Il 9 agosto 2024 si celebra la Giornata internazionale dei popoli indigeni, popoli che si trovano ad affrontare gravi sfide, con le loro terre e le loro risorse minacciate, i loro diritti minati e la loro persistente vulnerabilità all’emarginazione e all’esclusione, mentre sono alla testa del movimento globale di azione per il clima e le loro conoscenze, profondamente radicate nello sviluppo sostenibile, possono contribuire a risolvere molte delle sfide che l’umanità si trova ad affrontare, e che per questo devono essere coinvolti nel processo decisionale.
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite (UNGA) nella risoluzione 49/214 ha deciso di celebrare annualmente il 9 agosto la Giornata internazionale dei popoli indigeni del mondo, data scelta per ricordare il primo incontro (1982) del Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulle popolazioni indigene, che per il 2024 ha per tema “Protezione dei diritti dei popoli indigeni in isolamento volontario e contatto iniziale“.
Nel mondo ci sono circa 370 milioni di persone indigene che vivono in 90 paesi e sono i discendenti dei primi abitanti che occupavano quel territorio prima dell’arrivo dei coloni e della conseguente oppressione. Di questi circa 200 gruppi di popoli indigeni vivono attualmente in isolamento volontario e contatto iniziale, in foreste remote ricche di risorse naturali in Bolivia, Brasile, Colombia, Ecuador, India, Indonesia, Papua Nuova Guinea, Perù e Venezuela. Scelgono di vivere distaccati dal resto del mondo e il loro modello di vita consente loro di dedicarsi alla raccolta e alla caccia, preservando così le loro culture e lingue. Questi popoli hanno una stretta dipendenza dal loro ambiente ecologico. Qualsiasi cambiamento al loro habitat naturale può danneggiare sia la sopravvivenza dei singoli membri che del gruppo nel suo insieme.
Nonostante il loro diritto all’autonomia sancito dalla Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni, i popoli indigeni in isolamento volontario e contatto iniziale affrontano sfide uniche spesso trascurate dal mondo circostante. Gli sviluppi per l’agricoltura, l’estrazione mineraria, il turismo e le risorse naturali nei loro territori stanno causando la deforestazione di ampie fasce di foreste dei popoli indigeni, sconvolgendo il loro stile di vita e distruggendo l’ambiente naturale che hanno protetto per generazioni.
Per i popoli indigeni che vivono in isolamento volontario e contatto iniziale, una delle minacce più gravi che derivano dal contatto esterno è l’esposizione alle malattie. A causa del loro isolamento, non hanno difese immunologiche contro malattie relativamente comuni. Pertanto, il contatto forzato con il mondo esterno può portare a conseguenze devastanti e può distruggere intere società.
E non solo la loro sopravvivenza è cruciale per la protezione del nostro pianeta, ma lo è anche per la protezione della diversità culturale e linguistica. Nel mondo iperconnesso di oggi, l’esistenza dei popoli indigeni in isolamento volontario e contatto iniziale è una testimonianza del ricco e complesso arazzo dell’umanità, e sarebbe una perdita enorme per il nostro mondo se cessassero di esistere.
“La Giornata internazionale dei popoli indigeni del mondo di quest’anno mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sul diritto all’autodeterminazione e sugli altri principi sanciti dalla Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni – ha dichiarato la Direttrice generale dell’UNESCO Audrey Azoulay nel suo messaggio per la celebrazione della Giornata – L’UNESCO cerca di aumentare la consapevolezza delle interazioni tra lingua, cultura e identità per la protezione dei paesaggi, in particolare attraverso il Piano d’azione globale del Decennio internazionale delle lingue indigene (2022-2032), che offre ai popoli indigeni e agli Stati membri hanno l’opportunità di cooperare nell’elaborazione di piani d’azione nazionali che riconoscano e sostengano queste connessioni”.
Secondo l’Atlante delle Lingue in Pericolo dell’UNESCO, alcune delle circa 2.500 lingue sono ad alto rischio di estinzione con meno di 100 persone in grado di parlarle.
L’UE ha compiuto passi positivi verso la tutela dei diritti dei popoli indigeni nelle sue politiche ambientali. Sia nel Regolamento sulle materie prime critiche che nel Regolamento sulla Deforestazione si riconosce la necessità di rispettare i diritti umani internazionali popoli indigeni e di garantire che le attività commerciali vengano intraprese consultazioni complete e significative con le popolazioni indigene nelle aree coinvolte.
In occasione della Giornata internazionale dei popoli indigeni, un evento celebrativo ad alto livello (Qui il Programma) si svolgerà online, a partire dalle ore 09.00 (orario di New York), e potrà essere seguito su UNPFII Facebook Live.