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Sostenibilità energetica: l’Italia al 3° posto della classifica stilata da WB

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Il Rapporto RISE  2018 della Banca Mondiale che valuta il sostegno politico alla sostenibilità energetica (OSS 7) da parte dei Governi di 133 Paesi che rappresentano il 97% della popolazione mondiale, assegna all’Italia il terzo posto, grazie al suo primato per le misure di efficienza energetica.

Il numero di Paesi con solidi quadri di riferimento per l’energia sostenibile è più che triplicato tra il 2010 e il 2017 e molti Paesi tra i maggiori consumatori mondiali di energia hanno migliorato significativamente le proprie prestazioni di efficienza energetica e di implementazione delle fonti rinnovabili”.

È quanto emerge dal nuovo Rapporto “RISE 2018: Policy Matters, pubblicato dalla Banca Mondiale (WB) con il supporto finanziario di ESMAP (Energy Sector Management Assistance Program) e presentato nel corso di un evento collaterale alla COP24 (Katowice, 2-15 dicembre 2018), con dati aggiornati al 31 dicembre 2017.

Il Rapporto RISE (Regulatory Indicators for Sustainable Energy) valuta il sostegno politico all’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG)7. Assicurare a tutti l’accesso a sistemi energetici economici, affidabili, sostenibili di 133 Paesi che rappresentano il 97% della popolazione mondiale, sulla base di 27 indicatori, e rappresenta uno strumento per i responsabili delle politiche per confrontare il quadro delle politiche nazionali per l’energia sostenibile con quelli degli altri Paesi della regione e degli altri continenti e identificare, quindi, le opportunità per attrarre investimenti.  Gli indicatori RISE hanno un punteggio compreso tra 0 e 100 e tutti hanno lo stesso peso quando vengono sommati per raggiungere un punteggio totale per ognuna delle tre aree: accesso universale, energia rinnovabile ed efficienza energetica. I punteggi sono raggruppati in tre categorie basate su un sistema “semaforo”:
verde per i Paesi con il più punteggio maggiore (67-100), indicativo di politiche e ambiente normativi relativamente maturi;
giallo per la fascia  media (34-66), che denota come il Paese abbia iniziato a impegnarsi seriamente per sviluppare le politiche e i quadri normativi;
rosso per i punteggi più bassi (0-33),che denuncia come in quei Paesi politiche e regolamenti sono ancora nella fase iniziale o assenti. I redattori del Rapporto sottolineano che “tali punteggi non costituiscono elementi di valutazione per fare o non fare investimenti, bensì si limitano a misurare quanto è vicino o lontano un Paese dall’offrire una politica e un quadro normativo allettanti”.

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Fonte: http://rise.worldbank.org/

Progressi marcati si sono registrati nelle politiche per l’efficienza energetica, con una percentuale di paesi che stabilisce quadri politici avanzati che crescono più di dieci volte tra il 2010 e il 2017. E tra i paesi con grandi popolazioni senza elettricità, il 75% ha messo in atto entro il 2017 le politiche e regolamenti necessari per ampliare l’accesso all’energia.

Ma come chiarisce il rapporto, esistono notevoli barriere al progresso globale sull’energia sostenibile. Mentre i Paesi continuano a concentrarsi sulle politiche di energia pulita per l’elettricità, le politiche di decarbonizzazione del riscaldamento e dei trasporti – che rappresentano l’80% dell’uso globale di energia – continuano a essere trascurate.

RISE 2018 conferma nei numeri che le politiche sono un indicatore importante per la transizione mondiale verso l’energia sostenibile – ha dichiarato Riccardo Puliti, Direttore senior e responsabile della divisione Energy & Extractive Industries Global Practice  presso la Banca mondiale – Ma il rapporto contiene anche l’avvertimento che senza un’adozione accelerata di buone politiche e una loro robusta implementazione sono a rischio sia gli obiettivi climatici mondiali che l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 7“.

Progressi marcati si sono registrati nelle politiche per l’efficienza energetica, con una percentuale di Paesi che hanno definito quadri politici avanzati che è passata dal 25% all’89%.

Per ampliare l’accesso all’energia da parte della popolazione c’è stato un incremento del 75% nell’adozione di politiche e regolamenti. In particolare, i responsabili delle politiche stanno rivolgendo sempre più l’attenzione alle soluzioni off-grid per colmare il divario, con un aumento dal 15% del 2010  al 70% dei Paesi che hanno adottato misure per supportare mini reti e sistemi solari domestici.

Notevole è pure risultato conseguito nelle energie rinnovabili per sostenere le quali la percentuale di Paesi coperti dal RISE che hanno previsto misure adeguate è passata dal 37% del 2010 al 93% nel 2017.

Tra le 4 aree dell’Obiettivo 7, continua ad essere trascurata e sottofinanziata dai responsabili politici quella di  “cucinare in modo pulito”, con circa 2,8 miliardi di individui che non ne fruiscono.

Ora c’è una grande opportunità per i Paesi di imparare gli uni dagli altri per accelerare l’adozione di buone politiche – ha aggiunto Politi –Ad esempio, cosa ha fatto il Kenya per espandere l’accesso all’elettricità così rapidamente? Come ha fatto l’India a strutturare le sue aste di energia rinnovabile per offrire prezzi così bassi per il solare? Al contempo, abbiamo bisogno di azioni urgenti per colmare le lacune critiche, come guasti alle utenze, cucina pulita e il lento progresso nella decarbonizzazione del riscaldamento e dei trasporti“.

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Le politiche italiane per l’Efficienza energetica: l’Italia ha migliorato il proprio punteggio in incentivi per il settore pubblico e per i meccanismi di finanziamento (fonte: RISE 2018).

Le politiche italiane per l’Efficienza energetica: l’Italia ha migliorato il proprio punteggio in incentivi per il settore pubblico e per i meccanismi di finanziamento (fonte: RISE 2018).

L’Italia in questa graduatoria per l’Energia sostenibile si colloca al 3° posto con un totale di 91 punti, grazie soprattutto alle normative e misure per l’efficienza energetica per le quali ottiene un punteggio di 89, il più alto tra i 133 Paesi coperti dal RISE 2018, confermando il primato (link: che le era stato assegnato, a pari punti con la Germania, dall’International Energy Efficiency Scorecard, stilata dalla ONG statunitense ACEEE.

Il nostro Paese è preceduto nella classifica totale da Germania e Gran Bretagna grazie al ranking da loro ottenuto per le politiche di promozione delle rinnovabili, dove l’Italia si colloca al 6° posto con 84 punti.

 

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