Curata come di consueto dal Centro di Coordinamento – RAEE, la VII edizione sul sistema di ritiro e trattamento dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche mostra che nel 2014, rispetto al 2013 in cui si era registrata una leggera flessione, c’è stato un incremento della raccolta sia di quella gestita dai Sistemi collettivi (+2,56) che di quella conferita dai cittadini nei Centri (+1%).
È stato presentato a Milano la scorsa settimana l’annuale “Rapporto 2014 sul Sistema di Ritiro e Trattamento dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche in Italia”, giunto alla VII edizione e curato dal Centro di Coordinamento (CdC) – RAEE, da cui emerge che, dopo la leggera flessione dell’anno precedente, nel 2014 si è registrato un incremento del 2,56% della raccolta gestita dai Sistemi collettivi e, di pari passo, sono aumentati dell’1% anche i RAEE conferiti direttamente dai cittadini nei Centri attivi sul territorio nazionale.
“Il Sistema RAEE continua a crescere – ha dichiarato Fabrizio D’Amico, Presidente del Centro di Coordinamento RAEE – L’ultimo Accordo di Programma tra ANCI, CdC RAEE, Associazioni dei Produttori, organizzazioni della raccolta, conta su più di 3.500 Centri di raccolta comunali iscritti al CdC RAEE, e introduce modifiche tariffarie in linea con le aspettative condivise di raggiungere presto, nei tempi assegnati, gli obiettivi di raccolta e trattamento previsti dalla legge per i prossimi anni. Uno sforzo che non possiamo ancora dire se sarà ricompensato dalle percentuali di raccolta che, dopo tre anni in calo, quest’anno mostrano però qualche segno di ripresa incoraggiante”.
C’è da osservare che il 2014 ha visto il comparto interessato dalle novità introdotte con il Decreto Legislativo 49/2014, tra cui obiettivi più elevati di raccolta dei RAEE.
Il Rapporto 2014 indica che complessivamente sono stati raccolti 231.717.031 kg di RAEE (circa + 6 milioni rispetto al 2013) pari a 3,8 Kg di RAEE per abitante, in linea con l’obiettivo minimo previsto dalla normativa europea.
Nonostante il quadro complessivamente positivo, non è possibile quantificare il fenomeno dei RAEE sottratti dalla filiera ufficiale di smaltimento organizzata dai Sistemi Collettivi, che, oltre a sfuggire alle statistiche ufficiali, potrebbero subire un trattamento non conforme agli standard di legge, con notevoli danni ambientali per la collettività.
All’interno dei Centri di Conferimento, i RAEE sono raccolti in modo differenziato sulla base di 5 Raggruppamenti che corrispondono alle diverse esigenze di trattamento e riciclo dei materiali contenuti nei rifiuti.
Nella classifica dei 5 Raggruppamenti, per il 2014 il più raccolto continua a essere il Raggruppamento 3 (Tv e Monitor), con 68.512.035 Kg di RAEE, anche nel complesso diminuisce dello 0,53% rispetto al 2013, dato comunque superiore rispetto alle previsioni di raccolta, che consideravano in dettaglio l’andamento del mercato degli ultimi anni. I risultati di quest’anno sembrano quindi indicare un ritorno alla normalità per questo Raggruppamento.
Seguono nella classifica R1 (Frigoriferi e Apparecchiature Refrigeranti) con 64.024.226 Kg di RAEE raccolti e R2 (Grandi Elettrodomestici) con 57.949.079 Kg, entrambi in crescita di circa il 3% rispetto al 2013.
Al 4° posto si conferma R4 (Piccoli Elettrodomestici) che segna un incremento della raccolta pari al 6,21% con 39.957.152 Kg, mentre R 5 (Sorgenti luminose), pur non potendo che rimanere al 5° posto, registra la performance migliore in assoluto, con un incremento della raccolta del 14% rispetto al 2013.
I dati del Rapporto, seppure positivi, rivelano una situazione diversificata all’interno del Paese. Nord e Centro trainano la ripresa della raccolta complessiva, mentre Sud e Isole registrano ancora un segno negativo. La stessa situazione si constata per quanto riguarda la raccolta pro capite, in crescita al Nord e al Centro, in calo invece del 3,79% nel Sud e nelle Isole.
Nelle Regioni del Nord la raccolta complessiva cresce in media del 3,73% rispetto al 2013 e solo Liguria e Valle d’Aosta registrano un segno negativo. Nel Centro Italia l’incremento della raccolta complessiva è maggiore rispetto alle altre aree e solo le Marche registrano un calo rispetto al 2013. Particolarmente significativo il +12,44% del Lazio. Andando ad analizzare l’area Sud e Isole, spiccano i trend fortemente negativi della raccolta in Basilicata e Sicilia. Segnali positivi arrivano invece dalla Campania, che incrementa in modo significativo sia la raccolta complessiva sia quella pro capite.
Nella classifica delle Regioni, la Valle d’Aosta si conferma anche quest’anno la più virtuosa (nonostante il calo registrato nella raccolta complessiva) con una media pro capite di 7,8 kg/ab. Andando a guardare i valori assoluti, al primo posto in Italia troviamo la Lombardia, con oltre 49 milioni di kg di RAEE raccolti, dato in crescita del 5,42% rispetto allo scorso anno. Nell’area Centro la Toscana si conferma al primo posto, con 20.277.847 Kg di raccolta complessiva, pari a 5,41 kg/ab., mentre tra le Regioni del Sud e Isole il primo posto va alla Sardegna, con 5,38 kg/ab. Nelle ultime posizioni della classifica troviamo Puglia, Calabria e Sicilia, tutte ancora sotto i 2 kg/ab. di media pro capite, risultato ben al di sotto della media nazionale e degli obiettivi di raccolta europei.
Per quanto attiene la diffusione dei Centri di Raccolta, al primo posto troviamo il Trentino Alto Adige, con 21 CdR ogni 100.000 abitanti, mentre la Lombardia vanta il maggior numero di Centri di Conferimento, con 826 Centri di Raccolta e 50 Altri Centri.
“I dati 2014 mettono in luce ancora una volta come la raccolta pro capite sia più elevata laddove i cittadini hanno a disposizione un maggior numero di strutture in cui conferire i propri RAEE – ha commentato a tal proposito D’Amico – Per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di raccolta stabiliti dalla normativa, sarà quindi necessario nei prossimi anni investire nella sensibilizzazione dei cittadini, nello smantellamento delle piccole e grandi barriere burocratiche alla raccolta, ma anche nell’apertura di nuovi Centri di Conferimento in tutto il territorio nazionale e in particolare nell’area Sud e Isole. Per tanti traguardi già raggiunti, ve ne sono ancora altrettanti per i quali il lavoro non è ancora cominciato, o procede a rilento, a partire da quel sistema di raccolta ‘Uno contro Zero’, per il quale si attende, da un anno esatto, un decreto attuativo che potrebbe far emergere i giacimenti di piccoli elettrodomestici non funzionanti che da anni gli italiani accumulano nelle proprie case”.
In merito, continuiamo ad esprimere dubbi circa la possibilità che l’obbligo per i grandi distributori di AEE di ritirare i piccoli elettrodomestici (il cosiddetto “uno contro zero”) possa far emergere le apparecchiature obsolete che gli italiani hanno accumulato nelle case, garage e soffitte (urban mine), nella convinzione che se si continua a far pagare la tariffa o tributo per la gestione integrata dei rifiuti urbani sulla base della superficie dell’immobile occupato, anziché sulla quantità e qualità dei rifiuti conferiti, il “tesoro” con ogni probabilità continuerà a rimanere nella “miniera”. Viceversa, qualora si introducesse un sistema premiante per il comportamento virtuoso del cittadino che si disfa del “tesoro”, ma riceve in cambio un bonus sul corrispettivo della tassa/tributo da pagare, le “miniere urbane” potrebbero essere coltivate a cielo aperto.