Un briefing dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) nel sottolineare l’urgenza di accelerare l’attuazione delle misure di adattamento ai cambiamenti climatici, evidenzia la necessità di migliorare la comprensione dei costi e dei benefici delle azioni di adattamento e rispetto ai costi della mancata azione, pur riconoscendo che le attuali conoscenze non consentono un facile confronto tra i costi e i benefici delle azioni di adattamento nei vari settori economici.
La mancanza di azioni di adattamento ai cambiamenti climatici ha dei costi. Nonostante gli sforzi di mitigazione e adattamento in corso, le perdite economiche dovute a condizioni meteorologiche e climatiche estreme nell’UE hanno raggiunto oltre mezzo trilione di euro tra il 1980 e il 2021. Ciò segnala l’urgente necessità di accelerare l’attuazione delle misure di adattamento.
La sollecitazione viene dal briefing “Assessing the costs and benefits of climate change adaptation”, pubblicato il 3 marzo 2023 dall’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) che riassume i principali concetti di valutazione, le metodologie più appropriate e relativi limiti e sfide, fornendo esempi pratici di rilevanti approcci adottati nell’UE.
La Strategia dell’UE sull’adattamento ai cambiamenti climatici che ha definito il cammino da percorrere per essere pronti ai loro inevitabili effetti, sottolinea la necessità di avere dati qualitativi e quantitativi in materia di adattamento, in particolare sulle perdite economiche.
Tuttavia, come ha rilevato un altro briefing dell’Agenzia, pubblicato lo scorso mese, nella maggior parte degli Stati membri dell’UE non esiste attualmente alcun meccanismo per raccogliere, valutare o segnalare le perdite economiche dovute a eventi meteorologici e climatici estremi in modo omogeneo e con dettagli sufficienti per sostenere politiche di adattamento.
Secondo l’AEA, nel valutare gli aspetti economici delle azioni di adattamento, dovrebbero essere considerati e confrontati in particolare 3 parametri: il costo dell’inazione; il costo dell’adattamento; i benefici (aggiuntivi) dell’adattamento.
Il costo dell’inazione per prevenire perdite e danni è il costo economico totale dei cambiamenti climatici in assenza di un adattamento pianificato, con o senza misure di mitigazione.
Il primo passo nella definizione del costo dell’inazione è stabilire una linea di base costituita dall’attuale azione politica, a cui si aggiungono gli scenari socio-economici e le proiezioni climatiche per stimare quantitativamente il costo dell’inazione in assenza di opzioni di adattamento.
Il costo dell’adattamento è la spesa totale dedicata all’adattamento. A volte il costo dell’adattamento è definito come il fabbisogno totale di investimento, in riferimento al livello di investimento richiesto per attuare tutte le misure descritte in un determinato piano di adattamento (nazionale, subnazionale, settoriale o altro). La spesa effettiva è costituita dalla spesa mobilitata per le misure di adattamento e monitorata e classificata di conseguenza dai governi, annualmente o cumulativamente dall’inizio del periodo di pianificazione. Le spese pianificate sono quelle del budget che i governi si sono già impegnati a mobilitare per conformarsi al piano di adattamento, ma che non sono state ancora erogate.
I benefici dell’adattamento sono comunemente valutati calcolando le perdite evitate, cioè considerando i danni diretti e indiretti evitati alle infrastrutture e ai beni, le morti evitate e le perdite di benessere. Possono anche cogliere gli effetti sull’economia locale e gli impatti secondari dell’adattamento. Questi includono la riduzione dei rischi futuri, il miglioramento della produttività delle risorse e delle persone non coinvolte, la promozione dell’innovazione, cercando soluzioni tra nuove sfide, l’aumento dei benefici ambientali e il miglioramento dei servizi ecosistemici.
Gli impatti secondari dell’adattamento possono essere positivi (co-benefici) o negativi (disadattamento) e possono includere o meno effetti a cascata.
I co-benefici dell’adattamento includono gli effetti positivi sulla biodiversità, la qualità dell’aria, la gestione dell’acqua, la riduzione delle emissioni di gas serra, la salute e il benessere. I benefici dell’adattamento in termini sia di eventi climatici estremi che di eventi a insorgenza lenta – riduzione degli impatti dei cambiamenti climatici, contributo a effetti positivi sull’economia locale e altri impatti secondari positivi – sono spesso indicati come il “triplo dividendo“.
Il disadattamento si verifica quando un intervento inteso ad adattare un particolare luogo o settore aumenta la probabilità di impatti negativi su un altro luogo, settore o gruppo target. Il disadattamento, ad esempio l’investimento in sistemi di climatizzazione piuttosto che in un raffrescamento sostenibile, o difese costiere inadeguate che determinano l’erosione costiera altrove, può causare blocchi a lungo termine che sono difficili e costosi da modificare, e quindi dovrebbero essere evitati.
L’AEA osserva, tuttavia, che ottenere queste informazioni non è semplice e che i dati attuali non consentono una valutazione sistemica di tutti i programmi di misure che interessano un determinato settore o area. Inoltre, le attuali conoscenze non consentono un facile confronto tra i costi e i benefici delle azioni di adattamento in vari settori economici, denunciando la necessità di miglioramenti metodologici nell’analisi costi-benefici.
In copertina: foto di Alice van Kempen/EEA/Well with Nature