Biodiversità e conservazione

L’UE fa abbastanza per garantire la salute a lungo termine delle foreste?

Euorpa garantire salute foreste

In occasione delle celebrazioni per la “Giornata Mondiale delle Foreste” (21 marzo 2016), l’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) ha pubblicato il Rapporto 2016  “Ecosistemi forestali europei. Stato e tendenze” che offre un quadro sullo stato di salute delle foreste d’Europa e come queste siano sottoposte a pressioni senza precedenti.

Gli ecosistemi forestali assolvono ad un ruolo fondamentale per fornire acqua pulita e per mitigare l’impatto dei cambiamenti climatici, agendo come “pozzi di carbonio”, purificando l’aria che respiriamo e contribuendo a preservare e proteggere la biodiversità, dal momento che molte specie dipendono dalle foreste per la loro vita.

Vi è una crescente consapevolezza, osserva l’AEA, del ruolo importante delle foreste nella mitigazione dei cambiamenti climatici, in particolare dopo che la Conferenza sul Clima di Parigi (COP21).
L’Accordo raggiunto dalle Parti dell’UNFCCC, che sarà firmato il 22 aprile 2016 con una cerimonia solenne presso la sede dell’ONU a New York, prevede all’Art. 5 che:
1. Le Parti dovrebbero intervenire per conservare e migliorare, come è opportuno, i pozzi e i serbatoi di gas ad effetto serra di cui all’articolo 4, paragrafo 1 (d), della Convenzione, comprese le foreste.
2. Le Parti contraenti sono invitate ad agire per implementare e supportare, anche attraverso investimenti basati sui risultati, il quadro esistente come indicato nella guida correlata e le decisioni già adottate nell’ambito della Convenzione per: approcci di politica e incentivi positivi per le attività relative alla riduzione delle emissioni da deforestazione e degrado forestale, e il ruolo della conservazione, della gestione sostenibile delle foreste e la valorizzazione degli stock di carbonio delle foreste nei paesi in via di sviluppo; e approcci politici alternativi, come gli approcci congiunti alla mitigazione e all’adattamento per la gestione integrale e sostenibile delle foreste, riaffermando al contempo l’importanza di incentivare, come opportuno, i benefici non legati al carbonio determinati da tali approcci”.

Il Rapporto identifica le 4 principali sfide che oggi devono affrontare le foreste europee sono state individuate dall’AEA in:
– perdita di habitat e degrado;
– invasione di specie aliene e introduzione di specie non indigene;
– inquinamenti e eccessiva immissione di nutrienti;
– cambiamenti climatici.
Queste minacce, in combinazione con attività economiche quali concessioni, espansione urbana, o crescente utilizzo delle foreste da parte degli esseri umani per il tempo libero, rendono le foreste più vulnerabili al degrado.

Per affrontare questi problemi e per migliorare la protezione delle foreste, il Rapporto indica la necessità di rafforzare la ricerca e la raccolta di dati a livello europeo, attingendo agli inventari forestali nazionali e al monitoraggio per meglio tenere traccia delle modifiche nella copertura e le condizioni della foresta.
Inoltre, chiede che le politiche dell’UE tengano in maggior considerazione le attività forestali.
È necessario un migliore coordinamento tra i soggetti interessati, proprietari forestali, industria del legno, politici, opinione pubblica, in generale, per migliorare la gestione sostenibile delle foreste – sottolinea l’AEA – non solo per quanto concerne la produzione di legname, ma anche per l’utilizzo delle foreste per altri servizi ecosistemici”.

Ecco gli altri aspetti salienti del Rapporto.
– Le foreste rimangono l’habitat naturale dominante nella maggior parte d’Europa. Nel 2015, le foreste e gli altri terreni boschivi coprivano oltre il 40% della superficie totale dei 33 Paesi membri dell’AEA e di 6 Paesi cooperanti, era pari a 186 milioni di ettari.
– Le foreste europee sono aumentate dal 1990 di circa il 10%. L’aumento della copertura forestale è probabilmente dovuto alla naturale espansione delle foreste, per esempio, su terreni agricoli abbandonati in aree rurali e remote.
– Quasi il 70% delle aree boschive in Europa è in 6 Paesi: Svezia (28 milioni di ettari), Finlandia (22 milioni di ettari), Spagna (18 milioni di ettari), Francia (17 milioni di ettari), Norvegia e Turchia (entrambe con 12 milioni di ettari) .
– I cambiamenti climatici possono avere un impatto significativo sia sulle aree dove le specie arboree possono vivere che su quelle di specie che possono crescere in Europa. L’aumento dei periodi di siccità e inverni più caldi tendono ad indebolire ulteriormente le foreste nei riguardi di specie invasive e rendono gli alberi più suscettibili alle malattie, parassiti e patogeni.
– Per il periodo 2007-2012, i 27 Stati membri dell’UE (ancora non ne faceva parte la Croazia) hanno riferito che solo il 26% delle specie forestali e il 15% degli habitat forestali di interesse europeo, come indicato nella Direttiva UE “Habitat”, erano in “stato soddisfacente di conservazione della natura”. Recenti rapporti dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) indicano che il 27% dei mammiferi, il 10% dei rettili e 8% degli anfibi legati alle foreste sono minacciate di estinzione.

L’AEA raccomanda una migliore gestione sostenibile di questa preziosa risorsa verde per garantire anche alle future generazioni di poter usufruire dei suoi servizi.

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