le iniziative del Vertice sono state progettate per garantire che le azioni intraprese vengano rispettate, sostenendo posti di lavoro e aria pulita per una migliore salute e proteggendo i più vulnerabili, nonché nuove iniziative sull’adattamento, per l’agricoltura e per sistemi di allarme rapido che proteggeranno oltre 500 milioni di persone contro gli impatti dei cambiamenti climatici.

Le nuove iniziative sono dimensionate per produrre un impatto su scala globale. Il Segretario generale ha impegnato il sistema delle Nazioni Unite a sostenere l’attuazione dei Piani presentati al Vertice, con un rapporto iniziale da consegnare alla COP25 di Santiago, in Cile.

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