Energia Fonti rinnovabili

Valle Idrogeno del Nord-Adriatico: al via il progetto transfrontaliero

Con la firma della Dichiarazione congiunta tra la Commissione UE e i rappresentanti dell’industria del settore, della comunità scientifica e delle regioni europee coinvolte hanno preso il via progetti che si concentrano sulla produzione di idrogeno verde, tra cui il Progetto transfrontaliero “Valle dell’Idrogeno del Nord-Adriatico”, l’iniziativa sostenuta dai Governi di Slovenia, Croazia e dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, ammessa ad un finanziamento diretto di 25 milioni di euro, ma che si pone l’obiettivo di mobilitare 214 milioni per l’investimento iniziale e 739 milioni di una volta a regime.

L’impresa comune europea “Clean Hydrogen Partnership”, il partenariato unico pubblico-privato per l’idrogeno pulito a sostegno delle attività di ricerca e innovazione nelle tecnologie dell’idrogeno in Europa, ha confermato la valutazione tecnica positiva del Progetto  “NAHV – North Adriatic Hydrogen Valley” (Valle dell’Idrogeno del Nord Adriatico) del bando 2022 “Hydrogen Valley – large scale”, pubblicato a valere sul Programma quadro UE per la ricerca e innovazione “Horizon Europe”, ed è ammesso ad un finanziamento sino ad un massimo di 25 milioni di euro.

Le valli dell’idrogeno sono ecosistemi regionali che collegano la produzione di idrogeno, il trasporto e una gamma di applicazioni all’avanguardia, dalla mobilità pulita alle materie prime industriali, creando cluster di domanda e offerta, promuovendo la diffusione dell’idrogno rinnovabile e, di conseguenza, portando avanti la transizione verso l’energia pulita, in linea con la Strategia UE sull’idrogeno verde, e contribuendo agli obiettivi del Piano REPowerEU e del Piano industriale del Green Deal.

Le valli dell’idrogeno sono fondamentali per la creazione di uno spazio europeo di ricerca e innovazione per l’idrogeno – ha affermato Mariya Gabriel, Commissaria UE per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani , in occasione della firma il 1° marzo 2023 della Dichiarazione congiunta che sottolinea il ruolo cruciale degli sforzi sostenuti nella ricerca e nell’innovazione sull’idrogeno rinnovabile – Dimostrano che la cooperazione europea può catalizzare l’innovazione, creare posti di lavoro e opportunità affrontando le grandi sfide energetiche dei nostri tempi. E raggiungeremo rapidamente l’obiettivo di raddoppiare il numero di valli dell’idrogeno operative entro il 2025

”.La “Valle dell’Idrogeno del Nord Adriatico”, una delle due “valli dell’idrogeno” transfrontaliere dell’UE di cui siano stati presentati i progetti a Bruxelles (l’altra mira a costruire un corridoio dell’idrogeno attraverso i Paesi del Mar Baltico, tra cui l’Estonia e la Finlandia meridionale), si pone l’obiettivo di mobilitare 214 milioni per l’investimento iniziale e 739 milioni di investimenti una volta a regime, oltre al finanziamento diretto dell’UE.

La “Valle dell’Idrogeno del Nord Adriatico” è un’iniziativa sostenuta dai Governi di Slovenia, Croazia e dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, il cui scopo è di accelerare la diffusione delle tecnologie e la produzione dell’idrogeno, contribuendo non solo alla transizione verso un ecosistema integrato che interessa i settori dell’industria, dei trasporti e dell’energia, ma favorirà anche una più forte integrazione dei rispettivi sistemi scientifici e dell’innovazione e lo sviluppo di catene del valore dell’idrogeno.

Il partenariato, guidato quale Lead Partner dalla Società slovena HSE, il più grande produttore sloveno di elettricità da fonti rinnovabili, supportato da Ecubes Technologies il cui CEO ha presentato il Piano a Bruxelles, è composto nel complesso da 34 enti che costituiscono gli attori chiave in rappresentanza delle istituzioni pubbliche, del mondo della ricerca e dell’industria della macroregione del Nord Adriatico coprendo l’intera filiera dell’idrogeno, dalla produzione, allo stoccaggio, alla distribuzione sino all’utilizzo finale di tale vettore energetico in una pluralità di settori.

I governi della Repubblica di Croazia, della Repubblica di Slovenia e della Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia accolgono con grande favore la selezione da parte della Clean Hydrogen Partnership del progetto ‘Valle dell’Idrogeno dell’Alto Adriatico’, un’iniziativa faro nell’Europa centro-meridionale che faciliterà la transizione verso un ecosistema integrato coinvolgere i settori dell’industria, dell’energia e dei trasporti e rafforzare la cooperazione nella ricerca e nell’innovazione, per sviluppare una catena di approvvigionamento dell’idrogeno – ha dichiarato  Stephen Taylor, Direttore Ricerca e Innovazione di Area Science Park e Coordinatore del Project Proposal Team del Joint Working Group for the North Adriatic Hydrogen Valley – Non vediamo l’ora di avviare i negoziati per l’accordo di sovvenzione dell’UE e speriamo di dare il via a questo entusiasmante e importante progetto il prima possibile”.

In rappresentanza del territorio italiano, oltre l’Amministrazione Regionale  sostengono il progetto,: l’Area Science Park di Trieste, ente pubblico nazionale di ricerca controllato e vigilato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, che ha svolto un ruolo di coordinamento dei contributi provenienti dai portatori di interesse italiani, Acegasapsamga S.p.A., Cimolai S.p.A., Faber Industrie S.p.A, Acciaierie Bertoli Safau, Danieli centro combustion S.p.A., Ferriere Nord S.p.A.,  Clean Technology Systems – CTS H2, Snam S.p.A, Halo industry S.p.AFondazione Bruno Kessler, Università degli Studi di Trieste, TPL-Trasporto Pubblico Locale FVG s.c.ar.l. e le affiliate Trieste Trasporti S.p.A. e  A.P.T. Azienda Provinciale Trasporti Gorizia, META Group Srl.

I rappresentanti industriali di Italia, Slovenia e Croazia svilupperanno progetti pilota per la produzione di oltre 5.000 tonnellate anno di idrogeno proveniente da fonti rinnovabili, e per il suo stoccaggio, distribuzione e utilizzo ai fini sia della decarbonizzazione dei settori industriali hard to abate quali acciaio e cemento che della realizzazione di soluzioni di trasporto sostenibili.

La realizzazione del progetto comporterà rilevanti ricadute in termini di crescita economica e occupazione sul territorio grazie alle attività di ricerca e sviluppo che troveranno applicazione in nuovi centri produttivi, generando lavoro, sviluppo e benessere per garantire un futuro sostenibile alle prossime generazioni.

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