Secondo l’indagine svolta dal World Energy Council la volatilità dei prezzi dell’energia e l’incertezza sull’Accordo per il Clima sono le principali preoccupazioni dei leader mondiali dell’energia.
Anche i sistemi di accumulo per lo stoccaggio dell’energia prodotta da fonti rinnovabili intermittenti sono indicati come priorità, ma “con sorpresa, invece, a livello italiano le tecnologie per lo stoccaggio di energia non rientrano tra i temi che necessitano di una priorità d’azione”, come ha rilevato WEC Italia.
Il World Economic Council (WEC), organismo internazionale, non governativo, nato nel 1923, con lo scopo di promuovere un utilizzo sostenibile di tutte le forma di energia e di redigere statistiche e previsioni di scenari energetici finalizzati a fornire strumenti e raccomandazioni ai decisori politici, ha recentemente pubblicato la 7ma edizione del World Energy Issues Monitor, studio di punta del WEC che viene elaborato in collaborazione con i propri Comitati Nazionali (più di 90 Paesi nel mondo).
Lo Studio fornisce un quadro sintetico della visione e percezione delle principali problematiche con cui il settore energetico si deve confrontare, espresse da parte di Ministri, top manager ed esperti appartenenti alla rete associativa del WEC.
Il Rapporto 2015, dal titolo “La volatilità dei prezzi dell’energia: la nuova normalità”, raccogliendo i punti di vista di oltre 1.000 leader del settore energetico, inclusi i relativi Ministri e gli Amministratori delegati delle principali società, di 79 Paesi, è un po’ il barometro previsionale di quel che accadrà nel corso dell’anno.
Se nel Rapporto dello scorso anno, l’incertezza legata alla volatilità dei prezzi dell’energia e delle materie prime era indicata come una situazione emergente, nel nuovo è individuato come il principale aspetto dello scenario energetico del 2015.
I leader energetici mondiali sono preoccupati per il recente forte calo del prezzo del petrolio, ai livelli più bassi dell’ultimo quinquennio e dalla continua riduzione dei costi delle tecnologie delle energie rinnovabili, che hanno aumentato la loro quota nel mix energetico, ma hanno anche messo a dura prova il sistema energetico.
In alcune regioni, dove non sussistono adeguate soluzioni di accumulo di energia, la rete non riesce ancora a far fronte a grandi quote di energia variabile e mancano segnali di mercato efficaci per fornire capacità di messa in riserva o di accumulo.
Il quadro giuridico sul clima è percepito come il prossimo principale motivo di preoccupazione in vista di un accordo globale sul clima da raggiungere alla Conferenza delle Parti della Convenzione UNFCCC (COP-21) in svolgimento a Parigi alla fine di questo anno. La questione relativa alla presenza o assenza di un significativo prezzo per emettere carbonio, è stata una delle maggiori fonti di incertezza, fin dalla prima redazione del World Energy Issues Monitor nel 2009.
Secondo i leader del settore energetico, l’accordo sulle emissioni tra Cina e Stati Uniti dello scorso novembre ha aumentato la pressione sugli altri grandi emettitori il cui atteggiamento e approccio in merito al taglio delle emissioni rappresenta ancora un grande punto interrogativo per gli investitori. I leader del Nord America e di altri Paesi OCSE credono che il quadro climatico avrà un forte impatto sul settore energetico, riflettendo l’impegno storico e atteso di questi Paesi per obiettivi climatici giuridicamente vincolanti. Al contrario, i leader africani vedono i cambiamenti climatici come una delle principali preoccupazioni, soprattutto per i conseguenti aspetti fisici, come eventi meteorologici estremi, piuttosto che per gli esiti incerti dei negoziati sull’accordo.
“L’evata volatilità dei prezzi è diventata la nuova normalità che i leader dell’energia devono affrontare – ha affermato Christoph Frei, Segretario generale del WEC in occasione del lancio del Rapporto nel corso dell’ “Handelsblatt Annual Conference Energy Industry” (Berlino, 20-22 gennaio 2015) – Questo è il contesto in cui ci aspettiamo che vengano prese decisioni di investimento in una scala senza precedenti. L’incertezza finora sconosciuta, la necessità di ridefinire la resilienza delle infrastrutture in risposta ai rischi emergenti, l’aspettativa di cambiare modelli di mercato e di business in continua evoluzione, così come il cambiamento degli equilibri geopolitici hanno tutti posto l’energia tra i principali temi strategici a livello mondiale per almeno il prossimo decennio. L’importanza di scegliere opzioni politiche intelligenti e strategie innovative è diventata più grande che mai e il bilanciamento del trilemma energetico [ndr: i 3 aspetti fondamentali del concetto di “sostenibilità energetica”: sicurezza per far fronte alla domanda in crescita; mitigazione degli impatti ambientali riducendo le emissioni; equità per permettere l’accesso all’energia a tutti] devono essere al centro degli sforzi dei leader energetici“.
Inoltre, il Rapporto rileva che lo sviluppo delle tecnologie per i sistemi di accumulo elettrico e la ricerca di finanziamenti per la produzione di energia continuano a tenere impegnati i leader del settore. Queste problematiche saranno influenzate dalle future sovvenzioni per l’energia, aspetto chiave per “adottare misure” secondo il sondaggio effettuato, con la progettazione di meccanismi di mercato a giocare un ruolo altrettanto importante. I mercati dei capitali erano già stati individuati come tra le maggiori criticità nell’indagine del 2014, ma nel 2015 questo aspetto viene considerato come elemento meritevole di un’azione urgente. In particolare, le crescenti quote da fonti intermittenti di energia rinnovabile, che sono previste quadruplicarsi entro il 2035, costituirà elemento ulteriore di necessità di impianti di stoccaggio per stabilizzare l’alimentazione della rete. La questione dei sistemi di accumulo è percepito con maggior impatto e incertezza rispetto al 2014 ed è cresciuto a livello globale per importanza.
“Stiamo osservando che viene maggiormente enfatizzata la necessità di una nuova progettazione del mercato elettrico, quale risposta alla maggiore imprevedibilità di approvvigionamento per effetto di una crescente adozione di energia solare ed eolica nel mix energetico – ha aggiunto Frei – Al contempo, emerge il bisogno di gestire meglio i dati e il rischio di esposizione agli attacchi informatici, aspetti questi che hanno aperto la strada a nuovi modelli di business. Queste tendenze sono già state annunciate da utility come E.On che sta introducendo cambiamenti fondamentali sul ruolo delle tecnologie e dei consumatori-produttori, con relativa ristrutturazione di unità di business”.
L’indagine del WEC sottolinea pure che le questioni geopolitiche hanno acquisito importanza per la sicurezza energetica, in particolare con il conflitto tra Russia e Ucraina. Tuttavia, mentre le preoccupazioni circa gli effetti della recessione globale hanno pesato nel sondaggio dello scorso anno, i leader si sentono più ottimisti per il 2015.
A livello regionale, lo studio rileva che, oltre all’accordo sul clima e alla volatilità dei prezzi dell’energia e delle materie prime, le maggiori incertezze derivano da:
– sovvenzioni per l’energia, la convenienza energetica, i mercati di capitali, per l’Africa;
– gli incidenti su larga scala e i rischi meteorologici estremi, per l’Asia;
– le tensioni con la Russia e il nucleare, per l’Europa;
– i mercati di capitali e il gas naturale, per America Latina e Carabi;
– il carboneil gas naturale e l’efficienza energetica, per Medio Oriente e Nord Africa;
– l’accumulo dell’energia elettrica e i rapporti con Cina-India, per il Nord America.
In tale quadro, il Comitato Italiano del World Energy Council (WEC Italia) ha condotto con i propri associati un’indagine nazionale sui principali temi e sulle problematiche dell’agenda italiana dell’energia “The Italian Issues Monitor 2015”, i cui risultati sono frutto di un’indagine multi-stakeholder tra più di quaranta tra i principali attori del settore energetico italiano: ministeri, associazioni, aziende e università appartenenti al network dell’associazione.
Le maggiori criticità dell’agenda italiana dell’energia emerse dall’indagine riguardano:
– le problematiche geopolitiche relative alla Russia e ad alcuni importanti produttori di energia del Medio Oriente e del Nord Africa tradizionalmente partner energetici dell’Italia;
-il disallineamento dei prezzi dell’energia italiani rispetto ai principali partner europei e internazionali;
– la necessità di cogliere a pieno le potenzialità dell’efficienza energetica che può dare una duplice risposta sia in termini di competitività sia in termini di minore dipendenza dalle importazioni per il Paese.
In particolare il primo dei tre temi è l’elemento che più differenzia l’analisi italiana da quella internazionale che invece percepisce come problematica principale l’impatto della volatilità dei prezzi dell’energia sul settore energetico, seguita dall’incertezza sugli accordi globali per il Clima. Con sorpresa, invece, a livello italiano le tecnologie per lo stoccaggio di energia non rientrano tra i temi che necessitano di una priorità d’azione, sebbene le stesse vengano indicate dagli stakeholder come fondamentali per l’integrazione ottimale delle fonti rinnovabili nei sistemi energetici.