Efficienza energetica Energia

Presentato il 3° Rapporto sullo Stato dell’Unione dell’Energia

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La Commissione UE ha pubblicato il 24 novembre 2017 il “3° Rapporto sullo Stato dell’Unione dell’Energia” che ripercorre i progressi compiuti quest’anno dopo la pubblicazione del 2° Rapporto nel febbraio 2017 nell’ambito della Strategia quadro “Unione dell’Energia”, adottata al fine di realizzare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, sicura e competitiva, e che conferma come l’obiettivo prefissato stia diventando ormai una realtà concreta nel quotidiano dell’UE.

“L’Unione dell’energia avrà successo soltanto se tutti noi ci impegniamo ad avanzare uniti nella stessa direzione – ha dichiarato il Vicepresidente Maroš Šefčovič, Responsabile per l’Unione dell’Energia – Il fine è concretizzare il risultato che ci siamo impegnati a conseguire: completare l’Unione dell’Energia nel mandato dell’attuale Commissione”.

“Entro il 2019 l’Unione dellEenergia deve diventare non più semplice politica, ma realtà quotidiana della quale possano beneficiare tutti i cittadini europei. Per far sì che ciò avvenga, tutte le parti sociali devono sentirsi coinvolte. Per questo, vedo il prossimo anno come l’anno dell’impegno”.

La relazione conferma, inoltre, che la transizione energetica non può avvenire se non si adeguano le infrastrutture dell’ energia, dei trasporti e delle telecomunicazioni alle esigenze di un futuro sempre più interconnesso.

Le reti locali diventeranno sempre più importanti per la vita quotidiana dei cittadini europei, sempre più orientati verso elettromobilitàproduzione decentrata di energia gestione attiva della domanda.

Sono già stati raggiunti traguardi notevoli, ma continuano a sussistere ostacoli in particolare per quanto riguarda l’energia elettrica. Per affrontare questo problema, la Commissione ha adottato oggi una Comunicazione sull’attuazione dell’obiettivo del 15% di interconnessione elettrica entro il 2030, adottando inoltre il terzo elenco di progetti di interesse comune (conosciuti con l’acronimo inglese PCI, Projects of Common Interest).

La transizione energetica dell’Europa è già in fase avanzata, con una percentuale record di energia rinnovabile e costi in rapido calo – ha aggiunto a sua volta  Miguel Arias Cañete, Commissario per l’Azione per il Clima e l’Energia – Ma anche le infrastrutture energetiche europee devono muoversi nella stessa direzione e con la stessa velocità per poter sostenere la transizione energetica”.

“Per questo proponiamo di impegnarci su una nuova lista di progetti incentrati su interconnessioni elettriche strategiche e reti intelligenti. Le azioni annunciate oggi a stimolo di infrastrutture per l’energia pulita sono un altro passo importante per rendere il nostro sistema energetico più sostenibile, più competitivo e più sicuro – fornendo così vero valore aggiunto europeo”.

A meno di tre anni dalla pubblicazione della Strategia, si legge nel Comunicato, la Commissione ha presentato quasi tutte le proposte necessarie a realizzare l’obiettivo di mettere “l’efficienza energetica al primo posto” attraverso la Comunicazione “Energia pulita per tutti gli Europei”, sostenendo l’UE affinché resti alla testa dell’azione per il clima e le energie rinnovabili e offrendo un trattamento equo ai consumatori di energia.

Le iniziative all’interno de “L’Europa in movimento” del marzo di quest’anno, rivolte al settore dei trasporti con l’obiettivo di rimanere competitivi nel quadro di una transizione socialmente equa verso l’energia pulita e la digitalizzazione, insieme a quelle presentate a novembre con il 2° “Pacchetto mobilità pulita” che costituisce un decisivo passo avanti nell’attuazione degli impegni assunti dall’UE nel quadro dell’Accordo di Parigi per una riduzione vincolante delle emissioni di CO2 di almeno il 40% da oggi al 2030, rappresentano risultati concreti per completare il progetto dell’Unione dell’Energia.

La Commissione UE sottolinea, inoltre, che la realizzazione dell’Unione dell’Energia richiede impegno e stretta collaborazione tra la Commissione stessa, gli Stati membri e la società nel suo insieme. A tal fine, all’inizio del 2018 gli Stati membri dovranno mettere a punto progetti di Piani nazionali integrati per l’energia e il clima, incentrati sul periodo successivo al 2020. Poter contare su questi progetti di piani nazionali entro i primi mesi del 2018 è essenziale anche per dimostrare che l’Unione è un punto di riferimento estremamente avanzato sulla scena mondiale.

Gli eventi geopolitici hanno mantenuto energia e clima in primo piano nel 2017. L’intenzione dell’Amministrazione statunitense di recedere dall’Accordo di Parigi ha spinto l’UE a dimostrare il proprio ruolo di guida, con un rafforzamento delle sinergie tra la sua diplomazia climatica e quella energetica. L’UE continuerà a riaffermare il suo impegno a favore della lotta mondiale contro i cambiamenti climatici e a consolidare i partenariati già esistenti a livello mondiale.

Nel Rapporto sullo Stato dell’Unione dell’Energia si sottolinea altresì che, se da un lato i cambiamenti a livello mondiale nella produzione di energia comportano sfide importanti per l’Europa, dall’altro le offrono opportunità uniche per rafforzare il suo ruolo di leader mondiale nella transizione verso l’energia pulita, pur continuando a fornire sicurezza energetica a tutti i suoi cittadini.

Dimostrare ambizione su questioni quali le energie rinnovabili, l’efficienza energetica, l’innovazione nel campo dell’azione per il clima e dell’energia pulita, assicurando contemporaneamente i giusti segnali di prezzo sul mercato, è un presupposto indispensabile per attrarre gli investimenti necessari a modernizzare l’intera economia dell’UE a vantaggio dei cittadini.

L’Unione dell’Energia, conclude la Commissione UE, ha già ottenuto risultati, ma è fondamentale continuare a impegnarsi per raggiungere i traguardi restanti. Tutte le proposte legislative relative all’Unione dell’energia presentate dalla Commissione devono essere esaminate in via prioritaria dal Parlamento e dal Consiglio.

Il Rapporto è accompagnato da Osservazioni sui singoli Paesi membri, tra cui ovviamente quelle dedicate all’Italia. Contestualmente alla Relazione sullo Stato dell’Unione dell’Energia, l’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) ha pubblicato la sua annuale analisi sui progressi fatti dall’UE in materia di emissioni di gas ad effetto serra, energie rinnovabili ed efficienza energetica (Trends and projections in Europe 2017.Tracking progress towards Europe’s climate and energy targets) su cui la Commissione UE ha anche basato le valutazioni formulate nello stesso 3° Rapporto.

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