Infrastrutture e mobilità Inquinamenti e bonifiche Territorio e paesaggio

Inquinamento urbano: da Londra a Pechino la lotta alle polveri sottili

Inquinamento urbano da Londra a Pechino la lotta alle polveri sottili

Sono tante le strategie per combattere l’inquinamento urbano: dalla classificazione del livello di inquinamento della propria auto, alla tassazione all’incentivazione per l’acquisto di vetture elettriche.

Le più grandi città del mondo sono in allarme: nonostante continuino a combattere l’inquinamento e lo smog, la maggior parte di loro sta vivendo con livelli sempre troppo alti di PM10.

Ricordando uno Studio del King’s College di Londra, che aveva esaminato le conseguenze dell’inquinamento urbano sulla salute dell’uomo in perdita di ore di vita, bisogna ormai accertare che è un problema globale e che solo compiendo azioni concrete si potrà avere aria più pulita nelle grandi città. Inoltre, un ulteriore allarme è arrivato con i dati relativi all’anno 2015, che registrano come quinta causa di morte in tutto il mondo l’inquinamento da polveri sottili.

Ma come fare per risolvere concretamente il problema?

Ogni Paese sta adottando delle strategie contro lo smog, chi tassa i veicoli inquinanti, chi ne limita la circolazione e chi invece incoraggia, attraverso incentivi fiscali, l’acquisto di vetture elettriche.

Londra fa leva sulla tassazione, instituendo una “tassa sulla tossicità” di 10 sterline sui mezzi più inquinanti che circolano nella capitale, i quali si aggirano intorno ai 10.000 veicoli immatricolati prima del 2006 ed entrerà in vigore il prossimo 23 ottobre. Questa legge è stata introdotta soprattutto dopo i recenti monitoraggi dell’aria: sono stati sempre di più i giorni in cui erano alti i livelli di inquinamento e le condizioni metereologiche non hanno aiutato, in particolare nell’ultimo periodo, con assenza di vento e fitta nebbia.

Iniziativa interessante della capitale che da un anno a questa parte sta avendo sempre più successo è PigeonAir: una decina di piccioni sono stati equipaggiati con attrezzature di rilevamento per monitorare la qualità dell’aria, i livelli di smog e di CO2. L’aspetto più importante di questa iniziativa è che i dati sono a disposizione di tutti i cittadini sul sito e si possono chiedere informazioni grazie ad una semplice applicazione.

Anche Parigi ha dovuto far fronte a livelli di inquinamento altissimi, tanto che a dicembre ha raggiunto un picco che non si registrava da 10 anni. Si pensa di aver trovato una soluzione con la classificazione della auto: ognuna avrà un bollino a seconda dell’anno di immatricolazione, quindi in base al potenziale di inquinamento. Sono di 6 colori i bollini, ad esempio, il verde indica le ibride e le elettriche, mentre gli altri colori ne identificano il grado di inquinamento e quindi le limitazioni a cui sono soggette. Anche se ogni cittadino, turista compreso, è obbligato a comprarlo, fino a giugno non ci saranno sanzioni per chi non lo ha.

La Germania, già ammonita dall’Unione Europea per gli eccessivi sforamenti annuali, ha deciso di adottare un piano molto severo a Stoccarda, la quale ha visto solo a gennaio 25 sforamenti dei limiti di polveri sottili: le vetture diesel non Euro 6 saranno soggette a parecchie restrizioni.

La Norvegia cerca di risolvere il problema in maniera differente: niente tasse, ma agevolazioni per chi compra vetture elettriche, arrivando all’ambizioso progetto di immatricolare entro il 2025 solo auto green.

La Cina è la regione che risente maggiormente dell’inquinamento da polveri sottili e, nonostante i continui ammonimenti, la situazione sembra essere ancora critica. Secondo le stime, tra India e Cina ci sarebbero la metà delle morti totali a causa dello smog! Il Paese cerca di combattere l’inquinamento urbano colpendo l’economia stessa del Paese: il governo cinese ha imposto una riduzione della produzione di acciaio e alluminio in 28 città nel Nord del Paese durante il periodo di maggior inquinamento, la stagione invernale.

Non possiamo però dimenticarci dell’Italia. Come abbiamo già scritto, la nostra penisola è stata severamente ammonita dall’UE per gli eccessivi livelli di inquinamento presenti nelle città e per il numero di morti premature a causa dello smog. Le proposte nei vari comuni non mancano: Torino, ad esempio, vorrebbe copiare i bollini parigini e per la Pianura Padana sono molte le iniziative volte ad una sua riqualificazione. Secondo i dati Arpa, il capoluogo piemontese ha sforato, in soli 2 mesi, per 45 giorni (35 sono quelli consentiti in un anno) i limiti di PM10. Intanto si è cercato di far fronte agli alti livelli di polveri sottili con il blocco del traffico per gli Euro 3 e 4 per 5 giorni consecutivi e l’istituzione della domenica ecologica: nessuna vettura circolante per tutta la giornata. Ma il blocco del traffico è una soluzione apparentemente efficiente perché, come sappiamo, i suoi risultati sono transitori.

Anche Milano soffre di eccessivo smog, tanto che non solo si è limitata la circolazione dei mezzi più inquinanti, ma si è intervenuto anche sul riscaldamento domestico e commerciale, il quale non doveva superare la soglia dei 19 gradi. La novità è il progetto AUTOSVOLTA, inserito all’interno di un progetto europeo e finanziato grazie ai fondi Horizon 2020, il cui obiettivo è agevolare i milanesi al passaggio da vetture inquinanti a quelle pulite e alla condivisione dei mezzi di trasporto.

Ogni Paese, a modo suo, sta cercando di ridurre l’inquinamento urbano, ma senza una piena consapevolezza delle conseguenze sulla salute da parte dei cittadini non si potrà mai risolvere completamente il problema.

Articoli simili

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da questo sito web.