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Turismo internazionale: 91 milioni i viaggiatori stranieri in Italia

Turismo internazionale 2017

La Banca d’Italia ha pubblicato l’11 giugno 2018 l’Indagine sul turismo internazionale dell’Italia, uno studio che contribuisce alla compilazione del conto dei servizi della bilancia dei pagamenti, raccogliendo informazioni sulla spesa, sui viaggiatori in entrata e in uscita dall’Italia e sulle caratteristiche principali del viaggio.

I risultati descrivono per il 2017 un aumento dei flussi in entrata e in uscita rispetto all’anno precedente, in termini sia di viaggiatori sia di spesa, confermando il trend che era stato segnalato nei mesi scorsi per il 2016 dal XXI Rapporto di IRISS – CNR, presentato alla BIT 2018 (Milano, 11-13 febbraio).

I viaggiatori stranieri in Italia sono stati quasi 91 milioni, il 6% in più che nel 2016. Più di 20 milioni di viaggiatori hanno visitato l’Italia nel 2017 per una vacanza culturale o in città d’arte; la seconda tipologia per rilevanza è stata quella balneare (8,2 milioni di viaggiatori). Le altre tipologie di vacanza (al lago, in montagna e altro) pesano significativamente meno e nel complesso sono diminuite rispetto al 2016.

La Germania ha rappresentato nel 2017 il principale Paese di provenienza dei visitatori, seguita da Svizzera e Francia e sono in crescita (+20%) anche i turisti spagnoli.

La spesa dei viaggiatori stranieri in Italia è cresciuta del 7,7% rispetto al 2016, superando i 39 miliardi euro, con un’incidenza sul PIL del 2,3%, più del doppio rispetto a quello delle entrate mondiali da turismo internazionale. Al calo della spesa degli escursionisti si è contrapposta una netta accelerazione di quella dei pernottanti. La permanenza media è ancora scesa, una tendenza comune ai principali Paesi avanzati e in parte legata alla diffusione dei brevi viaggi internazionali nel weekend, favorita dalle offerte degli operatori aerei low cost.

L’albergo e il villaggio turistico, pur restando le strutture ricettive preferite per pernottare, hanno visto scendere il proprio peso sulle entrate complessive. È invece significativamente aumentata (+ 19,4%) la spesa dei pernottanti in alloggi di proprietà o in affitto, il cui peso ha toccato il 19,2%: il massimo dall’inizio delle serie storiche, anche per effetto dell’ampliamento dell’offerta di strutture ricettive private resa possibile dallo sviluppo di applicazioni informatiche di prenotazioni.

L’alloggio resta la voce di spesa prevalente nel budget complessivo del viaggio (42,2% nel 2017), seguita da ristorazione e shopping.

La crescita della spesa turistica dall’estero ha riguardato tutte le macro-regioni del Paese, ma le regioni del Centro si sono confermate la meta preferita dai visitatori stranieri, con una quota della spesa complessiva pari quasi al 30%, grazie soprattutto al turismo per vacanza culturale. Il peso del Nord-Ovest e del Nord-Est si è invece ridimensionato rispetto al 2016, a vantaggio del Sud e delle Isole, che tuttavia continuano a contribuire alle entrate turistiche complessive in misura limitata rispetto alle notevoli potenzialità di natura artistica, culturale e naturale.

Il giudizio medio dei viaggiatori stranieri sull’Italia resta molto positivo, con valori compresi (su una scala fino a 10) tra 8 e 9, per quasi tutti gli aspetti del viaggio.

Dopo un decennio di stagnazione, nel 2017 gli italiani hanno effettuato 64,5 milioni di viaggi all’estero, spendendo 24,6 miliardi (con una crescita, rispettivamente, del 4,1 e dell’8,9% rispetto al 2016). L’incremento della spesa dei viaggiatori pernottanti (9,2%) è stato determinato da quello del numero dei viaggi; l’aumento della spesa media giornaliera è stato infatti controbilanciato dalla riduzione della durata media del viaggio.

Nel confronto tra i quattro maggiori Paesi dell’area dell’euro, nel 2017 il surplus della bilancia turistica dell’Italia in rapporto al PIL è risultato inferiore, come nell’anno precedente, solo a quello della Spagnaed è stato superiore a quello medio dell’Unione europea e dell’area dell’euro.

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