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Pesca sostenibile: migliorano gli stock del Mediterraneo Occ.

La Relazione della Commissione UE sull’attuazione del Piano pluriennale per le attività di pesca che sfruttano gli stock demersali nel Mar Mediterraneo occidentale, evidenzia che ora, rispetto a 5% del 2019, il 20% degli stock viene sfruttato in modo sostenibile, e che il 15% è vicino. Ora la Commissione dovrà confermare la sua determinazione per ridurre la pressione sulle specie sovrasfruttate di Spagna, Francia e Italia nel Piano del prossimo anno che segna la fine del periodo transitorio per consentire alla flotta di adattarsi alle nuove misure.

Durante il periodo quinquennale di transizione del Piano di gestione pluriennale per le attività di pesca che sfruttano gli stock demersali nel Mar Mediterraneo occidentale, la pressione di pesca è diminuita e si sono registrati effetti positivi nella maggior parte delle attività di pesca.

È quanto sottolinea la Commissione UE nella prima Relazione sull’attuazione del piano pluriennale per le attività di pesca che sfruttano gli stock demersali nel Mar Mediterraneo occidentale, pubblicata il 29 luglio 2024, che illustra come il periodo di transizione di cinque anni per consentire alla flotta di adattarsi alle nuove misure, abbia limitato l’impatto sociale ed economico sui pescatori e gli strumenti di gestione del piano abbiano anche aumentato la trasparenza nella gestione della pesca.

Il Piano riguarda la pesca di specie nelle acque spagnole, francesi e italiane del Mar Mediterraneo, dove la maggior parte degli stock è soggetta a gestione condivisa con paesi extra-UE. Secondo il Rapporto economico annuale (AER) del 2023, più di 4.300 pescatori e oltre 1.200 pescherecci sono attivi nel Mar Mediterraneo occidentale, compresi i settori costieri demersali e di acque profonde.

Gli obiettivi principali del piano di gestione dal 2019 erano di:
– raggiungere livelli di pesca sostenibile per 20 stock entro gennaio 2025;
– far fronte alla sovracapacità strutturale della flotta del Mediterraneo. 

Nel 2020 solo il 5 % degli stock demersali (1 su 20) presentava una mortalità per pesca prossima al rendimento massimo sostenibile (Fmsy). Oggi, secondo gli ultimi dati del Comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca (CSTEP), il 28 % degli stock sottoposti a valutazione analitica presenta una mortalità per pesca pari all’Fmsy e il 57 % è in via di rapida ricostituzione verso tale livello e raggiungere livelli di pesca sostenibili entro il 2025.

Durante il periodo di transizione del piano, è stato introdotto un regime di sforzo di pesca per i pescherecci a strascico per ottenere una riduzione complessiva del 40% dello sforzo di pesca entro cinque anni.

Nel dicembre 2021, sulla base di pareri scientifici, il Consiglio ha introdotto un approccio olistico, combinando misure di sforzo sia per i pescherecci a strascico che per i palangari e limiti di cattura per i gamberi di acque profonde.

Nel 2022, il Regolamento sulle opportunità di pesca ha introdotto un nuovo meccanismo di compensazione per i pescherecci, progettato per incoraggiare i pescherecci a utilizzare attrezzi più selettivi e a pescare in aree che evitano i giovani e i riproduttori, meccanismo che è stato ulteriormente implementato nei regolamenti sulle opportunità di pesca del 2023 e del 2024.

Il 2025 segna la fine del periodo di transizione e dal 1° gennaio 2025 tutte le disposizioni del Piano del Mediterraneo occidentale si applicheranno per raggiungere e mantenere la pesca a livelli sostenibili per tutti gli stock coperti dal piano

La flotta del Mediterraneo occidentale ha mostrato un’elevata redditività nel 2023,secondo i recenti dati economici. La performance economica positiva della flotta è stata conseguita principalmente agli elevati prezzi di prima vendita e ai costi del carburante contenuti.

Gli Stati membri hanno inoltre ricevuto sostegno per l’attuazione del piano con finanziamenti per il settore attraverso il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e l’acquacoltura.

I risultati della Relazione saranno utilizzati per presentare agli Stati membri, a metà settembre, una proposta sulla definizione delle possibilità di pesca nel Mediterraneo per il prossimo anno.

Foto di copertina: Fonte Federpesca

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