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OCSE: PIL Italia ai livelli pre-Covid-19 a metà 2022

Secondo l’OCSE che ha presentato l’ultima indagine economica sull’Italia, le riforme a favore della crescita e il sostegno del Governo saranno essenziali per garantire una ripresa più verde, più digitalizzata e in grado di creare un elevato numero di posti di lavoro.

Nel 2021 l’Italia avrà una crescita economica di quasi il 6%, ma per tornare ai livelli del 2019 bisognerà aspettare il prossimo anno.

La previsione è contenuta nell’ultima indagine economica sull’Italia dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), presentato il 6 settembre 2021 nel corso di una Conferenza stampa virtuale.

Secondo l’OCSE, l’economia italiana registra una ripresa costante dalla crisi di Covid-19 grazie alla campagna di vaccinazione e al generoso sostegno fiscale alle famiglie e alle imprese. I rischi per le prospettive, tuttavia, sono notevoli, tenuto conto anche delle varianti del virus e dell’andamento dei tassi di interesse a livello globale. Per portare la crescita e l’occupazione a livelli superiori a quelli pre-pandemia è imperativo migliorare la composizione della spesa pubblica e delle tasse, che in combinazione con l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che comprende riforme e investimenti strutturali imprescindibili, possono favorire una transizione più rapida a un’economia più verde e più digitalizzata.

Il Governo italiano, si legge nello Studio, ha fissato un programma ambizioso che attribuisce giustamente priorità alle riforme della concorrenza e del settore pubblico e al rafforzamento dell’efficacia dei sistemi di giustizia civile allo scopo di affrontare l’incertezza, i ritardi e i costi che attualmente ostacolano gli investimenti. La competitività delle imprese italiane può essere migliorata attraverso investimenti nelle infrastrutture verdi e nella banda larga.

Lo Studio suggerisce che le possibilità di riuscita dell’attuazione del Piano di riforme sono molto più elevate rispetto al passato. Sono stati divulgati metodi di attuazione, tappe fondamentali e obiettivi chiari per l’erogazione dei fondi del Next Generation EU e le leggi di recente approvazione relative alla semplificazione degli investimenti verdi e al sostegno al processo decisionale contribuiranno al successo dell’attuazione del Piano.

L’OCSE stima la crescita economica dell’Italia al 5,9% per l’anno in corso e al 4,1% per il 2022, a seguito di una diminuzione del PIL pari all’8,9% registrata nel 2020. Un secondo trimestre più forte del previsto spiega la revisione al delle previsioni di crescita pari al 4,4% per il 2021 che erano contenute nelle Prospettive economiche dell’OCSE pubblicate lo scorso maggio.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell’Italia stimola una crescita più forte, più verde, più equa e più digitalizzata che apporterà benefici a tutti gli italiani e offrirà loro maggiori opportunità per superare il momento di crisi – ha dichiarato il Segretario Generale dell’OCSE Mathias CormannIl rafforzamento dell’efficacia del settore pubblico è un elemento cruciale per garantire la riuscita del PNRR che deve essere attuato nel suo complesso ed integrato da riforme a sostegno della crescita, che prevedano maggiori investimenti nelle infrastrutture verdi e nel settore della Ricerca e Sviluppo, nonché da riforme che promuovano un’efficace trasformazione digitale dell’economia italiana“.

Una volta attenuatasi la pandemia, lo Studio raccomanda di riformare necessariamente la spesa pubblica e la politica fiscale al fine di integrare il PNRR. Attualmente, la spesa legata alle pensioni toglie spazio agli investimenti nelle infrastrutture, nell’istruzione e nella formazione, penalizzando i giovani, molti dei quali sono disoccupati e a rischio di povertà.

Il tasso di partecipazione alla forza lavoro rimane particolarmente basso per le donne, in particolare quelle con figli. Dallo Studio si evince la necessità di migliorare l’accesso ai servizi di assistenza all’infanzia e alla formazione per gli adulti in tutte le regioni.

Rispetto alla media OCSE, le imposte sul lavoro restano troppo elevate. Lo Studio raccomanda di attuare una riforma fiscale globale per ridurre la complessità del sistema e abbassare le imposte sul lavoro. Tale riforma dovrebbe essere finanziata attraverso un miglioramento della compliance, favorita a sua volta da un maggiore ricorso alla tecnologia e ai pagamenti con carta.

Accrescere l’efficacia del settore pubblico italiano è oggi più che mai una necessità impellente. Lo Studio afferma che la piena attuazione del PNRR contribuirà a colmare le carenze di competenze nel settore pubblico, a favorirne la digitalizzazione e a ridurre gli ostacoli normativi che non consentono ai dipendenti pubblici di conseguire i risultati attesi. Lo Studio esprime compiacimento per i meccanismi predisposti per l’attuazione del Piano e afferma che l’amministrazione pubblica diverrebbe in generale più forte e snella riducendo il numero di norme esistenti, disciplinando il settore dei servizi e dell’economia verde e concentrandosi maggiormente sui risultati, allineandosi in tal modo alle priorità del Governo e favorendo una crescita sostenuta. Lo Studio raccomanda inoltre di promuovere un miglior coordinamento tra i diversi livelli di governo dell’Italia.

Siamo consapevoli degli ostacoli e dell’impegno che richiede superarli – ha sottolineato il  Ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco nel suo intervento nel corso della presentazione del Rapporto OCVSE – ma siamo pienamente impegnati a fare tutto il necessario per liberare il potenziale di crescita e uscire dalla stagnazione“.

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